A Rosetti la supervisione del Var

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda gad il gio lug 28, 2016 1:27 pm

Tu lo chiami mercenario,io lo chiamerei professionista e se vuoi un professionista lo paghi.

Indubbiamente; non mi permetterei mai di "contestare" l'assunzione di professionisti per ricoprire incarichi dirigenziali di alto livello nella nostra associazione perchè è giusto che sia così.
Per esempio una società di calcio assume un calciatore con un contratto per tot anni, con un progetto costruito anche intorno a lui. Il calciatore, che è un professionista, resta finchè ha quel contratto, finchè sa che c'è un progetto da portare avanti ecc,ecc....
La differenza tra il professionista ed il mercenario sta non nel grado di abilità e di compenso ma nel fatto che il secondo a differenza del primo si sente libero di fare ciò che vuole e quindi all'occorrenza (per motivi personali, economici, chi più ne ha più ne metta) sceglie di percorrere le strade che più gli convengono.
Per continuare l'esempio di prima se un Higuain va alla Juventus per qualche palanca in più smette di essere un professionista e inizia a fare il mercenario (e lo dico da Juventino)
Tutto questo poi "aggravato" se così si può dire dal fatto che l'anno scorso non posso, quest'anno si. Per carità i ruoli sono diversi e sicuramente questo richiede un impegno in termini di tempo e risorse sicuramente minore..... però avrei preferito che la mia associazione si fosse avvalsa di una persona che a parità o quasi di competenze (mica c'è da mandare un razzo sulla luna) avesse avuto un passato più fedele.
Un cartellino rosso è come l'esplosione di una bomba;il giallo l'accensione di un timer. Possiamo dare al pubblico 15 secondi di sorpresa o 15 minuti di suspence. -A. Hitchcok-
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda divisarossa il gio lug 28, 2016 2:34 pm

AEffeQ ha scritto:
missed_approach ha scritto:
gad ha scritto:Per me una associazione come la nostra può benissimo esprimere nomi di livello in qualunque campo tecnico senza dover ricorrere necessariamente a chi fa della propria attività arbitrale un mercenariato o una corsa ai riflettori; se non altro per rispetto di chi si sbatte nell'ombra della provincia.


Tu lo chiami mercenario,io lo chiamerei professionista e se vuoi un professionista lo paghi.
Se c'è una cosa semmai che non porta rispetto a chi si sbatte nella provincia, è proprio questa "farsa" di dire che nell'AIA si fa tutto per volontariato(per farti sgobbare e zitto), ed alla "zittina" ,i vari Trentalange, prendono fior di quattrini. Uno che porta a casa 200.000 l'anno fa un lavoro al pari di un alto dirigente di multinazionale.
La domanda è un'altra: servono i professionisti? Se si....allora servono anche alla base....pensate cosa succederebbe se improvvisamente tutti i segretari di sezione o presidenti di sezione smettessero di lavorare a gratis?

In verità almeno da noi il segretario di sezione lavora gratuitamente... Non so se sono a corto di informazioni aggiornate ma credo sia così in sezione nostra


appunto..ha detto..."pensate se smettessero di lavorare gratis"
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda Tritone il gio lug 28, 2016 3:51 pm

missed_approach ha scritto:
gad ha scritto:Per me una associazione come la nostra può benissimo esprimere nomi di livello in qualunque campo tecnico senza dover ricorrere necessariamente a chi fa della propria attività arbitrale un mercenariato o una corsa ai riflettori; se non altro per rispetto di chi si sbatte nell'ombra della provincia.


Tu lo chiami mercenario,io lo chiamerei professionista e se vuoi un professionista lo paghi.
Se c'è una cosa semmai che non porta rispetto a chi si sbatte nella provincia, è proprio questa "farsa" di dire che nell'AIA si fa tutto per volontariato(per farti sgobbare e zitto), ed alla "zittina" ,i vari Trentalange, prendono fior di quattrini. Uno che porta a casa 200.000 l'anno fa un lavoro al pari di un alto dirigente di multinazionale.
La domanda è un'altra: servono i professionisti? Se si....allora servono anche alla base....pensate cosa succederebbe se improvvisamente tutti i segretari di sezione o presidenti di sezione smettessero di lavorare a gratis?


indubbiamente i segretari lavorano gratuitamente, i presidenti di sezione percepiscono un contributo in base al numero di iscritti della sezione, € 1500,00 all'anno sotto i cento iscritti, € 2100,00 all'anno sopra i 100 fino a 200 iscritti, ecc. non che la cifra percepita sia in prporzione al lavoro svolto ed alle responsabilità.
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda missed_approach il gio lug 28, 2016 6:13 pm

AEffeQ ha scritto:
missed_approach ha scritto:....pensate cosa succederebbe se improvvisamente tutti i segretari di sezione o presidenti di sezione smettessero di lavorare a gratis?

In verità almeno da noi il segretario di sezione lavora gratuitamente... Non so se sono a corto di informazioni aggiornate ma credo sia così in sezione nostra


Cumpà...leggi bbene :ok
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda BlueLord il dom lug 31, 2016 6:40 am

Rosetti spiega agli arbitri la video assistenza sperimentale. Novità: meno rossi per i falli in area.

Il futuro è già qui, nel cuore dell’Appenino romagnolo dove arbitri e assistenti di A sono in ritiro da mercoledì. Il futuro è passato ieri con le forme di Roberto Rosetti, grande ex fischietto, poi designatore (in Russia e in Italia) e ora responsabile del progetto sulla Video assistenza, quella che al bar sport i tifosi chiamano in modo spiccio «la moviola in campo». Non è proprio così, ma siamo di fronte a una svolta epocale avallata da Fifa e Ifab: gli arbitri potranno finalmente chiedere aiuto alla tecnologia per evitare errori decisivi. Ma in quali modi e soprattutto da quando la Var (sigla che sta per «Video assistant referee») diventerà esecutiva? Di tutto questo ha parlato Rosetti a Sportilia. La sperimentazione italiana, voluta e ottenuta dal presidente Figc Carlo Tavecchio, partirà dal 1° ottobre e sarà (come tutte le altre) virtuale, resterà su un foglio di carta e non avrà nessun impatto sulla gara in corso. I test dovrebbero durare 2 anni per poi passare alla fase 2, vale a dire l’ingresso vero e proprio della Var in qualche campionato pilota (magari proprio la A). L’obiettivo è stato individuato: fare dell’Europeo 2020 il primo torneo con la tecnologia a disposizione dei direttori di gara. Da quel momento tornare indietro sarà impossibile.

CONFRONTO Nel frattempo c’è da sperimentare e quindi Rosetti ha illustrato su quali pilastri (voluti da Ifab e Fifa) poggia il protocollo Var. E quindi come dovranno gestirlo gli arbitri chiamati ogni settimana a testare le tre gare di A scelte per il progetto. Ci sono una serie di parametri da rispettare, ma il punto fondamentale è questo: l’arbitro davanti alla tv dovrà segnare le azioni (importanti) che secondo il suo parere avrebbero meritato un approfondimento video. A fine gara compilerà una specie di referto e lo invierà a Rosetti che dovrà individuare criticità e possibili miglioramenti da inserire nella relazione finale. Proprio la prima stagione è la più delicata: sarà fondamentale per sgomberare i dubbi (ancora ci sono). Gli scettici ritengono che la tecnologia possa snaturare il gioco, renderlo più lento e quindi meno spettacolare. Rosetti è apparso motivato: la Var è partita col piede giusto.

PORTIERI FELICI Oltre al futuro c’è pure un presente. Ed è fatto da regole cambiate: a Sportilia il designatore Messina e gli stessi arbitri (riuniti in gruppi per spiegare le novità ai colleghi) si sono soffermati sulle due che avranno maggiore impatto. La prima fa felici i portieri, perché è andata in pensione la norma che puniva col rosso il giocatore che in area di rigore negava una chiara occasione da gol. Adesso ci sarà solo il giallo se l’autore del fallo ha tentato con le gambe (o le mani) di prendere il pallone. In sostanza, spariscono molti dei rossi destinati ai numeri 1. Attenzione: resta l’espulsione se l’irregolarità è stata commessa fuori area, se il giocatore si disinteressa della palla andando a cercare l’attaccante o in presenza di una parata di un difensore. E a proposito dei falli di mani: niente più giallo automatico quando interrompe un passaggio tra compagni, ma cartellino solo se blocca un’azione giudicata pericolosa. Per il resto, arbitri e assistenti hanno superato alla grande tutti i test fisici. Domani il rompete le righe.

Fonte:
La Gazzetta dello Sport del 31/07/16, pag. 15
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda quagliabella il dom lug 31, 2016 9:08 am

gad ha scritto:Sarà...ma non capisco ne la scelta di Rosetti di ricoprire questo ruolo, ne la scelta dell'AIA di scegliere proprio lui. L'anno scorso casini perchè per mille motivazioni non poteva stare in Italia quest'anno invece magicamente va tutto bene.
Per me una associazione come la nostra può benissimo esprimere nomi di livello in qualunque campo tecnico senza dover ricorrere necessariamente a chi fa della propria attività arbitrale un mercenariato o una corsa ai riflettori; se non altro per rispetto di chi si sbatte nell'ombra della provincia.

sempre pensato!!! Basta porte girevoli!
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda missed_approach il lun ago 01, 2016 8:29 am

gad ha scritto:
Tu lo chiami mercenario,io lo chiamerei professionista e se vuoi un professionista lo paghi.

Indubbiamente; non mi permetterei mai di "contestare" l'assunzione di professionisti per ricoprire incarichi dirigenziali di alto livello nella nostra associazione perchè è giusto che sia così.
Per esempio una società di calcio assume un calciatore con un contratto per tot anni, con un progetto costruito anche intorno a lui. Il calciatore, che è un professionista, resta finchè ha quel contratto, finchè sa che c'è un progetto da portare avanti ecc,ecc....
La differenza tra il professionista ed il mercenario sta non nel grado di abilità e di compenso ma nel fatto che il secondo a differenza del primo si sente libero di fare ciò che vuole e quindi all'occorrenza (per motivi personali, economici, chi più ne ha più ne metta) sceglie di percorrere le strade che più gli convengono.
Per continuare l'esempio di prima se un Higuain va alla Juventus per qualche palanca in più smette di essere un professionista e inizia a fare il mercenario (e lo dico da Juventino)
Tutto questo poi "aggravato" se così si può dire dal fatto che l'anno scorso non posso, quest'anno si. Per carità i ruoli sono diversi e sicuramente questo richiede un impegno in termini di tempo e risorse sicuramente minore..... però avrei preferito che la mia associazione si fosse avvalsa di una persona che a parità o quasi di competenze (mica c'è da mandare un razzo sulla luna) avesse avuto un passato più fedele.


Interessante riflessione la tua gad..... :ok
Tu leghi al concetto di "professionista" anche la componente,chiamiamola così, sentimentale......io invece credo che un ottimo professionista debba essere asettico a questioni come bandiera,idolo,sentimento,ad un unica condizione: serietà e moralità...
Il buon professionista è quello che ti da il massimo in termini di resa,comportamento moralmente ineccepibile ma...finito contratto finito amore.....questo nel 2016.
A me fannno sorridere quei tifosi che pretendono attaccamento alla maglia a vita.....i calciatori sono professionisti e vanno dove le condizioni economiche e NON, sono migliori per la sua carriera,così come qualsiasi professionista di altri ambiti.
Nel caso di Higuain, la gente comune l'ha vissuto il rapporto di lui con De Laurentis? Ne sa qualcosa? Magari sono gli stessi che hanno cambiato lavoro perchè hanno litigato col prinicipale.....
Comunque....tornando a noi, per me il mercenario è colui che moralmente sta a zero e mette la sua avidità davanti a tutti, tipo mandare a fankiulo l'AIA sbattendo la porta,andare a fare il DS in società di calcio e poi tornare se e solo se,gli danno un posto da 200k annui come se nulla fosse...quello è un mercenario(perchè gli manca la compente morale)....secondo me eh :ok
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda thedruyd il lun ago 01, 2016 10:02 am

missed_approach ha scritto:
gad ha scritto:
Tu lo chiami mercenario,io lo chiamerei professionista e se vuoi un professionista lo paghi.

Indubbiamente; non mi permetterei mai di "contestare" l'assunzione di professionisti per ricoprire incarichi dirigenziali di alto livello nella nostra associazione perchè è giusto che sia così.
Per esempio una società di calcio assume un calciatore con un contratto per tot anni, con un progetto costruito anche intorno a lui. Il calciatore, che è un professionista, resta finchè ha quel contratto, finchè sa che c'è un progetto da portare avanti ecc,ecc....
La differenza tra il professionista ed il mercenario sta non nel grado di abilità e di compenso ma nel fatto che il secondo a differenza del primo si sente libero di fare ciò che vuole e quindi all'occorrenza (per motivi personali, economici, chi più ne ha più ne metta) sceglie di percorrere le strade che più gli convengono.
Per continuare l'esempio di prima se un Higuain va alla Juventus per qualche palanca in più smette di essere un professionista e inizia a fare il mercenario (e lo dico da Juventino)
Tutto questo poi "aggravato" se così si può dire dal fatto che l'anno scorso non posso, quest'anno si. Per carità i ruoli sono diversi e sicuramente questo richiede un impegno in termini di tempo e risorse sicuramente minore..... però avrei preferito che la mia associazione si fosse avvalsa di una persona che a parità o quasi di competenze (mica c'è da mandare un razzo sulla luna) avesse avuto un passato più fedele.


Interessante riflessione la tua gad..... :ok
Tu leghi al concetto di "professionista" anche la componente,chiamiamola così, sentimentale......io invece credo che un ottimo professionista debba essere asettico a questioni come bandiera,idolo,sentimento,ad un unica condizione: serietà e moralità...
Il buon professionista è quello che ti da il massimo in termini di resa,comportamento moralmente ineccepibile ma...finito contratto finito amore.....questo nel 2016.
A me fannno sorridere quei tifosi che pretendono attaccamento alla maglia a vita.....i calciatori sono professionisti e vanno dove le condizioni economiche e NON, sono migliori per la sua carriera,così come qualsiasi professionista di altri ambiti.
Nel caso di Higuain, la gente comune l'ha vissuto il rapporto di lui con De Laurentis? Ne sa qualcosa? Magari sono gli stessi che hanno cambiato lavoro perchè hanno litigato col prinicipale.....
Comunque....tornando a noi, per me il mercenario è colui che moralmente sta a zero e mette la sua avidità davanti a tutti, tipo mandare a fankiulo l'AIA sbattendo la porta,andare a fare il DS in società di calcio e poi tornare se e solo se,gli danno un posto da 200k annui come se nulla fosse...quello è un mercenario(perchè gli manca la compente morale)....secondo me eh :ok

Grande riflessione missed... pienamente d'accordo con te!
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda gad il mar ago 02, 2016 4:58 pm

"professionista" anche la componente,chiamiamola così, sentimentale......io invece credo che un ottimo professionista

Si, il tuo ragionamento non fa una grinza finchè si parla dell'idraulico o del fruttivendolo. Ma nel caso dello sport e nel caso specifico della nostra associazione il "professionista" veste una particolare maglia che comporta cose che vanno oltre l'essere capaci di timbrare il cartellino. Altrimenti non avrebbe senso l'associazione, lo sport ecc,ecc,ecc..
Faccio un altro esempio (e non è il caso di Rosetti).....
Molti bravi sul piano meramente professionale sono stati decimati nel corso degli anni per esempio dal mancato rispetto di regole etico-associative: questo non vuol dire che non sarebbero in grado di andare a fischiare su un campo e anzi lo saprebbero fare meglio di qualcun'altro, ma comunque non gli è concesso farlo perchè la loro figura ha dimostrato delle carenze. Gli arbitri sono così, non basta essere dei tecnici mostruosi perchè essere arbitri va oltre la tecnica.
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Re: A Rosetti la supervisione del Var

Messaggioda missed_approach il mar ago 02, 2016 5:12 pm

gad ha scritto:Ma nel caso dello sport e nel caso specifico della nostra associazione il "professionista" veste una particolare maglia che comporta cose che vanno oltre l'essere capaci di timbrare il cartellino. Altrimenti non avrebbe senso l'associazione, lo sport ecc,ecc,ecc..


Tipo?



gad ha scritto:Faccio un altro esempio (e non è il caso di Rosetti).....
Molti bravi sul piano meramente professionale sono stati decimati nel corso degli anni per esempio dal mancato rispetto di regole etico-associative: questo non vuol dire che non sarebbero in grado di andare a fischiare su un campo e anzi lo saprebbero fare meglio di qualcun'altro, ma comunque non gli è concesso farlo perchè la loro figura ha dimostrato delle carenze. Gli arbitri sono così, non basta essere dei tecnici mostruosi perchè essere arbitri va oltre la tecnica.


Appunto, sono stati cacciati perchè non hanno rispettato le regole....al pari del calciatore che non rispetta le regole del club,contrattuali, al pari del dipendente che non rispetta le regole aziendali....non capisco....
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