Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Re: Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Messaggioda ccni17 il gio ott 23, 2014 7:13 am

stee-85 ha scritto:Big match con lo stadio vuoto???

ps: ma l'AIA è obbligata a "prestare" gli arbitri per queste gare o c'è un accordo già a inizio stagione?

Chi conosce la storia sa che il metodo adottato è, mutatis mutandis, simile a quello dell'ambulanza del farsesco arresto di Mussolini a cura di Vittorio Emanuele. Non avendo il coraggio di difendere apertamente e convintamente" Rocchi, ne', ovviamente, di condannarlo per gestione "anomala", si è preferita la viltà del confino, un po' esilio, un po' punizione, un po' rigenerazione . Una sconfitta totale per chi non ha avuto il coraggio di riproporlo immediatamente in barba a gogne mediatiche di cortile. Non c'è bisogno di uffici stampa, ma di dirigenti che decidano nel presente non pensando solo al loro futuro ...
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Re: Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Messaggioda OldReferee il lun ott 27, 2014 11:38 am

Ho letto su questo tema una a mio avviso interessante intervista di Marelli su SCN, che qui riporto: http://m.socialcalcionews.it/primo-pian ... ologia-520


L'ex arbitro Marelli: "Juve-Roma difficilissima da dirigere. Ecco cosa pensano gli arbitri della tecnologia"


Per chi non se lo ricordasse, Luca Marelli, classe 72', sezione di Como, è stato arbitro per 15 anni. Partito nel 1994 dagli esordienti provinciali, fa il suo esordio nella massima serie nel 2005 nel match Lazio-Siena. Colleziona 15 presenza in A e poi si fa male. Dismesso nel 2009, dopo qualche lavoro di scrivania, lascia l'Associazione nel luglio 2011. Oggi svolge la professione di avvocato a Como e ha rilasciato questa intervista in esclusiva per SCN.


-Se in queste ultime settimane si parla di arbitri in Italia, il pensiero va sicuramente a quel Juve-Roma di due settimane fa e a Rocchi. Che opinione si è fatto in generale su quell’arbitraggio?

''Una di quelle gare che qualunque arbitro non vorrebbe mai affrontare, colma di episodi che la FIFA ha definito “border line”, cioè di difficile interpretazione anche in sede di review. La risonanza mediatica non mi ha sorpreso, mi ha sorpreso (in negativo) la mancanza di analisi tecnica delle varie fattispecie che, probabilmente, non produce audience o vendita di quotidiani.
In Italia manca la cultura dell’approfondimento, ogni avvenimento viene valutato sulla base di errori arbitrali o di sfortuna. Sarebbe interessante che, prima o poi, ci si occupasse di tecnica per trasmettere allo spettatore la capacità di comprendere i motivi per i quali si è giunti ad una certa decisione, giusta o sbagliata che sia. Un esempio per tutti, il rigore di Maicon: a due settimane di distanza nessuno ha ancora cercato di capire perché Rocchi (in totale autonomia) abbia deciso per il rigore dopo una breve titubanza. Ci si è limitati a due ipotesi, entrambe sciocche: la prima è “perché glielo hanno chiesto i giocatori della Juventus”, la seconda è la malafede. La verità è un’altra ma, probabilmente, spegnerebbe sul nascere le polemiche e ciò non è apprezzato… ''

-Dopo due settimane Rocchi ha in un certo modo ammesso i suoi errori, pur riuscendo fortunatamente a non intaccare il regolamento che come lei ben sa non permette agli arbitri di tornare sulla partita, o meglio, di non ammettere eventuali errori spiegando nel dettaglio i particolari tecnici. Rocchi si è mantenuto sul vago giudicando la sua gestione sul rigore di Maicon<> e ammettendo di aver condizionato il seguito della partita e l’atteggiamento dei giocatori in campo coi suoi errori.

''In realtà Rocchi non ha violato alcun regolamento dato che l’autorizzazione a parlare è arrivata direttamente da Nicchi. In casi di questo genere un arbitro può liberamente discutere di ogni episodio accaduto. Rocchi non si è mantenuto nel vago ma ha parlato in termini tecnici arbitrali. L’episodio di Maicon è uguale a mille altri di cui non si parla perché avvenuti a metà campo od in zone comunque non importanti e/o pericolose per attacco e difesa. L’anomalia della gestione è proprio nella concessione del rigore dopo una prima indicazione differente (calcio di punizione dal limite). Come ho detto precedentemente la spiegazione è tutta in questo concetto: cosa è successo in quei pochi secondi? Questa affermazione è stata interpretata come “ammissione di colpa”. Gianluca non si è dilungato sulla correttezza o meno del rigore per un motivo molto semplice: dalla dinamica dell’azione, in campo e senza alcun replay, esiste solo un mezzo di review, cioè la memoria fotografica a breve termine. In quel caso, SE viene colto un fallo di mano, 99 arbitri su 100 fischiano rigore poiché la dinamica, unita all’esperienza, portano ad individuare il tocco come avvenuto all’interno dell’area. Ecco perché ho dichiarato che la decisione di assegnare il rigore è corretta: è corretta “dal campo”, a prescindere da mille replay che collocano il fallo di qualche millimetro all’esterno.''


-A questo proposito secondo lei perché Rocchi ha scelto di parlare dopo ben due settimane?

"Scelto? A mio parere, se avesse potuto scegliere, avrebbe preferito evitare qualsiasi dichiarazione, allenarsi e riprendere con serenità. Mercoledì ha arbitrato in Qatar con la solita convinzione e, se fossi nei vertici arbitrali, lo manderei in campo subito. Non avverrà perché il vero problema dell’AIA è la debolezza di fronte ai media.
La questione relativa all’intervista di Rocchi ha motivazioni molto differenti da quelle che pensate ma siamo sempre alle solite: a chi interessa la politica AIA? Fa audience? No, pertanto è difficile far comprendere che l’intervista è stata organizzata non certo come apertura definitiva ma per fini che, di tecnico, hanno poco o nulla.''


-Di solito un arbitro non riguarda eventualmente i suoi errori al massimo qualche giorno dopo il match?

"Quando ero ancora in attività riguardavo la partita appena tornato a casa, anche a notte fonda. E riguardavo le immagini non solo per analizzare gli errori ma anche (e soprattutto) per trovare spunti di miglioramento. Chiaro che, poi, in caso di episodi particolari mi soffermavo anche per due ore sulle medesime immagini per capire quale fosse stato il motivo dell’erronea valutazione: posizionamento, spostamento, prospettiva, le spiegazioni possono essere molteplici.''


-E come giudica la discordanza con le parole di Nicchi che li aveva giudicati?

''Non risparmio mai critiche a Nicchi quando le merita e men che meno in questa circostanza ma non posso che essere d’accordo quando afferma che si tratta di episodi al limite. Ciò è stato confermato anche dalla stessa FIFA che, di fatto, ha evidenziato un solo errore: la gestione del rigore provocato da Maicon, troppo macchinosa e con un cambio di decisione che non è piaciuto a nessuno: non è piaciuto a me, agli arbitri e nemmeno a Rocchi stesso… ''


-Secondo lei a quel punto avrebbe fatto meglio a tacere al fine di non alimentare ulteriori polemiche e discussioni?

“Gli arbitri devono cominciare a parlare ma non in questo modo. Ritengo l’ipotesi di far parlare gli arbitri validissima ma l’AIA ha completamente sbagliato tempi e modi. Ricordiamoci che è stato il primo esperimento di questo genere perciò andava scelto un interlocutore (col massimo rispetto di un’eccellente giornalista come la Scarnati) che conoscesse a fondo il mondo arbitrale, una tempistica differente (non ha senso mandare Rocchi al macello dopo 14 giorni) e, soprattutto, in un contesto che non portasse a tornare nuovamente sugli episodi specifici con l’unico obiettivo (a mio parere) di ricominciare con le polemiche. In poche parole: una gestione dell’esperimento molto superficiale.
Nicchi deve capire che non può far tutto da solo ma affidarsi a persone che sappiano come muoversi in ambiti particolari. Ma le pare possibile che, nel 2014, in piena era di comunicazione di massa, l’AIA non abbia nemmeno un ufficio stampa?''


-L’opinion pubblica da Bar Sport è divisa: c’è chi la mette sull’errare humanum est e conseguentemente sul fatto che anche un internazionale come Rocchi può cadere nella giornata no; e poi ci sono quelli che pensano che nell’ambito di una partita tanto importante in chiave classifica non possano essere commessi errori simili, da parte dell’arbitro stesso/della designazione in sé. Lei da che parte sta?

''Sto dalla parte della casualità. Tra gli arbitri vige un detto: “Se speri che non accada qualcosa, stai tranquillo che accadrà di tutto”, una rielaborazione della legge di Murphy. Purtroppo si è concretizzata una serie infinita di episodi al limite, tutti concentrati in una singola gara e proprio in occasione dell’incontro tra le due migliori squadre del campionato.''


-Dalla sua biografia sono risultate le sue dimissioni dall’Associazione Arbitri nel 2011 dopo aver ricoperto vari incarichi in seguito al termine della sua carriera sui campi, per discordanze col CRA Zaroli e con lo stesso Nicchi. Non voglio chiederle nulla in merito a ciò, ma nel sistema calcistico italiano in generale c’è qualcosa che non funziona. Cosa ne pensa?

''Nel calcio italiano non funziona assolutamente nulla. L’attività internazionale dimostra che da più di un lustro il nostro movimento non è competitivo a nessun livello. Il motivo, a mio parere, è l’immobilismo: all’estero le società sono aziende con propri assets ben definiti, in Italia (per fare un piccolo esempio) le società non hanno nemmeno uno stadio di proprietà ad eccezione della Juventus. E non è certo un caso che, da anni, domini il campionato…''


-Lei è stato arbitro ed è giunto sino alla massima serie. Probabilmente sa bene cosa significa ‘arbitrare’ e ‘gestire un match’, essere obiettivi e imparziali, non condizionare i 22 in campo e non solo. In Italia specialmente c’è tutto un cerchio intorno a una partita di calcio. E’ quasi come una valvola di sfogo, è una tradizione, un’istituzione, qualcosa che non si limita ai 90 minuti della domenica ma che continua a volte addirittura per settimane. Se ci rendiamo conto di tutto questo, capiamo la grandissima ed esagerata responsabilità che gira attorno alla figura dell’arbitro. Probabilmente può immedesimarsi nei panni di Rocchi o di qualunque altro arbitro in una situazione simile. C’è stata una partita nella quale ha sentito in particolare una tale pressione (personalmente ricordo come fosse ieri quell’Avellino-Napoli 2-1 del 2005 quando al Partenio si decideva la qualificazione in B)? Come si sentiva prima, durante e dopo i 90 minuti?

‘'La finale di Avellino rappresenta senza dubbio la gara più difficile (ed emozionante) che abbia mai affrontato. In occasioni di questo tipo la pressione è tremenda e la guida dei dirigenti è fondamentale. Ricordo una telefonata che feci al mio designatore Mattei due giorni prima della gara. Nessuna raccomandazione, mi disse semplicemente “vai, arbitra come sai ed uscirai tra gli applausi degli sconfitti”. La fiducia, per un arbitro, è fondamentale ed è questo il motivo per cui affermo che sospendere Rocchi sia la più grande sconfitta dell’AIA: implicitamente si sta ammettendo che Gianluca ha arbitrato male nonostante le dichiarazioni di Nicchi e FIFA. Una sconfitta per il movimento che non sta dimostrando forza ma debolezza nei confronti dell’opinione pubblica.''


-Conseguentemente, crede che in Italia, forse a differenza di altri paesi dove in ogni caso il calcio è vissuto comunque in modo simile, fare l’arbitro soprattutto ai massimi livelli sia particolarmente complicato?

''In Italia essere arbitri non è complicato, è una missione. Sappiamo perfettamente di essere sempre al centro dell’attenzione perché è tradizione tutta italiana quella di cercare sempre un colpevole. Ciò si traduce in pressione mediatica e stress continuo che solo chi l’ha vissuto può comprendere pienamente.''


Calciopoli, Calcioscommesse e brutte pagine del genere hanno influenzato il modo di vedere le partite? In che modo?

''Assolutamente no. Calciopoli l’ho vissuta in prima persona perché ero nel gruppo che venne travolto da quello scandalo. Ero al mio primo anno di CAN, ovviamente non venni nemmeno sfiorato dall’inchiesta ma posso affermare senza alcuna titubanza un aspetto: dopo quei giorni tremendi (psicologicamente e non solo) il mio modo di scendere in campo non cambiò minimamente.''


-Ultima domanda. Uno degli argomenti, forse dei ‘tormenti’ degli ultimi anni legato al mondo arbitrale è stato quello dell’introduzione della tecnologia e della moviola in campo. Il mondo del calcio è diviso, nel nostro paese i vari organi non vanno proprio d’amore e d’accordo (contrario Nicchi, favorevole Tavecchio). Lei da che parte sta? Dovrebbe la tecnologia donare almeno un minimo supporto alla terna? Moviola in campo, rimedia all’errore umano o è la fine del calcio? Alla fine la FIFA riuscirà a mettere tutti d’accordo e a realizzare i suoi progetti?

''L’assurdità della discussione in merito alla tecnologia è che si esprima il presidente dell’Associazione e non gli arbitri che scendono in campo. E’ come se un dirigente calcistico dicesse che i suoi giocatori preferiscono giocare con le scarpe che usavano negli anni ’80.
Vuole sapere cosa ne pensano gli arbitri? Farebbero i salti di gioia. L’obiettivo di un arbitro non è quello di dirigere in modo perfetto ma di limitare al minimo gli errori. Gli errori sono connaturati all’uomo, l’uomo è per definizione una macchina biologica soggetta allo sbaglio ed un arbitro è perfettamente conscio del fatto che non esiste una gara esente da sviste, piccole o grandi che siano. La tecnologia ridurrebbe ulteriormente gli errori pertanto è semplicemente incomprensibile che il presidente dell’Associazione si dichiari contrario, soprattutto in considerazione che in tanti altri sport le telecamere sono già al servizio degli arbitri e con risultati eccellenti. Avete per caso mai sentito un arbitro di basket affermare “toglietemi l’istant replay”?''



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ansia da prestazione

Messaggioda lele mora il mar ott 28, 2014 5:05 pm

“Quando si gioca a Scarabeo gli avversari migliori sono i bambini perché è facile batterli e divertente imbrogliarli”.
L'AIA da sempre gestisce gli organici e le questioni interne seguendo questo principio; i geni della comunicazione che guidano l'AIA, convinti di aver a che fare con l'impiegato all'ufficio tecnico di Alba in forza alla CAND che per una designazione qualunque accetta ogni tipo di sopruso, ci hanno regalato con colpevole ritardo un Rocchi ingessato, telecomandato, palesemente scosso e non a suo agio a dover recitare un copione degno dell'ISIS quando fa fare propaganda attraverso i suoi ostaggi.
Anzichè continuare a mettere al timone ed in ruoli decisionali immanicati, grandi arbitri ma tristi dirigenti, parenti o amici, sarebbe il caso di ingaggiare professionisti e ,perchè no, pescando dalla base anche se cervelli vergini di AIA farebbero tanto bene all'associazione.
In conclusione concordo su diversi punti con "per chi non se lo ricordasse Luca Marelli"; a mio avviso ci sta l'idea populista di far parlare l'AIA dei propri errori ma con modi e tempi completamente diversi.
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Re: Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Messaggioda Indetoropater il mar ott 28, 2014 5:41 pm

Ben tornato, lele mora, ci sei mancato!
Conticuere omnes intentique ora tenebant.
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AL PEGGIO NON C'E' MAI FINE.

Messaggioda RSM_Assistant il mer ott 29, 2014 6:32 pm

E' passato ormai quasi un mese dal 5 ottobre dei veleni, da quella partita tra Juventus e Roma, vinta (con qualche aiutino di troppo) dai bianconeri, una partita che ha letteralmente infiammato il campionato e la lotta scudetto (le polemiche, infatti, non sono ancora terminate). Protagonista suo malgrado dell'incontro fu Gianluca Rocchi, l'arbitro, il fischietto che tornerà in campo proprio stasera, mercoledì 29 ottobre, dopo aver scontato la sospensione dovuta alla cattiva gestione del match-scudetto. Il giorno che seguì la partita fu scandito dalla richiesta di un'interrogazione parlamentare e dalla minaccia di un esposto alla Consob, la società che vigila sulla Borsa, poiché Roma e Juventus sono due società quotate a Piazza Affari.

La querela - Dopo qualche settimana, però, sul versante borsistico, c'è chi è passato dalla parole ai fatti: si tratta dell'associazione Assotutela, che ha presentato una querela in cui ripercorre i 90 minuti di fuoco del match e anche tutto ciò che ne è seguito, compresi i destini finanziari delle due società negli ultimi giorni. La teoria è che quella partita non solo ha condizionato la lotta al vertice della Serie A, ma anche i corsi borsistici delle due squadre. Nell'esposto di cui dà conto Repubblica, l'associazione querelante scrive: "L'incontro veniva gestito con palesi errori che condizionavano l'andamento della gara fino al risultato finale". Dito puntato contro il primo rigore, "fischiato per un fallo di mano avvenuto fuori dall'area". Quindi la polemica sui tempi di recupero, troppo striminziti e, ovviamente, le polemiche sugli altri due gol: il primo su un rigore concesso "fuori dal tempo regolamentare", il secondo - quello vittoria di Bonucci - condizionato "da un evidente fuorigioco del calciatore Vidal".

L'ipotesi di reato - Una sfilza di errori - e qui si passa al "secondo livello" della querela di Assotutela - che hanno avuto conseguenze anche in Borsa. Nella querela si può ancora leggere: "L’evidenza di tali fatti di gioco, condizionati da palesi errori del direttore di gara, il giorno successivo provocava della conseguenze anomale sull’andamento del mercato azionario. Le azioni dell’A. S. Roma chiudevano la giornata con una perdita del 4%, mentre quelle della squadra piemontese beneficiavano di un aumento dell’1 per cento". Un quadro che secondo il presidente dell'associazione, Michel Emi Maritato, configura un reato ben preciso: quello di aggiotaggio. E secondo quanto si è appreso, sull'ipotesi di reato è al lavoro il procuratore aggiunto Nello Rossi, e sembra probabile che possano venire delegati accertamenti per stabilire se, davvero, ci sono state oscillazioni dei titoli. I pm sarebbero intenzionati ad acquisire i filmati della partita. Operazioni preliminari, che potrebbero poi condurre fino a Rocchi, l'arbitro nel mirino, che verrebbe ascoltato in veste di indagato. Per ora si tratta di ipotesi, ma la possibilità di vedere il fischietto alla sbarra è tutt'altro che campata in aria.


Mi astengo da ogni commento: sarei scurrile!!! :grr
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Re: Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Messaggioda onlyReferee il gio ott 30, 2014 9:05 am

Fonte dell'articolo :?:

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Re: Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Messaggioda OldReferee il gio ott 30, 2014 9:14 am

onlyReferee ha scritto:Fonte dell'articolo :?:

http://www.ilbenecomunenewsletter.it/ho ... -2014.html
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Re: Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Messaggioda BlueLord il gio ott 30, 2014 9:31 am

Beccantini oggi sulla Gazzetta.
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Re: Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Messaggioda RSM_Assistant il gio ott 30, 2014 10:10 am

onlyReferee ha scritto:Fonte dell'articolo :?:

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Re: Rocchi ammette: "Prestazione non ottimale"

Messaggioda fradi il gio ott 30, 2014 10:26 am

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