Designatore con sorpresa. In volata la spunta Messina.
Sconfitti Farina, che ha avuto la Can di B, e Rosetti che ripartirà dalla Lega Pro. Oggi la presentazione del nuovo capo dei fischietti.
Accade anche in stanze molto più «pesanti»: spesso chi entro Papa si ritrova cardinale alla fine di un conclave. Tornando a cose terrene, ieri è stato questo l’esito della lunga volata a tre per il posto da designatore della A. Non è stata una scelta semplice quella del presidente Marcello Nicchi e del Comitato nazionale. Ci sono volute molte ore di discussione prima di arrivare al nome del «vincitore»: Domenico Messina. Già, la sua candidatura in settimana era volata altissima, ma poi sembrava aver subito una brusca frenata. E invece è stato proprio sul nome dell’ex arbitro della sezione di Bergamo (ma nato in Campania, a Cava de’ Tirreni) che si è trovata la quadra.
Farina e Rosetti battuti Una quadra faticosa, ma pur sempre una quadra. E gli altri due papabili alla successione di Stefano Braschi? Stefano Farina deve accontentarsi della Can B, dove fino a qualche giorno fa «regnava» proprio Messina. Cocente la delusione per Roberto Rosetti: Nicchi gli ha offerto di ripartire dalla Lega Pro (lasciata libera proprio da Farina). Il termine giusto è proprio ripartire perché all’ex fischietto torinese è stata «contestata» la decisione dell’estate 2011, quando lasciò dopo un anno l’incarico di designatore alla B per andare in Russia a ricoprire il ruolo di capo assoluto degli arbitri. Esperienza positiva e ricca di soddisfazioni (professionali e anche economiche), conclusa con le dimissioni nel dicembre 2013. Il curriculum di Rosetti (come arbitro e come dirigente) sembrava perfetto per raccogliere l’eredità di Braschi e sostenere il peso di una poltrona che scotta. Non è un mistero che la Lega di A (e dunque le società più importanti) vedeva di buon occhio la sua nomina. Nomina tra l’altro che era stata pensata a suo tempo proprio da Nicchi: convinse Rosetti nel 2010 a lasciare il campo dopo il Mondiale e intraprendere la carriera di allenatore. Il percorso prevedeva un quadriennio alla B e poi il salto alla A.
La zavorra russa Le dimissioni del 2011 hanno evidente lasciato il segno all’interno dell’Aia: guarda caso in A ci va adesso Messina che di Rosetti era il vice nel 2010 per poi subentrargli a causa delle sirene russe. Il presidente Nicchi è stato tentato fino all’ultimo di mettere Rosetti nel ruolo che gli aveva ritagliato anni fa, ma dopo una discussione durata ore e il confronto con il Comitato nazionale ha prevalso la linea associativa: «Va premiato chi segue una strada interna. Ognuno è libero di fare le scelte che vuole, ma deve sapere che l’Aia ha al suo interno tecnici capaci». Della serie: nessuno è insostituibile. Ecco perché Rosetti deve ricominciare dal gradino più basso, ma siccome quella di ieri è stata un sorta di compromesso ecco che nel futuro le cose potrebbero cambiare. Il contratto dei tre designatori sarà annuale, questo vuol dire che il prossimo luglio non sono da escludere ribaltoni. Molto dipenderà da come andrà la prossima stagione, specie quella di A che si annuncia calda e incerta: il compito del designatore sarà delicato più che mai. Questo è lo scenario uscito dalle stanze segrete dell’Aia e comunicato ai diretti interessati solo al crepuscolo. Sentimenti opposti: gioia per Messina e delusione per Farina e Rosetti.
Riserva Morganti Il torinese accetterà la proposta al ribasso nonostante diverse offerte avute da federazione estere. Chiaro, un rifiuto sarebbe stato la fine di ogni rapporto con l’Aia e soprattutto lo molla principale è stata la voglia di ricominciare a lavorare con gli arbitri italiani. In conclusione Nicchi fa il pieno: Rosetti è una risorsa dell’Aia e il suo ritorno a casa porterà vantaggi ai giovani fischietti di Lega Pro. Farina potrà continuare il suo percorso di crescita in B, mentre la sfida più grande è per Messina. Resta al palo, per ora, Emidio Morganti: entrato Papa (designatore alla Can Pro) nel conclave dell’Aia all’alba di mercoledì, uscito cardinale 24 ore dopo. Oggi alle 14.30 conferenza stampa con i nuovi designatori. Previsti sorrisi e facce scure. Non solo per l’abbronzatura...
Fonte:
Francesco Ceniti per La Gazzetta dello Sport 04/07/14 pag. 23