DinoErre ha scritto:Un altro caso di “danno procurato” (scusa divisarossa se uso ancora questo termine che non ti piace) potrebbe essere quello in cui un attaccante in corsa sta entrando nell’area di rigore avversaria senza pallone allo scopo di ricevere un passaggio in posizione favorevole, il difendente avversario con lo sguardo rivolto verso il portatore di palla, segue correndo in marcatura l’attaccante in questione, e toccandolo involontariamente con il piede ne provoca la caduta a terra, impedendogli di poter prendere la posizione desiderata. Senz’altro è calcio di punizione diretto, ma a mio avviso, in questo caso non si può parlare né di negligenza e né di imprudenza (l'atto di un difendente che corre a difesa della propria porta non può certo essere classificato negligente o imprudente). Comunque se non ricordo male il termine “danno procurato” è stato utilizzato non solo da giornalisti sportivi ma anche da ex-arbitri professionisti alla televisione per giustificare un calcio di rigore concesso o che avrebbe dovuto essere concesso.
3. Che cosa differenzia i primi sette falli punibili con un calcio di punizione
diretto o di rigore dai rimanenti tre?
Per i primi l’arbitro deve valutare come l’azione è stata commessa (se con
negligenza, imprudenza o vigoria sproporzionata) mentre per gli altri tre l’arbitro
deve solo decidere se il fatto è avvenuto, poiché è di per sé un’infrazione.
Gli arbitri non devono, in ogni caso, punire le azioni che sono del tutto fortuitePotrebbe essere quello che dici te.
Azione totalmente fortuita, quindi non punisci un bel niente.