Questa sera l’arbitro sarà in piazza Maggiore per
la proiezione de «Il Cielo Capovolto». E l’Aia prepara la festa
BOLOGNA - «La dedico alla mia famiglia e a tutti gli arbitri italiani, dato che il nostro movimento si è dovuto ricostruire negli ultimi anni: è stata una grande soddisfazione e un’emozione indescrivibile». Così, poche ore dopo il fischio finale di Germania-Argentina, ha raccontato la sua finalissima Nicola Rizzoli. Il fischietto bolognese, protagonista di una direzione brillante, ha lasciato il Brasile ieri sera e il presidente dell’Aia di Bologna Aureliano gli ha già strappato la promessa di una serata di festa con tutti gli arbitri della sezione cittadina in Rotonda Italia, con data ancora da fissare. Messaggi di stima e di affetto, dalla città e non, ne sono arrivati diversi e lunedì Rizzoli ha raccontato le sue emozioni dopo la notte da protagonista al Maracanã: «Prima della gara c’è solo concentrazione, una volta finita arrivano le emozioni, alzare gli occhi e vedere quello spettacolo è stato impressionante».
IL MONDIALE - Un mese e mezzo intensissimo, culminato con la designazione per la gara più importante. «La partita è stata difficile — spiega il bolognese — ma sono stato aiutato dai giocatori e soprattutto dai miei due collaboratori. Il momento psicologicamente più difficile è stato l’annullamento del gol di Higuain: anche se è corretta una decisione simile crea molta tensione in campo e la gestione di quei momenti è una delle cose più complicate». In Argentina c’è rabbia (immotivata, poiché non era rigore) per il contatto Neuer-Higuain, ma Rizzoli dribbla le critiche: «A fine gara dirigenti, allenatore e giocatori argentini si sono complimentati con noi per la direzione. Quel contrasto è stato un po’ fuori dalle righe e in presa diretta non era facile non fischiare nulla: a quel punto si dà precedenza a chi è arrivato prima sul pallone, cioè Neuer. Rivedendolo, non era fallo di Higuain che comunque è stato molto corretto sul campo anche dopo quell’episodio».
IN CITTA’ - Bologna abbraccerà Nicola Rizzoli questa sera, quando l’arbitro che ha brillantemente diretto la finale mondiale tra Germania e Argentina è atteso in Piazza Maggiore alle ore 21.30 per la proiezione di «Il cielo capovolto», il film diretto da Paolo Muran che ha come autori Emilio Marrese e Cristiano Governa che celebra lo scudetto del Bologna del 1964. Nel film Rizzoli è stato uno degli attori, protagonista della curiosa battuta «Non ho mai capito che gusto ci sia a fare l’arbitro». Alla proiezione parteciperanno anche il presidente onorario del Bologna Gianni Morandi, a sua volta attore nel film, e due volti nuovi dei rossoblù di questa stagione, il direttore dell’area tecnica Filippo Fusco e il tecnico Diego Lopez. Sarà l’occasione per fargli respirare un intenso aroma di bolognesità e per fargli vivere i fasti di un tempo. Quanto a Rizzoli, per lui ora potrebbe arrivare anche il Nettuno d’Oro. «Ha rappresentato Bologna nel mondo, vive in città e qui è cresciuto come arbitro fino a raggiungere la vetta mondiale con la finale di domenica» ha spiegato il consigliere comunale di Centro Democratico Pasquale Caviano. La proposta è già sul tavolo del sindaco Virginio Merola, che ora dovrà pronunciarsi in tal senso
fonte: Corriere.it