E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

I dubbi sul regolamento e il galateo dell'arbitro sui campi da gioco

E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda teo6791pr il mer feb 27, 2008 11:44 pm

Avevamo parlato di un caso analogo proprio la settimana scorsa, questo è capitato in Emilia..vi riassumo in breve cosa è accaduto.
L'arbitro fischia un rigore ritenuto dubbio,dopo la realizzazione il mister che ha subito il rigore,richiama tutti i suoi calciatori con il chiaro intento di abbandonare la gara.
L'arbitro invita la squadra a continuare l'incontro ma non lo fa seguendo la prassi del regolamento (capitano/vicecapitano ecc ecc).

GARA - CERVIA – PROSIDER LOW PONTE DEL 03/02/08
Il Giudice Sportivo,
sciogliendo la riserva di cui al C.U. nr. 31 del 06/02/2008 il reclamo, inoltrato dalla
Società Cervia in data 11/02/2008 con lettera raccomandata nr. 13437037402-01, dichiara
inammissibile lo stesso poiché non conforme ai requisiti previsti dall’art. 46 comma 1)
C.G.S. e pertanto lo respinge disponendo l’addebito della tassa reclamo alla Soc.
Cervia.
Letto il rapporto dell’arbitro, e il supplemento allegato, risulta che al 15^ del secondo
tempo dopo che la società Low Ponte aveva segnato una rete su calcio di rigore, mentre
quest’ultima si disponeva regolarmente sul terreno di gioco per la ripresa dello stesso,
i calciatori del Cervia chiamati dal proprio allenatore si recavano tutti nei pressi
della panchina con il chiaro intendimento, a dire dall’arbitro, di non riprendere più il
gioco. Quasi tutti contestavano la decisione del Direttore di gara con frasi
irriguardose, ed altro che l’arbitro non decifrava, e, mentre quest’ultimo richiamava i
giocatori a rientrare sul terreno di gioco per ripresa dello stesso, veniva allontanato
il dirigente accompagnatore Targhini Gianluca per avergli rivolto frasi irriguardose e
offensive. L’arbitro sollecitava ancora una volta i calciatori a riprendere il gioco, ed
anche questo tentativo si rivelava infruttuoso, a suo dire, e a questo punto decideva
di terminare la gara emettendo il triplice fischio.
Osserva questo G.S. :
perché le gare possano subire interruzioni con un effetto conclusivo sullo svolgimento
della gara, è necessario che i tesserati abbiano posto in serio pericolo l’incolumità
degli ufficiali di gara ( o dei calciatori o di altri tesserati delle società
partecipanti alla competizione) ed occorre, altresì, che l’arbitro non sia stato in
grado di fronteggiare le problematiche sopra esposte ed abbia verificato l’impossibilità
di giungere ad una conclusione “fisiologica” della gara dopo aver fatto ricorso a tutti i
mezzi in suo potere. A fronte dell’interruzione, e del successivo comportamento di una
delle due società, avrebbe dovuto chiamare il capitano e comunicare le conseguenze a cui
andava incontro la propria squadra qualora si fossero rifiutati di riprendere il gioco
, tenendo in debita considerazione che il Dirigente Targhini abbandonava il terreno di
gioco senza conseguenze e senza mantenere o intraprendere un comportamento intimidatorio
o ostruzionistico nei confronti del Direttore di gara. La ricostruzione dei fatti che
si sono verificati nel corso della gara in epigrafe, e le circostanze descritte
dall’arbitro nel supplemento , rendono evidente, sulla base della consolidata
Giurisprudenza Sportiva, come si sia configurata una fattispecie sostanziale che deve
essere fronteggiata attraverso la ripetizione della gara secondo la norma contenuta
nell’art. 17 comma 4 lett. c) C.G.S.. Tale decisione è supportata dalla CAF che in un
analogo caso ha stabilito “ nel caso in cui la direzione tecnica della gara venga turbata
momentaneamente da proteste o da atteggiamenti ribelli e indisciplinati di calciatori o
di altri tesserati durante lo svolgimento del gioco, il decretare la fine anticipata
della competizione, ovvero la sua prosecuzione fittizia non corrisponde ad una reale
situazione di pericolo e si rileva come proiezione di uno stato d’animi dell’arbitro
esageratamente preoccupato o timoroso” Com. Uff. n. 27/C del 5/4/90 App. U.S. Palazzolo
Adriano
Dagli atti ufficiali si evince inequivocabilmente che, di fatto, l’arbitro non si è
avvalso dei poteri di cui all’art. 64 nr. 1 NOIF non svolgendo le attività a cui era
tenuto ai sensi di tale norma. Pertanto, non avendo il direttore di gara posto in essere
i tentativi necessari per la ripresa della gara e non emergendo dagli atti l’oggettiva
impossibilita di proseguire l’incontro si deve concludere che il provvedimento di
sospensione della gara, a cui va riconosciuta la natura di atto estremo ed eccezionale,
non andava quindi adottato rientrando pertanto la fattispecie negli estremi di cui
all’art. 17 comma 4) lett.c) C.G.S.
P.T.M
Delibera:
La ripetizione della gara, demandando al Presidente del C.R.E.R. per gli adempimenti di
sua competenza.
Di seguito si riportano i provvedimenti disciplinari assunti a carico di tesserati e
società per quanto in atti.
Dirigente Accompagnatore Società Sig. Targhini Gianluca Cervia 1920 squalificato fino al
26/03/2008.
Alla Società Cervia ammenda di 100 euro perché propri tesserati contestavano con frasi
ironiche l’operato dell’arbitro.
teo6791pr
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Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda dalborgo il gio feb 28, 2008 2:16 am

Secondo una regola l'arbitro può anche non prendere i provvedimenti disciplinari(rosso al capitano-vice) per interrompere la gara. in che caso possiamo limitarci alla dichiarazione di un capitano per interrompere la gara?

Regola 8, Domanda 4, Guida pratica AIA:
QUALORA UNA SQUADRA RIFIUTASSE DI INIZIARE
O DI PROSEGUIRE LA GARA, COME DOVRÀ
REGOLARSI L’ARBITRO?
Dovrà accertarsi inequivocabilmente, rivolgendosi
al capitano, della volontà di non disputare
la gara o di rinunciare a proseguirla.
Inviterà, in tal caso, il capitano a rilasciargli
apposita dichiarazione scritta. In caso di
rifiuto prenderà atto, possibilmente alla presenza
degli assistenti dell’arbitro, della sua
dichiarazione e ne darà comunicazione al
capitano della squadra avversaria.
Arbitro fischia lei?
...e chi se no!
dalborgo
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Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda teomat il gio feb 28, 2008 11:38 am

questa decisione del giudice sportivo mi lascia alquanto esterefatto. proseguendo di questo passo appena qualche squadra avrà il minimpo sentore di aver subito un torto arbitrale non continuerà la partita e il giudice sportivo gliela farà ripetere.
Quanti di noi arbitrano con gli assistenti ufficiali?
Quanti dei capitani rilasceranno una dichiarazione scritta di non voler continuare la partita?
teomat
 

Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda Dode il gio feb 28, 2008 12:51 pm

Mah guarda, credo che in realta siamo piu tutelati di quanto appare dai fatti. Bisogna anche sapersi "comportare". Che il capitano ti rilasci la dichiarazione scritta che non vogliono giocare ce lo possiamo sognare. Io innanzi tutto mi avvicinerei al "ritrovo" di coloro che non vogliono piu partecipare alla gara. Da qui si apre il ventaglio delle soluzioni possibili. Sarei conscio che avvicinandomi potrei anche essere a rischio sputo o schiaffo, e in quel caso avrei risolto il problema: gara sospesa. comunque, mi avvicino e chiamo il capitano: convinca i colleghi a calmarsi e ad entrare in campo. Se non collabora cartellino rosso e stessa procedura col vice, quindi partita sospesa. Se collabora e non ci riesce due soluzioni: 1) aspetto aspetto aspetto. Dopo tipo 10 min il capitano che ha accettato di collaborare con me e non riesce a convincere i compagni o mi fa la dichiarazione scritta o è espulso. Si torna alla soluzione precendente. Lo capisce anche lui che e cosi. Oppure 2) Cominci a insistere ai entrate giochiamo ecc ecc e di sicuro ti arriva indietro un numero sufficiente di vaff... da lasciarli in 6.

Ogni singola soluzione di quelle proposte (secondo me) refertata, da ragione all'arbitro al 100%. Se invece ti dicono che non vogliono piu giocare e tu fischi e te vai sei nella stessa identica situazione e hai torto al 100%. Io la vedo cosi.
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Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda ciesse il gio feb 28, 2008 1:29 pm

La situazione come quella descritta dal comunicato ufficiale, può essere gestita in due modi:
1) disobbedienza collettiva: si va dal capitano e gli si chiede di far desistere i suoi calciatori dal loro comportamento; se non collabora, si espelle e si chiede la stessa cosa al vice. Se anche il vice non collabora, si espelle anche lui e si sospende la gara definitivamente. Se il capitano (o occorrendo il vice) collabora, ma non riesce nell'intento, si sospende, senza prendere provvedimenti nei suoi confronti.

2) abbandono del campo: se si opta per questa strada, ci si rivolge al capitano (in presenza dell'altro capitano e degli assistenti, se ufficiali) e gli si chiede se intendano proseguire la gara. 2a) Se la risposta è negativa, gli si chiede una dichiarazione scritta, ma, che la rilasci o meno, è irrilevante: gara definitivamente sospesa. 2b) Se il capitano non dichiara esplicitamente che la propria squadra abbandona il campo, si ritorna alla soluzione 1.

Il collega, purtroppo, non ha seguito nessuna delle due "opzioni", ed è per questo che il giudice sportivo non ha potuto decidere diversamente.
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Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda mike90 il dom mar 02, 2008 6:19 pm

IN QUESTO CAS0 mi trovo d'accordo con il g.s., l'arbitro non si è comportato nella maniera corretta, quindi ripetizione della gara.
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Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda dalborgo il lun mar 03, 2008 3:42 pm

Dal Borgo solleva porblemi Ciesse li risolve!
Adesso la metto come firma...
Arbitro fischia lei?
...e chi se no!
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Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda Doc il ven ott 09, 2009 2:40 pm

ma se si espellono sia il capitano che il vice bisogna sospendere la partita?perchè io questa cosa non l'ho capita,io sapevo che si sospendeve solo se una squadra si trova meno di 7
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Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda teo6791pr il ven ott 09, 2009 10:52 pm

Il regolamento prevede che durante l'incontro siano sempre presenti il capitano ed il suo vice, nel caso in cui ti debba trovare costretto ad espellere il capitano per un fallo di gioco, il vicecapitano in quel momento diventerà "capitano". E la gara continuerà. Prima di riprendere il gioco dovrai chiedere al "nuovo" capitano di nominarti un suo vice, così facendo avrai nuovamente il capitano ed il suo vice.

Nel caso in cui, dovessi interpellare il capitano , ad esempio per fare allontanare dal terreno di gioco un compagno espulso che rifiutasse di uscire, ed il capitano in quell'occasione si dimostrasse solidale con l'espulso, non collaborando, dovrai espellerlo, andando ad interpellare il vicecapitano affinchè allontani dal terreno di gioco "i due espulsi", qualora, anche lui si dimostrasse solidale, dovrai espellerlo e terminare la partita.

Ora io ho riassunto la prassi in 3 righe, sul campo ovviamente occorre gestire la situazione con intelligenza e calma abbiamo già parlato di questo in altri topic...
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Re: E la squadra abbandona il campo, anzi no..forse

Messaggioda Aero il mar nov 17, 2009 12:25 am

ciesse ha scritto:La situazione come quella descritta dal comunicato ufficiale, può essere gestita in due modi:
1) disobbedienza collettiva: si va dal capitano e gli si chiede di far desistere i suoi calciatori dal loro comportamento; se non collabora, si espelle e si chiede la stessa cosa al vice. Se anche il vice non collabora, si espelle anche lui e si sospende la gara definitivamente. Se il capitano (o occorrendo il vice) collabora, ma non riesce nell'intento, si sospende, senza prendere provvedimenti nei suoi confronti.

2) abbandono del campo: se si opta per questa strada, ci si rivolge al capitano (in presenza dell'altro capitano e degli assistenti, se ufficiali) e gli si chiede se intendano proseguire la gara. 2a) Se la risposta è negativa, gli si chiede una dichiarazione scritta, ma, che la rilasci o meno, è irrilevante: gara definitivamente sospesa. 2b) Se il capitano non dichiara esplicitamente che la propria squadra abbandona il campo, si ritorna alla soluzione 1.

Il collega, purtroppo, non ha seguito nessuna delle due "opzioni", ed è per questo che il giudice sportivo non ha potuto decidere diversamente.


Supponiamo di essere nel caso 2a.
Se ci rilascia la dichiarazione scritta ok (anche se chi ci garantisce che poi negli spogliatoi ce la fa?).
Se non ce la rilascia, sei sicuro che non si deve procedere con la richiesta di collaborazione da parte del capitano e quindi continuando come al caso 1? Secondo me il caso 2 rientra completamente nel primo, cioè non solo 2b implica 1 ma anche 2a implica 1. Se il capitano ammette che la squadra sta abbandonando il campo (cioè 2a), è secondo me sempre disobbedienza: dunque si comunica al capitano la procedura che si sta per seguire; se non decide di collaborare :rosso e si va dal vicecapitano ecc.
Sospendere definitivamente una gara per abbandono del terreno di gioco senza avere la dichiarazione scritta la vedo un po' a rischio di ripetizione.

Magari hai ragione tu, però è meglio togliersi il dubbio. In ogni caso la risposta migliore!
Aero
 
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