A distanza di dieci anni la vicenda 'Calciopoli' continua a far discutere in Italia: l'ex arbitro Paolo Bertini ha mostrato per l'occasione il proprio tatuaggio sull'avambraccio sinistro: una scritta che ricorda esattamente la sentenza di assoluzione.
"Annullata senza rinvio perchè il fatto non sussiste", è la scritta che l'ex fischietto si è fatto tatuare per ricordare la propria assoluzione nello scandalo che nel 2006 travolse il mondo del calcio italiano. Proprio nei primi giorni di maggio, infatti, vennero diffuse le prime intercettazioni che coinvolgevano il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, ed il designatore degli arbitri Pierluigi Pairetto.
Nel marzo 2015 la cassazione annullò quasi tutte le condanne, Bertini rinunciò alla prescrizione che avrebbe cancellato le proprie condanne, ma non le accuse di associazione a delinquere e frode sportiva. Ma l'assoluzione arrivò perchè il "il fatto non sussiste".
L'ex arbitro ha voluto commentare la vicenda: "A prescindere dall'esito finale del processo, la pena l'ho comunque scontata tutta, il massimo della pena. Sono stato estromesso dal mondo arbitrale, ho subito la gogna mediatica. Per la mia percezione è stato un processo giocato molto di più sui giornali che non in tribunale. Forse perchè viziato fin dall'inizio dall'ombra della prescrizione".
fonte: goal.com