Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda Drazen il lun apr 14, 2014 8:48 pm

Il problema è un pochino a monte: i giornalisti, gli addetti ai lavori e i tifosi sono pronti a capire quanto verrà detto da un arbitro nel post partita? O si strumentalizzeranno le parole?
Io già mi immagino questo "bellissima" intervista:
"Signor Arbitro, come ha fatto a non vedere quel rigore? Aveva la visuale libera ed era proprio lì davanti."
"Purtroppo ho valutato male, non ho visto il contatto."
"Ma come ha fatto a non vederlo!?"
"Ripeto, ho valutato male e non ho visto nessun fallo, mi spiace."
"Come è possibile? Era impossibile da non vedere, l'hanno visto tutti!"
Potrei andare avanti col giornalista che dice altre cose inutili, ma penso di aver fatto capire quello che intendo. Ci sono situazioni in cui, semplicemente, si vede male. I giornalisti &co, saranno disponibili a capirlo o parleranno di incapacità e malafede, travisando le parole?
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda stee-85 il lun apr 14, 2014 10:08 pm

BEh noi tifosi e i giornalisti non dobbiamo essere prevenuti.. però anche voi arbitri dovreste spiegare il motivo di una decisione presa.. limitarsi a dire "non ho visto" non risolverebbe nulla!!!..

Veniamoci incontro da entrambe le parti :wink: :wink:
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda Luca Marelli il lun apr 14, 2014 10:12 pm

E' assolutamente fuori discussione, a mio parere, che gli arbitri parlino subito dopo la gara in sala conferenza.
Su questo punto ha perfettamente ragione Nicchi: il giornalismo italiano non è pronto ad un confronto paritario, un esperimento di tal genere finirebbe in rissa dopo il primo episodio dubbio nella prima gara di cartello.

C'è bisogno di andare per gradi, io un'idea ce l'ho ma la tengo per me, per ora...
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda stee-85 il lun apr 14, 2014 10:19 pm

Beh dilla!!! Lanci il sasso e tiri indietro la mano????? :-D :-D

Il problema di fondo è che se un arbitro parla dopo aver rivisto un episodio alla tv è costretto ad ammettere l'errore..
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda Luca Marelli il lun apr 14, 2014 10:31 pm

Esatto.
E ti dico di più: un arbitro è il PRIMO ad ammettere un suo errore ma deve trattarsi di un arbitro intelligente.

In sala stampa i rischi sono due:
1 - Arbitro che ammette il suo errore e viene assalito da giornalisti e pseudo-giornalisti;
2 - Arbitro che non ammette il suo errore e viene preso per i fondelli dagli stessi personaggi.

Nella mia breve carriera ho conosciuto tanti arbitri intelligenti in grado di ammettere i propri errori e (molti più) arbitri assolutamente incapaci di essere onesti prima di tutto con sé stessi. Ho sentito arbitri cercare assurde spiegazioni con gli osservatori, che sono stati, sono e saranno sempre i primi ALLEATI degli arbitri. Non oso immaginare come verrebbero sbeffeggiati nel caso in cui inventassero le stesse storie inventate negli spogliatoi con persone che sono i loro primi NEMICI.

Ho sempre sostenuto la necessità di avere arbitri non solo fischianti ed udenti ma anche parlanti.
Però adesso scrivo una cattiveria ma sono assolutamente consapevole della mia azione: non tutti gli arbitri (parlo della CAN) sono in grado di capire il sottile confine tra intelligente autocritica e difesa delle proprie idee. Il vero motivo per cui non parlano è che alcuni sono in grado di esprimersi, molti altri no.

Un po' come quell'arbitro internazionale (attualmente ancora tesserato) che all'estero (se non ricordo male dopo una gara di UEFA) disse all'osservatore: "help me, that person with the white baston" (chiedendo quale fosse il termine inglese per individuare un cieco). E ti assicuro che arbitri con gravi leaks linguistici ce ne sono parecchi ma non gliene faccio una colpa: così come ci sono centinaia di giocatori ignoranti, ci sono anche arbitri che hanno tanto, tanto talento ma un livello di italiano mediocre.

Ricordo sempre una battuta rivolta ad un arbitro ancora in attività:
- "lo sai che xxxxxxxxxx sta già facendo il corso di inglese?"
- "Bene, almeno saprà una lingua!".

Ciao
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda AssistantRef il mar apr 15, 2014 7:20 am

Ieri il Processo del Lunedì mostrava il precedente di Collina (qui il video, min. 1:46:40 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-7bc7ac57-94e7-4469-8a7b-a6e9b5946218-raisport.html#set=ContentSet-dd9c950b-af49-4d1d-bb4d-9ed1a7ef11e6&page=0) che, nella stagione 1996/1997, apparve dopo la gara al microfono di Enrico Varriale della RAI (che a quel tempo deteneva i diritti tv in chiaro in esclusiva) per spiegare la controversa decisione di convalidare e poi annullare una rete interista viziata da una posizione di fuorigioco che l'assistente Florio riteneva sanata da un retropassaggio (inesistente) di un difensore: questo dovrebbe rappresentare l'unico esempio, tra i campionati professionistici, di arbitro autorizzato dai Vertici arbitrali (il designatore era Casarin) a parlare di una propria decisione a fine partita in tv (Cesari, nel 2001/2002, apparve a Controcampo dopo un Inter-Roma, ma senza autorizzazione di nessuno, e fu per questo sanzionato).

Credo che potrebbe essere opportuno un intervento dell'arbitro a fine gara (con le necessarie autorizzazioni) in caso di decisioni dalla dinamica molto controversa (pertanto, intendo per casi particolari), con un breve scambio di dichiarazioni rilasciate, magari anche nella riservatezza dello spogliatoio, ad un solo giornalista (forse quello dell'emittente che detiene per il peso maggiore i diritti televisivi) oppure ad un delegato della Lega Calcio incaricato per questo ruolo.
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda schiri il mar apr 15, 2014 4:48 pm

Luca Marelli ha scritto:
Ricordo sempre una battuta rivolta ad un arbitro ancora in attività:
- "lo sai che xxxxxxxxxx sta già facendo il corso di inglese?"
- "Bene, almeno saprà una lingua!".

Ciao


Hai ragione, ma un bravo arbitro potrebbe avere anche la 5 elementare, non e che deve sapere ne italiano ne inglese per essere bravo ad arbitrare, diverso pero e mettersi davanti ai microfoni dove spesso le parole vengono strumentalizzate
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda Fraspiderf il mer apr 23, 2014 2:55 pm

Se Romeo abbia fatto bene o male a dimettersi é una sua scelta e basta, ma che si possa risolvere anche rimanendo nell'AIA ho i miei dubbi, con l'attuale "Presidente" e Filistei, non c'è nessun dialogo con questi "signori".
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda gadamer il mer apr 23, 2014 7:45 pm

Hai ragione, ma un bravo arbitro potrebbe avere anche la 5 elementare, non e che deve sapere ne italiano ne inglese per essere bravo ad arbitrare

Schiri non è questione di titolo di studio (conosco sfilze di laureati letteralmente ignoranti) però la seconda tua considerazione non regge proprio: chi non conosce(aggiungo: e bene) la lingua nella quale un complesso di norme sono scritte, mai le comprenderà a fondo, glielo ripetessero millanta volte. E se non si capiscono le norme e lo spirito che le informa è del tutto improbabile emergere. Non che serva essere dei letterati, s'intende, ma almeno avere un repertorio discreto di parole e non far strage di congiuntivi, disporre di un po' di dialettica -appresa a scuola o nella vita è indifferente-, sono requisiti minimi non solo per arbitrare bene ma semplicemente per capire e farsi ascoltare dagli altri.
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Re: Arbitri penalizzati dal divieto di parola: lascio l'AIA

Messaggioda onlyReferee il sab apr 26, 2014 9:51 am

Premetto che secondo il mio modesto parere non è da ritenersi del tutto sbagliato il parlare dopo la gara (intenso come aprirsi leggermente da parte dell'arbitro) per chiarire taluni episodi controversi che si possono essere verificati nel corso della stessa. Ciò però è vero fermo restando il fatto che si deve trattare solo ed esclusivamente di meri chiarimenti rispetto alla valutazione effettuata e ciò che ha portato alla stessa, nulla più. In caso contrario ritengo infatti che si rischierebbe di accendere un inutile dibattito con le controparti che non porterebbe assolutamente a nulla e non gioverebbe a nessuno. E' vero anche secondo me, come sostenuto da molti altri di noi, che comunque allo stato attuale non siamo ancora pronti per tutto ciò in un paese come il nostro.
Parlando della decisione di Romeo di dimettersi mi limito a dire che ha preso la sua scelta con motivazione e coerenza e la ritengo pertanto del tutto rispettabile.

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