ciesse ha scritto:Il discorso "se la porto io, la lascio portare anche a loro", come ho già detto, non regge: allora l'orologio?
Sul fatto che la fede non rappresenti un oggetto particolarmente pericoloso, sono d'accordo con te. Altri tipi di anelli (tipo quello raffigurato sul regolamento), o di oggetti (bracciali, catene con ciondoli, o altro) lo sono indubbiamente di più.
Il regolamento non cita espressamente la fede, ma parla di "monili" pericolosi, per sé o per gli altri; tuttavia, le linee guida pubblicate in fondo al testo regolamentare, riconoscono che "il termine “pericoloso” può talvolta essere ambiguo o controverso" e quindi, per coerenza ed uniformità, stabiliscono che "ogni tipo di monile deve essere vietato".mike90 ha scritto:il regolamento parla chiaro, lo scotch non è consentito, neanche quello medico. poi ognuno fa come vuole, però se sto qua si gira e molla una sberla (anche accidentale) a un altro e gli fa male, poi sono affari di chi ha permesso che ciò accadesse.
A prescindere da tutto, sappiamo bene che questo non è vero: l'arbitro non può essere ritenuto responsabile per qualsiasi danno, occorso a cose o persone, in conseguenza di una decisione assunta nell'ambito delle proprie competenze. Tuttavia, siccome siamo i garanti del Regolamento, dobbiamo sempre agire affinché lo stesso sia rispettato.
L’arbitro (o nel caso un assistente dell’arbitro
o il quarto ufficiale) non può essere
ritenuto responsabile per:
• alcun infortunio subito da un calciatore,
un dirigente o uno spettatore;
• alcun danno materiale, qualunque esso sia;
• alcun danno causato ad una persona fisica,
ad una società, ad una compagnia,
ad un’associazione o qualunque altro organismo
che sia coinvolto o possa essere
coinvolto da una decisione presa conformemente
alle Regole del Gioco o alle
procedure normali previste per organizzare
una gara, disputarla o dirigerla.
se non erro la decisione di far portare la fede (in questo caso) a un giocatore non è "conforme alle regole del gioco", e quindi credo che l'arbitro possa essere ritenuto in qualche maniera responsabile.