da tony il sab mag 13, 2017 11:33 pm
Rincorre l'arbitro, lo strattona, lo sbilancia e dopo lo colpisce con un pugno in faccia, dopo un po' in PS riscontrano una tumefazione. Non è una cosa da niente.
Possiamo trattare sui 5 anni. Facciamo 4 o 3,75 con le attenuanti? Non credo cambi tantissimo sul fatto che questo tornera o non tornera (pazienza) a giocare in FIGC. O discutiamo che altrove con 2 anni di squalifica, 3 ave e 3 pater te la cavi. Nemmeno così è giusto.
Cerchiamo di non confondere i meccanismi di una delle federazioni di squadre di calcio e i principi costituzionali sulle finalità dell'azione penale per l'individuo e la società civile, la dignità dell'uomo eccetera che a onor del vero hanno portato ad aberrazioni parecchio controproducenti. E' già stato detto che giocare in FIGC non è un obbligo né un diritto fondamentale
Facciamo capire alle persone la gravità delle loro azioni con un bel "mi raccomando, da domani fai il bravo", oppure che sì ma tanto è colpa della società, del sistema, della cultura, e di mia nonna? Se questo è buon senso e civiltà io sono un forcaiolo della peggiore specie. Nel senso che posso capire che a 10 anni si può fare uno sconto tenendo conto della giovane età e che si può abbuonare un fatto LIEVE e per UNA VOLTA, ma non che bisogna fare di tutto perché chiunque rimanga a giocare a calcio. A proposito: a 15 anni sono bambini, a 17 iniziano a crescere, a 18 possono avere patente, tessera elettorale porto d'armi.
Poi sono d'accordo che in una società dove gli allenatori non si comportano come il sig. Pagliaro G. è più probabile che anche i giovani calciatori imparino il rispetto delle regole e delle persone.
Propongo anche una squalifica di 50 anni con proposta di radiazione per un giudice che dà 5 anni al giocatore e la bellezza di zero all'allenatore complice (metà maggio, giugno, luglio, agosto). Davvero se mettessero delle scimmie con macchina da scrivere a fare i comunicati almeno ci risparmieremmo certe corbellerie.
Ci sedemmo dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati (B. Brecht)