Nicchi furioso: «Sorteggio? Mai.»

[gadamer]

Capisco le vostre risposte. Sono decise ed orgogliose. Vorremmo tutti che quella fosse la realtà . Anche io sono propenso a ritenere il gruppo ancora libero sotto il profilo mentale. Tuttavia, coincidenze inquietanti ci sono e, secondo me, abbiamo il dovere di valutarle criticamente.

Penso che negare che gli arbitri subiscano pressione e influenza psicologica dalle vicende mediatiche sia come negarne l’appartenenza alla razza umana.
Tuttavia pensare a un collegamento fra talune decisioni arbitrali (pochissime diciamo la verità) che possono essere discutibili con il sospetto che siano figlie di un atteggiamento compiacente verso chi grida con voce più ascoltata, mi pare appartenere alla cosiddetta cultura del sospetto e su questo dissento.
Non per ingenuità o perché, come accennavo in apertura, pensi all'arbitro come figura tetragona, di sopra di ogni debolezza, ma per mancanza di elementi oggettivi a supporto. Stiamo parlando di un paio di casi (personalmente ritengo: una decisione corretta a Udine e una errata a Carpi ma conta poco, altri la vedono all'opposto e magari hanno ragione) che, come detto, non si possono certo configurare come “regali” a chicchessia. Vale quindi la pena di lanciare provocazioni e veleni o "vigilare"? E' l’eterna storia delle letture antitetiche: se non avessero dato i rigori qualcuno starebbe sicuramente a parlare di contro-condizionamento e mancanza di personalità.

[aladar]

Aggiungerei che non solo can e can c lavorassero a stretto contatto ma anche la can d di vittorio benedetti e i frutti si sono visti a lungo x anni a venire. Poi benedetti, sostituito agnolin alla can c fu suo malgrado in mezzo allo scandalo Perugia/Senzacqua e lascio dopo solo un anno. Lanese che lo aveva sostituito alla can d non valeva assolutamente i tre precedenti a livello tecnico dirigenziale e anche di cio abbiamo visto i frutti.

[lele mora]

Da diverso tempo ho in corpo questo pensiero che trova riscontro in tanti argomenti di discussione.
Dalla mia torre d'avorio vi seguo sempre da dietro, come Natalie con Marrazzo, come Renzi con Letta, come Ghirardi col Parma, come Iodice con Lolito e sono pervaso dalla sensazione che si sia distanti dall'essere come il pilota giordano Muadh al Kassasbe: a fuoco.

La maioritas degli interventi su questo forum, sono parti podalici infarciti di speranze di trovare uno scranno, sono elucubrazioni figlie di amicizie con qualcuno da difendere, sono trasposizioni di altrui pensieri, sono ricordi di un futuro passato,sono visioni di chi ha ancora in corpo la droga AIA e vive una realtà dissociata; rari, ahimè, i liberi pensieri.

Nicchi è personaggio inadeguato al ruolo nonostante i ripetuti tentativi di fargli indossare un cappello che non gli appartiene: Patetico in quella perenne espressione da "duro da uccidere" simile a quella di Balotelli, anacronistico nel difendere sempre la classe arbitrale, perfetto ad inimicarsi l'opinione pubblica ad ogni sua uscita nonostante la cravatta a pois, meraviglioso nel cercare di cementare oltremodo lo scranno.
parla con frasi fatte ad minchiam tipo Cracco a Masterchef: "il sedano fritto a me piace, come una chips; ma tu devi crederci perchè ne resterà soltanto uno" e il nostro Marcello non è da meno con "il mio ruolo mi impone di vedere le partite domenicali da un punto di vista formale globale, non solo quelle di A e B ma le 12000 che si giocano sul territorio italiano".
Ma non è colpa sua: se a Giorgio Recino della Giana Erminio viene offerto un posto da titolare nel Real Madrid,ovviamente lui lo accetta, ma poi non ci si deve stupire dei suoi limiti ne tanto meno arrabbiarsi con lui.
Al timone dell'AIA serve un manager, poi il burattino mono-espressione e monotematico può essere architetto,veterinario,assicuratore o rabdomante ma deve avere una mera funzione di rappresentanza senza aprire bocca se non "siete uomini giusti portatori di regole giuste, siete prima atleti che arbitri" ai vari raduni sparsi per l'Italia.
Il popolo insinua il dubbio di arbitri pilotati, di arbitri sudditi, di arbitri prevenuti? non è la soluzione ma, in ottica puttaneggio da campagna elettorale, fai tutti felici e via di sorteggio integrale.
Da una parte panem et circensem e dall'altra, più o meno in sordina, sulle orme del 1000 proroghe di berlusconiana memoria, provi ad aggiustare le regole per farti rieleggere con più facilità.
Anche perchè io non vedo "contra" al sorteggio integrale dal momento che le due CAN sono pervase da un alone di mediocrità tecnica importante.
Da diversi anni vado a vedere partite di A e B il sabato e/o la domenica non da tifoso ma per passione e puntuali si verificano prestazioni imbarazzanti: molto raramente gare si chiudono con prestazioni perlomeno senza infamia e senza lode.
Ancor più inquietante è il fatto che gli stessi arbitri perpetrino negli stessi errori a distanza di tempo; vidi una gara di B dove l'arbitro ne combinò di ogni (gialli e rossi a caso, rigori inesistenti in compensazione, rigori non dati, falli invertiti...), ebbi occasione di sapere poi cosa disse l'OA nello spogliatoio ed alla fine il colloquio si risolse in un "leggero quel giallo nel primo tempo e quel mani a centrocampo era involontario, per il resto gara complessa, molto bene".
E' questo il vero vulnus dell'AIA: dalla CAN D in avanti fai carriera non per meriti ma per amicizie e questo meccanismo da Roma Capitale si perpetra fino alla serie A.
Per cui chissenefrega se a fare Juve-Roma capita Pasqua, Irrati o Pairetto, tanto alla fine la performance sarà identica: ma visto che il sistema di selezione è fallato, perlomeno Marcellino col sorteggio si solleva da ogni dubbio insinuabile.

[AssistantRef]

Aldilà di chi deve essere il profilo-guida per l'AIA (che c'entra relativamente con questa discussione, e ognuno avrà i propri gusti personali), va evidenziato che la stagione del sorteggio degli arbitri (pratica che è stata in voga ad intermittenza, ora peraltro abbandonata, presso campionati "mediterranei" dove il clima di sospetto e le esternazioni "umorali" dilagano -dalla Spagna alla Grecia, dal Portogallo a qualche Federazione sudamericana) ha sempre significato per l'AIA impoverimento delle proprie risorse, per l'impossibilità di poterle utilizzare al meglio e farle crescere.
Anche a causa del sorteggio, gente come Rizzoli, Morganti e Saccani non venne valorizzata per diverse stagioni.
Se a ciò si aggiunge il meccanismo attuale della divisione delle CAN, che consente il ricambio ma con ben poca elasticità, il rischio di dover "saltare" un'altra generazione (fenomeno a cui si è assistito a seguito di Calciopoli, indagine che forse non a caso riguardava le stagioni del sorteggio arbitrale) diventerebbe molto alto.

[referee-ag]

Però, al di là del finale del "discorso" di lele mora che riguarda il sorteggio integrale (che non condivido, anche per quanto espresso da assistant ref), mi sento di condividere molti dei passaggi... Complimenti per l'analisi e lo stile "giornalistico" dell'esposizione!!

[arbitro_anonimo]

E' questo il vero vulnus dell'AIA: dalla CAN D in avanti fai carriera non per meriti ma per amicizie e questo meccanismo da Roma Capitale si perpetra fino alla serie A.
Per cui chissenefrega se a fare Juve-Roma capita Pasqua, Irrati o Pairetto, tanto alla fine la performance sarà identica: ma visto che il sistema di selezione è fallato, perlomeno Marcellino col sorteggio si solleva da ogni dubbio insinuabile.

non condivido assoultamente.. non puoi ridurre in briciole la carriera di chi è arrivato in alto con due righe di tastiera.. se questo vulnus esiste (e se vogliamo possiamo ricondurlo a pochi residui episodi di geopolitica - da eliminare) questo non porta comunque all'assunto che un arbitro vale l'altro. non è rispettoso per gli arbitri, e nemmeno per le squadre che dovrebbero così ricevere un direttore di gara a casaccio.

ogni gara deve avere il miglior arbitro per quella gara. è il pilastro fondante della nostra pericolante autonomia tecnica, che inculchiamo anche ai ragazzini da quando iniziano il corso arbitri... se non ci crediamo nemmeno noi...

io ci credo.
come in sezione non si può mandare chiunque a fare il il partitone violento di terza categoria, non tutti i colleghi CAN sono idonei a qualunque gara.

se vogliamo spostare il discorso su designatori, ai munifici contratti fuori da ogni parametro rispetto alle entrate del comune associato, allora imbastiamo pure tutti i discorsi che vogliamo; personalmente ritengo sia un modo subdolo di tener legata l'AIA sull'aspetto più sensibile per molti: il vil denaro. non è un segreto che molti ambiscano ad un posto nelle commissioni non per amor di patria ma per l'agognato contratto.

ma io terrei separate le questioni pratiche dall'aspetto chiamiamolo "morale" per cui l'AIA deve garantire il miglior arbitro (per la cui crescita ha speso tante risorse) per ogni gara, ragionando a fondo su chi invia sul terreno di gioco.

per ultimo: ho la fortuna di conoscere qualcuno dei colleghi che sono arrivati in A e B etc etc..; di alcuni ho seguito anche la carriera lungo i vari OT. ripeto, a costo di essere smentito: a meno di pochissimi casi (dubbi), che ci piaccia o no arriva gente preparata. Sono i migliori possibili? magari no, sappiamo tutti che il fattore "C" esiste, e qualcuno di meritevole si perde per strada. Ogni sezione ha la sua storia del "fenomeno che meritava ben altro". ma non raccontiamoci balle: i ragazzi alla can a, b, 5 e pro sono superiori agli altri per volontà, capacità, spirito di sacrificio e costanza nel perseguire il risultato che molti di noi non sono riusciti a raggiungere.

per questo dobbiamo SEMPRE sostenerli. soprattutto quando sono sotto attacco, come ora.