Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda napisan il mar giu 06, 2017 12:29 pm

gadamer ha scritto:Comunque non ho scritto che il professionismo eviterebbe tutto ciò. Solo che lo renderebbe più improbabile, è nella logica delle cose. Il povero è più comprabile del ricco o vogliamo negare questa evidenza storica, antropologica sulla base di fatti successi che non dimostrano proprio nulla se non il fatto che siano accaduti?


Prendo atto dei tempi e non ho motivo di dubitare di ciò che affermi. Tuttavia (e qui ammetto l'incompletezza della mia argomentazione precedente) io farei una riflessione del genere: può essere equiparabile la resa di una preparazione eseguita in orari canonici, libero da assilli, concentrato sulla propria attività esclusiva, a parità di ore dedicate, con quella di una persona che si dedica alla stessa quando può (non quando vuole) portandosi il carico di un lavoro o di una professione spesso logoranti o fisicamente o psicologicamente o entrambi?
Io com'è chiaro ho la mia risposta, a te non la chiedo. Solo un invito a riflettere. Su una cosa concordiamo malgrado le divergenze: la condanna del finto professionismo, propenderei per un professionismo verace. C'è spazio per opinioni discordi.


Gadamer rispetto la tua idea, non condividendola.
Sul primo punto ritengo che è vero che un povero è più comprabile di un ricco, ma ti ricordo che anche un "dipendente della lega" (si legga dipendente delle maggiori società) è altrettanto comprabile...
Ed è qualcosa di simile a quanto successo: se eri amico di qualche dirigente di società importante avevi uno sponsor per la riconferma, per il tuo inqudramento ad un livello di gare più alto ecc.
Sono dell'idea che se questi ragazzi avessero preso non dico i 47 euro ma i 2/300 a gara non si sarebbero così compromessi...

Sul secondo punto invece probabilmente hai ragione, però trovo che un arbitro "non dipendente" dall'arbitraggio sia più libero mentalmente. Certo meno fisicamente, con meno tempo e qualche massaggio in meno.

-- mar giu 06, 2017 12:33 pm --

Comunque oggi i nostri sono semi-professionisti e peraltro inquadrati in maniera piuttosto equivoca dal punto di vista lavorativo, tanto è vero che ci sono parecchi problemini per alcuni di questi...

E ricordo che erano dilettanti puri quando arbitravano (benissimo) Gullit, Maradona e Falcao.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda Edwin il mar giu 06, 2017 1:28 pm

ma il calcio è cambiato napisan. Quello dei Gullit, Maradona era diverso, più basato sui singoli fuoriclasse e meno sulla tattica e sulla parte atletica.
Gli arbitri sono "a servizio" del calcio. Se questo evolve deve evolvere anche il sistema arbitrale.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda napisan il mar giu 06, 2017 1:36 pm

Ci sta, lo rispetto.
Personalmente ritengo che gli arbitri che lavorano (pochissimi su tutti ricordo Messina che da sempre ha un part time verticale in banca) siano globalmente più "sani".
E Messina certamente non aveva meno allenamento fisico o preparazione mentale di altri.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda Edwin il mar giu 06, 2017 1:54 pm

Non tutti hanno il privilegio o la possibilità di mantenere un incarico part-time. O altri non hanno semplicemente voglia o capacità per mantenere/cercare un lavoro durante la carriera arbitrale, che "purtroppo" inizia ad essere intensiva già dal I anno di Can Pro.
Sull'essere più sani sono d'accordo con te, ma sono l'eccezione.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda tony il mar giu 06, 2017 7:00 pm

Edwin ha scritto:Non tutti hanno il privilegio o la possibilità di mantenere un incarico part-time. O altri non hanno semplicemente voglia o capacità per mantenere/cercare un lavoro durante la carriera arbitrale, che "purtroppo" inizia ad essere intensiva già dal I anno di Can Pro.
Sull'essere più sani sono d'accordo con te, ma sono l'eccezione.

Infatti, già adesso sono automaticamente selezionati non i migliori tra tutti ma i migliori che hanno una situazione lavorativa adeguata. E non credo sia solo una mancanza di volontà il fatto di cercare e trovare un impiego con adeguata flessibilità, 16 h settimanali, ferie quando voglio io ecc.
Se restringiamo ancora drasticamente il concetto di "situazione lavorativa adeguata" solo questo basta a ridurre la qualità complessiva della serie A.
Poi non credo che Messina faccia vada in banca per nessun motivo diverso dal mantenere un posto nel caso in cui la sua figura non sia più remunerata dall'AIA (condotta legittima previdente), ma naturalmente è un'opinione.
Ci sedemmo dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati (B. Brecht)
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda divisarossa il mar giu 06, 2017 8:34 pm

tony ha scritto:Una volta ho trovato in una trattoria un cartello dietro al bancone:
"Se pagate come dico io mangiate come dite voi
Se pagate come dite voi mangiate come dico io"


Quello che si vuole ha un costo: vuoi professionisti? paghi. Chi va un venerdì sì e uno no a Coverciano, è sempre disponibile per il lunedì, l'infrasettimanale, la coppa Italia (non parliamo degli internazionali), partite che quando non esci come arbitro esci come IV o addizionale, Sportilia a agosto, allenamenti, impegni di rappresentanza? Un lavoratore dipendente che non può decidere quante ferie fare e quando? un libero professionista che però se vuole vivere del suo studio deve anche dedicarcisi, aggiornarsi, impegnare tempo oppure trovarsi a 45 anni con un'attività, se ancora esiste, molto ridimensionata? No, forse uno che ha un lavoro in una grande azienda e in una posizione che gli garantisce molta autonomia ma contemporaneamente un impegno orario ragionevole? Ma deve essere anche un arbitro all'altezza, quanti ce ne sono? Sarebbe opportuno anche che fossero celibi a questo punto, per evitare di dover passare del tempo con la famiglia.
Oppure si taglia su formazione, raduni, impegno pro capite ma non mi sembra essere la direzione cui punta l'intero sistema, anzi se abbiamo ottento certi risultati lo si deve ai soldi che le leghe hanno ben volentieri speso fino adesso per questa classe arbitrale.


se pensiamo che coi soldi che prende un procuratore per un singolo trasferimento, si pagherebbero arbitri fino all'eccellenza per 20 anni. Tra l'altro il procuratore si che è una figura praticamente inutile nel mondo del calcio. Una volta le trattative si facevano direttamente col calciatore.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda gadamer il mer giu 07, 2017 9:35 am

Perdona ma una volta l'umanità credeva che la terra fosse piatta. Battute a parte, il procuratore esiste per ogni genere di professionista dello spettacolo, dello sprort, per ogni figura pubblica che con la sua attività faccia girare quattrini. Vallo a dire a un ragazzo semi analfabeta, magari che non spiaccica una parola della lingua non sua, ecco che ti spiega lui l'utilità.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda napisan il mer giu 07, 2017 10:07 am

Se mi è consentita una piccola divagazione, per la quale mi scuso, credo che il "professionismo" sia un grosso problema anche per i calciatori, mi spiego.

Immaginate un calciatore a scelta XY, diciamo non un top player di quelli da milioni di euro all'anno. Un calciatore nella pancia del gruppo della Serie A o della Serie B e vedete se condividete il mio ragionamento.
Pensate a gente che talvolta esce di casa non ancora maggiorenne, incitata da tutti come potenziali fenomeni (perché vieni dalla Castelfrettolanese e ti prendono nella Berretti dell'Albinoleffe e ti fanno sentire Maradona, almeno a casa), che ovviamente, tranne rari casi, trascina la scuola fino alla conclusione.
Che per quindici/vent'anni passa le giornate in funzione dell'allenamento e le settimane in funzione della partita, di fatto bighellonando in tutto il tempo libero (tantissimo).
Che vive in un mondo luccicante, strapagato -perché diciamolo anche 100mila euro per giocare in B sono un sacco di soldi per giocare a pallone- idolatrato.
Che passa il tempo fra feste dei club, autografi, foto, interviste, hoteldi lusso, ritiri, aerei.
Abituato a cambiare il Suv ogni anno (non so se avete mai visto un parco auto di una squadra di A o di B , non necessariamente dei top club, ma anche in C non scherzano: i manager di grandi aziende italiane spesso sono meno attrezzati, ha un tenore di vita proporzionale al guadagnato: vestiti, orologi, locali alla moda, cene da migliaia di euro e belle fanciulle.
Ecco, questo annoiato di lusso, un giorno non lontanissimo smette di fare il professionista.
Questo ex professionista, se non si è gestito con grande attenzione, cosa difficile soprattutto nei primi anni di carriera, uno che ci è passato mi diceva che fino ai 25/26 anni è facilissimo sentirsi onnipotenti e paperoni, e si spende e spande...
Dicevo questo ex, nel giro di pochi mesi viene di fatto dimenticato da tifosi e dal suo mondo, e cerca un ingaggio a qualsiasi costo (e qui mi ricorda i Cesari che pubblicizza trapani, o gli altri ex colleghi in caccia di qualche migliaia di euro qua e là per parlar male del proprio mondo).
Ma attenzione, fare il preparatore dei portieri o il team manager all'Entella vale poche decine di migliaia di euro, non gli stipendi d'oro di prima.
E il tenore scende paurosamente, contestualmente all'autostima ed al saldo del conto corrente, perché il Suv consuma e costa.

Ecco, il paragone che ho voluto fare è un po' questo: se sei Rizzoli o Rosetti rimani nell'ambiente e un ingaggio lo trovi sempre, ma sei un top player (diciamo un Totti).
Se sei uno dei tanti , come potrebbe essere il veronese, sei un XY che a fine carriera non ha un ingaggio né un lavoro e non sa che fare.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda gad il mer giu 07, 2017 10:25 am

Ecco, questo annoiato di lusso, un giorno non lontanissimo smette di fare il professionista.
Questo ex professionista, se non si è gestito con grande attenzione, cosa difficile soprattutto nei primi anni di carriera, uno che ci è passato mi diceva che fino ai 25/26 anni è facilissimo sentirsi onnipotenti e paperoni, e si spende e spande...

E' la stessa cosa che sono chiamati a fare anche i 20enni non calciatori con la differenza che invece di farlo con milioni di euro nel portafoglio lo fanno con stipendi più normali se l'azienda chiude, se l'affare va male, se c'è una malattia in famiglia.
Senza contare che tutti questi "paperoni" sono affiancati da figure esperte nella gestione dei loro patrimoni (manager, procuratori,ecc,ecc...) reinvestendoli anche in altre attività.
Certo per noi arbitri è diverso perchè si tratta più di un secondo lavoro che di un primo o di un diletto e penso che questo ed il fatto che prima o poi il limite d'età si raggiunge sia chiaro a tutti i signori che bazzicano le CAN maggiori.
Un cartellino rosso è come l'esplosione di una bomba;il giallo l'accensione di un timer. Possiamo dare al pubblico 15 secondi di sorpresa o 15 minuti di suspence. -A. Hitchcok-
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda gadamer il mer giu 07, 2017 12:09 pm

Poco da aggiungere: chi ha avuto la ventura di fare nella vita quello che ama essendo pagato (poco o tanto non rileva fa parte delle variabili dell'esistenza) ha solo da leccarsi i gomiti, almeno a confronto con i più. E i suoi problemi sono briciole a fronte di quello che si osserva (e si vive per molti) nella realtà.
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