Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

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Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

Messaggioda BlueLord il lun mag 18, 2015 4:07 pm

È accaduto ieri nei quarti di finale del campionato del Lazio di Promozione. Formia-Lido dei Pini si è giocata lo stesso nonostante qualche ora prima Andrea Scipione, dei padroni di casa, fosse stato travolto da un auto mentre raggiungeva lo stadio.

ROMA - Il calcio non si ferma, neanche di fronte alla giovane vita di uno dei suoi piccoli e sconosciuti protagonisti. Andrea Scipione, 24enne centrocampista del Formia, è in fin di vita, con la speranza che l'operazione alla testa (la prognosi è riservata) gli abbia dato la forza di farcela. Ieri mattina è uscito di casa in sella al suo scooter, direzione Stadio Nicola Perrone per giocare i quarti di finale del campionato di promozione del Lazio. Verso le 8.30 l'impatto contro una Bmw che proviene in senso inverso è violentissimo, i traumi alla testa devastanti per Andrea. La notizia fa il giro di Formia in un batter d'occhio ed arriva alla squadra, che lo attende per la solita riunione prepartita. Inutile immaginare come i suoi amici abbiano reagito, l'allenatore e tutti i tifosi che si preparano alla festa per il grande evento. L'angoscia e la prostrazione generale hanno immediatamente la meglio, il clima diventa rigido e tetro, come il destino dello sfortunato ragazzo. Formia-Lido dei Pini non si deve giocare, questa l'unica via, questa la volontà di tutti i presenti. Basta chiamare il Comitato Regionale Laziale per chiedere il rinvio e correre tutti da Andrea.

LA SORPRESA - «Ho chiamato personalmente il Presidente del Comitato Regionale Zarelli più volte, ma il suo telefono squillava a vuoto» ci racconta il Presidente del Formia Alberto Rossini. «Sono riuscito a parlargli verso le 10, a un'ora dalla partita. Niente, non c'è stato nulla da fare, mi ha risposto che per motivi tecnici il rinvio della gara era impossibile. Neanche ho avuto la forza di reagire, il dolore mi ha tolto la giusta lucidità. Conosco Andrea da quando è piccolo, gioca nel Formia da sempre. È figlio di una famiglia storica della nostra città, studia Economia e Commercio e si dedica al calcio con tutto sé stesso. Mi ha avvisato un passante al momento dell'incidente, l'ho saputo subito, ho raggiunto l'eliporto e ho aspettato che lo portassero all'Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Poi sono andato allo stadio, dalla squadra, una situazione tragica e surreale. A mente fredda trovo gravissimo che mi sia stato negato il rinvio, sul momento non mi sono quasi reso conto della gravità della decisione subita. Zarelli mi ha richiamato nel pomeriggio, si è scusato, ha detto che è un cruccio che si porterà per sempre dietro».

LA RISPOSTA - Il Presidente del Comitato Regionale Melchiorre Zarelli ricorda il momento: «Francamente a me la notizia non è arrivata così dettagliata come è ora. È facile ora dire che ho preso una decisione senza cuore, ma mi sono attenuto al regolamento. Mi hanno solo detto che un ragazzo ha avuto un incidente in motorino, ora è facile criticarmi. Mi creda, sono decisioni pesanti, sto soffrendo anch'io per quel ragazzo. Magari avrebbero potuto scegliere di non giocare in accordo con gli avversari, il giudice avrebbe potuto chiudere un occhio. Sul momento come facevo a rinviare? Chi lo diceva al Lido dei Pini? Si tratta di dilettanti, gente che lavora, come si può spostare in un giorno feriale? Praticamente impossibile». Aldo Panicci, allenatore del Lido dei Pini, ha dichiarato a fine gara: «Noi abbiamo dato la nostra disponibilità a rinviare la gara. Aggiungo: se i nostri avversari si fossero fermati in campo, avremmo fatto lo stesso per solidarietà».

LA PARTITA - Il Formia di Andrea Scipione ha perso la gara contro il Lido dei Pini, su rigore, la massima punizione calcistica, dopo averne patita una peggiore. Prima del fischio d'inizio i compagni di Andrea e l'allenatore hanno pregato insieme, hanno pensato di giocare per lui, ma dopo il fischio d'inizio si è visto subito che si trattava di una partita mai iniziata.

Fonte:
corrieredellosport.it
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Re: Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

Messaggioda dolphin91 il lun mag 18, 2015 4:39 pm

Penso che, come scritto nell'articolo, Zarelli inizialmente non avesse colto la gravità dell'incidente.

E' chiaro che, scritta così, mette i brividi.
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Re: Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

Messaggioda tony il lun mag 18, 2015 6:16 pm

E' indubbiamente difficile da gestire a un'ora dalla partita (ma giocano a metà mattina?).
Anche perché chissà come si sarà espresso il presidente della società, sarà stato comprensibilmente poco lucido.
Magari l'unica era tentare di mandare d'urgenza due fax uguali la società Formia e l'avversaria nel quale "di comune accordo, visto quanto accaduto si chiede..."
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Re: Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

Messaggioda cicciopasticcio il lun mag 18, 2015 10:55 pm

La gara era alle 11, se avesse voluto, Zarelli, avrebbe avuto tutto il tempo per farla rinviare a data da destinarsi, e vi assicuro che sempre questo sig. Zarelli, è molto legato al regolamento, come dice lui, ma quando gli pare e piace. Ma che facesse il piacere......
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Re: Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

Messaggioda President il mar mag 19, 2015 8:50 am

Non credo riceva cinquanta telefonate a domenica per rinviare le partire. Se non aveva ben compreso, avrebbe potuto approfondire.
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Re: Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

Messaggioda gad il mar mag 19, 2015 9:14 am

Se avesse rinviato saremmo stati qui a discutere dell'opportunità di far giocare la gara lo stesso..... ualunque cosa avesse fatto avrebbe sbagliato.
Un cartellino rosso è come l'esplosione di una bomba;il giallo l'accensione di un timer. Possiamo dare al pubblico 15 secondi di sorpresa o 15 minuti di suspence. -A. Hitchcok-
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Re: Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

Messaggioda schiri il mar mag 19, 2015 1:59 pm

dolphin91 ha scritto:Penso che, come scritto nell'articolo, Zarelli inizialmente non avesse colto la gravità dell'incidente.

E' chiaro che, scritta così, mette i brividi.


Sono contento che nella DFB ho il potere di decidere io se far o meno giocare la gara, e io se il fatto era appurato non la avrei fatta giocare,


E se ero un calciatore, nemmeno mi sarei presentato a giocare, mentre un compagno, un amico, sta morendo

Il calcio dilettantisco e un hobby, un divertimento, chi di voi sarebbe andato al cinema o sulle giostre se vi arriva la notizia
che un vostro amico o compagno sta morendo.
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Re: Calciatore in fin di vita, ma la partita si deve giocare

Messaggioda tony il mar mag 19, 2015 9:21 pm

A un'ora dalla partita le squadre sono già al campo, di solito.
Ora se telefona il presidente che a voce ti dice che è successo qualcosa (ripeto: chissà in che termini si sarà espresso e cosa avrà capito il presidente del comitato) e ti chiede di prendere una decisione al volo su due piedi.
Cosa fai? Rinvii una partita perché ti dicono che qualcuno non si è capito se sta veramente molto male o qualcosa? Che magari ti dice che ha parlato con l'altra squadra, senza che nessuno possa confermartelo? Io non c'ero, ma è più facile dire cosa dovrebbe fare un altro che farlo.
Se le cose così stanno l'unica cosa era rifiutarsi di giocare, mandando uno scritto all'arbitro o al comitato e sperare di trovare un giudice intelligente, ma queste cose non puoi deciderle con una telefonata.
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