da Lucaref il sab ott 20, 2007 7:05 pm
Adesso dico la mia....
Innanzitutto è una questione che, personalmente, ho sollevato più volte, sia in sezione sia nel vecchio forum e penso sia molto interessante.
La distanza giocabile su un calcio di punizione è di 9.15 metri e al fischio del direttore di gara, tutti DOVREBBERO trovarsi alla suddetta distanza. Questo, almeno che uno non abbia la bacchetta magica, non accadrà mai; anche perchè se fischio un contatto due giocatori di squadre avverse devono essere nelle vicinanze.
Dal momento che questo accade ovunque sia nel settore giovanile, che in terza categoria o in serie A è meglio discutere SERENAMENTE e lasciare che ognuno dica la sua.
Io distinguo tre casi:
Nel caso in cui il giocatore si avvicina volontariamente al punto di battuta al solo scopo di ritardare o ostacolare lo svolgimento del gioco, si gioca con la prevenzione: lo chiamo per numero e con immediatezza gli dico di venire indietro. Richiamo la prima, passi la seconda, alla terza scatta il giallo.
Se un giocatore sta volontariamente a 5 metri, non è a distanza regolamentare e quindi: se il giocatore che deve battere lo fa subito e il gioco continua, si lascia proseguire; se il giocatore richiede la distanza è un suo pieno diritto: si chiama a voce il difendente imponendogli di indietreggiare di altri 4,15 metri; se il giocatore batte e il difendente a 5 metri alza la gamba e intercetta il calcio di punizione: ripetizione dello stesso e ammonizione del difendente.
Se un giocatore è di schiena, si sta allontanando dal punto di battuta e il pallone calciato impatta sulla sua schiena (a distanza non regolamentare) si lascia giocare perchè personalmente non vedo la volontarietà (che la cosa che puniamo principalmente) di ostacolare o ritardare la ripresa del gioco.
Aggiungo che i giocatori sanno che la distanza è di 9.15 e non di 4, 5 o 6 e sanno che un giocatore deve essere libero di giocare il pallone immediatamente SENZA CHE NESSUNO lo ostacoli. Nello spogliatoio io non sono tenuto ad illustrare il regolamento, se un giocatore cortesemente mi fa una domanda rispondo, ma queste cose le sanno bene (...e se non le sanno CICCIA).
Il saggio non dice tutto quello che pensa. Ma pensa tutto quello dice. Aristotele