Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda napisan il gio giu 01, 2017 4:39 pm

gadamer ha scritto:Sul piano pragmatico e brutalmente realistico, uno squattrinato è maggiormente alla mercé del miglior offerente.
Quanto poi all’impegno mentale e alla preparazione fisica richiesta mi rifiuto di pensare che basti un’applicazione di un’ora e mezzo quando il lavoro lo consente. Mi piacerebbe sapere quanto deve allenarsi fisicamente e mentalmente magari un quarantenne o più per sgambettare minimo 90’.
No no, scendiamo dalla luna. Oggi l’arbitro deve essere atleta fisicamente e mentalmente full immersion lontano dagli impegni lavorativi, sempre ai blocchi di partenza, pagato e bene perché portatore di una responsabilità economica, morale, sociale, financo politica.

Sul primo punto i fatti dicono il contrario: il caos di calciopoli con la commistione (pessima) fra arbitri e dirigenti di società c'è stata proprio quando gli arbitri prendevano i soldini.
Sul secondo se me lo consenti te lo dico io: gli arbitri si allenano fra un'ora e due al giorno. Punto.
Mentalmente cosa pensate che debba fare?
Anzi una cosa la deve fare: il lunedì passare la giornata in ufficio, solo così supera lo sgambetto dubbio della domenica, altrimenti passa tutto il lunedì ed il martedì a rimuginare su quell'episodio.
Ovviamente è una mia opinione, probabilmente una chimera, ma davvero non vedo alcun beneficio derivante dal finto professionismo (soldi a parte).
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda bracco75 il gio giu 01, 2017 5:12 pm

Io quoto incondizionatamente le parole di napisan.
Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà. W. Allen
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda gadamer il gio giu 01, 2017 6:47 pm

napisan ha scritto:
Sul primo punto i fatti dicono il contrario: il caos di calciopoli con la commistione (pessima) fra arbitri e dirigenti di società c'è stata proprio quando gli arbitri prendevano i soldini.

I fatti non dicono il contrario: dicono che arbitri già da allora pagati trafficavano malamente. Oggi gli arbitri sono pagati come (immagino di più) allora e non si hanno notizie di scandali quindi? Comunque non ho scritto che il professionismo eviterebbe tutto ciò. Solo che lo renderebbe più improbabile, è nella logica delle cose. Il povero è più comprabile del ricco o vogliamo negare questa evidenza storica, antropologica sulla base di fatti successi che non dimostrano proprio nulla se non il fatto che siano accaduti?
napisan ha scritto:Sul secondo se me lo consenti te lo dico io: gli arbitri si allenano fra un'ora e due al giorno. Punto.
Mentalmente cosa pensate che debba fare?
Anzi una cosa la deve fare: il lunedì passare la giornata in ufficio, solo così supera lo sgambetto dubbio della domenica, altrimenti passa tutto il lunedì ed il martedì a rimuginare su quell'episodio.
Ovviamente è una mia opinione, probabilmente una chimera, ma davvero non vedo alcun beneficio derivante dal finto professionismo (soldi a parte).

Prendo atto dei tempi e non ho motivo di dubitare di ciò che affermi. Tuttavia (e qui ammetto l'incompletezza della mia argomentazione precedente) io farei una riflessione del genere: può essere equiparabile la resa di una preparazione eseguita in orari canonici, libero da assilli, concentrato sulla propria attività esclusiva, a parità di ore dedicate, con quella di una persona che si dedica alla stessa quando può (non quando vuole) portandosi il carico di un lavoro o di una professione spesso logoranti o fisicamente o psicologicamente o entrambi?
Io com'è chiaro ho la mia risposta, a te non la chiedo. Solo un invito a riflettere. Su una cosa concordiamo malgrado le divergenze: la condanna del finto professionismo, propenderei per un professionismo verace. C'è spazio per opinioni discordi.
Giacqui con due signore: Vittoria e Sconfitta. Entrambe fingevano.
La prova più evidente che esistono altre forme di vita intelligenti nell'universo è che nessuna di esse ha mai provato a contattarmi.(Watterson)
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda ale il gio giu 01, 2017 9:10 pm

Secondo me è giusto il professionismo in Can A e Can B, bisogna avere una preparazione e una formazione eccellente e prendere decisioni che condizionano un mondo dove girano tantissimi soldi.
Il problema vero per me è il professionismo che richiedono nelle categorie minori, Can Pro/Can D/Cai, dove è necessaria una preparazione fisica esagerata, tanto tempo a disposizione per i raduni, disponibilità a essere designati sempre, sabato, domenica e infrasettimanali. È qui che secondo me viene richiesto un impegno da professionista quando poi il guadagno economico è pressoché nullo. Perché credo che molti sarebbero disposti a lasciare il lavoro per farsi qualche anno in Can A, il problema è che per arrivare in Can A bisogna iniziare a metterlo da parte o comunque trascurarlo già molti anni prima
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda aiasalento81 il sab giu 03, 2017 4:07 pm

Sarebbe bellissimo il dilettantismo in serie A! Purtroppo creo possiamo definirla utopia...

Ormai la domenica pomeriggio quasi non si gioca più... Quindi nella migliore delle ipotesi devi prendere (SOLO PER IL CAMPIONATO) venerdì o lunedì di ferie, sapendolo ovviamente nella migliore delle ipotesi 48 ore prima! Aggiungiamo Coppe, Allenamenti, Test, Amichevoli etc e il gioco è fatto.

Io non so che lavoro facciate voi, ma che lavoro potete conciliare?????

Diverso è per i liberi professionisti, ma per loro è coniugabile anche adesso, lasciando negli anni di attività la parte operativa ad altri.

Io dico che ognuno mette sulla bilancia le offerte. Se Romeo sceglie Inter, Milan etc invece del Vice in CAND un motivo ci sarà. E sfido a chiunque a scegliere l'opposto.
Donnarumma ('99, ripeto, classe 1999) rifiuta 5 milioni di Euro perchè forse gliene offrono 8.

E noi parliamo di dilettantismo arbitrale?

Diverso è l'impegno da professionista in Serie D. Ma finchè c'è una fila lunga di gente che lo fa, non ci lamentiamo! I ragazzi sono i primi ad esserne felici
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda divisarossa il sab giu 03, 2017 10:49 pm

aladar ha scritto: Si chiedono sacrifici da professionisti ma li si congeda da amatori.

e aggiungo: in un mondo nel quale, anche in categorie amatoriali, i calciatori vengono stipendiati e anche tanto

-- sab giu 03, 2017 11:55 pm --

napisan ha scritto:Sarebbe ora di riportare al dilettantismo gli arbitri: le folli prebende inserite ai tempi di B&P e poi ovviamente mantenute ed incrementare da Collina e dai successivi creano solamente dei 45enni disoccupati d'oro.
Gente che non lavora da anni (o che non ha mai lavorato), che fa tre gg alla settimana a Coverciano a grattarsi la (poca) pancia, abituata a tenori di vita da 100mila euro/anno che non sa dove sbattere la testa.
Riportateli alle diarie degli anni '90: 300/400 euro a partita fanno comodo, ma nessuno sano di mente lascerebbe un lavoro per prendere 1000 euro al mese.
E' evidente che la musica cambia se gliene dai 6/7 volte tanti.
Ovviamente chiedendo loro meno tempo di quello assurdo di oggi.

Nel 2017 si possano fare videoconferenze fra leader di Governo fra continenti diversi, si possono fare delicatissimi interventi di cardiochirurgia da remoto, ma per vedere trenta episodi di calcio serie A in 25 bisogna andare tutti a Coverciano 3 gg.
RI-DI-CO-LO

E se riportiamo al dilettantismo, quando finiranno, avranno mantenuto un lavoro e la passione di tornare a insegnare ciò che hanno imparato!!!


pensi che le società accetterebbero arbitri che non pensano esclusivamente al campo, che non fanno formazione?
Le polemiche si amplierebbero a dismisura (senza contare che meno un arbitro prende, più potrebbe essere accusato di essere "corrotto". I giornalisti su questo tema ci sguazzerebbero)

Io direi piuttosto un concetto diverso: meno viaggi, conferenze etc. etc. e maggior riposo, che possano permettere una maggiore lucidità nel momento clou della partita.
Io non saprei com'è, ma penso che stare in giro dal mercoledì mattina (macchina, aerei, mezzi vari) poi riprendere i mezzi di corsa il veneerdì per andare ad arbitrare dall'altra parte d'italia il sabato, sia una cosa esagerata. Per fare cosa? uno yoyo e una manciata di scatti?
Lavoriamo sulla testa degli arbitri, non solo sul fisico. Baggio giocava con le ginocchia distrutte ed era decisivo.
Se un arbitro fosse stato fisicamente debole come baggio, non potrebbe aspirare a nulla nella sua carriera perchè non riuscirebbe neppure a fare il cambio di direzione sullo yoyo.
Maggior specificità su queste cose, mentali e fisiche.
Preparare arbitri che mentalmente siano sempre sul pezzo, perchè due passaggi in piu o in meno su quel test non contano nulla.
E dalle immagini si vede
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda referee15 il lun giu 05, 2017 11:36 am

Certo ... sarebbe proprio l'ideale ... una lega di professionisti con arbitri dilettanti
Questa visione ossimorica è sbagliata oltre che paradossale, a mio giudizio.

Ma come, parliamo tutti i giorni della qualità (indubbia) dei nostri arbitri a disposizione in serie A e adesso ... decidiamo di chiudere la bottega tenendola aperta solo al pomeriggio dalle 14 alle 16?

Se oggi si è arrivati ad avere questa qualità è grazie al continuo coinvolgimento e a tutti i momenti di raduno (crescita) tipici della Associazione.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda tony il lun giu 05, 2017 10:30 pm

Una volta ho trovato in una trattoria un cartello dietro al bancone:
"Se pagate come dico io mangiate come dite voi
Se pagate come dite voi mangiate come dico io"


Quello che si vuole ha un costo: vuoi professionisti? paghi. Chi va un venerdì sì e uno no a Coverciano, è sempre disponibile per il lunedì, l'infrasettimanale, la coppa Italia (non parliamo degli internazionali), partite che quando non esci come arbitro esci come IV o addizionale, Sportilia a agosto, allenamenti, impegni di rappresentanza? Un lavoratore dipendente che non può decidere quante ferie fare e quando? un libero professionista che però se vuole vivere del suo studio deve anche dedicarcisi, aggiornarsi, impegnare tempo oppure trovarsi a 45 anni con un'attività, se ancora esiste, molto ridimensionata? No, forse uno che ha un lavoro in una grande azienda e in una posizione che gli garantisce molta autonomia ma contemporaneamente un impegno orario ragionevole? Ma deve essere anche un arbitro all'altezza, quanti ce ne sono? Sarebbe opportuno anche che fossero celibi a questo punto, per evitare di dover passare del tempo con la famiglia.
Oppure si taglia su formazione, raduni, impegno pro capite ma non mi sembra essere la direzione cui punta l'intero sistema, anzi se abbiamo ottento certi risultati lo si deve ai soldi che le leghe hanno ben volentieri speso fino adesso per questa classe arbitrale.
Ci sedemmo dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati (B. Brecht)
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda referee15 il mar giu 06, 2017 10:16 am

tony ha scritto:Una volta ho trovato in una trattoria un cartello dietro al bancone:
"Se pagate come dico io mangiate come dite voi
Se pagate come dite voi mangiate come dico io"


Quello che si vuole ha un costo: vuoi professionisti? paghi. Chi va un venerdì sì e uno no a Coverciano, è sempre disponibile per il lunedì, l'infrasettimanale, la coppa Italia (non parliamo degli internazionali), partite che quando non esci come arbitro esci come IV o addizionale, Sportilia a agosto, allenamenti, impegni di rappresentanza? Un lavoratore dipendente che non può decidere quante ferie fare e quando? un libero professionista che però se vuole vivere del suo studio deve anche dedicarcisi, aggiornarsi, impegnare tempo oppure trovarsi a 45 anni con un'attività, se ancora esiste, molto ridimensionata? No, forse uno che ha un lavoro in una grande azienda e in una posizione che gli garantisce molta autonomia ma contemporaneamente un impegno orario ragionevole? Ma deve essere anche un arbitro all'altezza, quanti ce ne sono? Sarebbe opportuno anche che fossero celibi a questo punto, per evitare di dover passare del tempo con la famiglia.
Oppure si taglia su formazione, raduni, impegno pro capite ma non mi sembra essere la direzione cui punta l'intero sistema, anzi se abbiamo ottento certi risultati lo si deve ai soldi che le leghe hanno ben volentieri speso fino adesso per questa classe arbitrale.



Tony, posso essere d'accordo con te nell' esprimere che i compensi possano essere incrementati.
Questa è tutta un'altra cosa però e va nella direzione opposta rispetto a quanto scritto da qualcuno che vedrebbe bene dei dilettanti in serie A.
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Re: Milan, l’ex arbitro Romeo nuovo team manager

Messaggioda marblearch il mar giu 06, 2017 10:29 am

ale ha scritto:Secondo me è giusto il professionismo in Can A e Can B, bisogna avere una preparazione e una formazione eccellente e prendere decisioni che condizionano un mondo dove girano tantissimi soldi.
Il problema vero per me è il professionismo che richiedono nelle categorie minori, Can Pro/Can D/Cai, dove è necessaria una preparazione fisica esagerata, tanto tempo a disposizione per i raduni, disponibilità a essere designati sempre, sabato, domenica e infrasettimanali. È qui che secondo me viene richiesto un impegno da professionista quando poi il guadagno economico è pressoché nullo. Perché credo che molti sarebbero disposti a lasciare il lavoro per farsi qualche anno in Can A, il problema è che per arrivare in Can A bisogna iniziare a metterlo da parte o comunque trascurarlo già molti anni prima


Concordo. A volte mi chiedo come ragazzi giovani, magari con un lavoro appena trovato (esuliamo dagli studenti, che vivono una condizione invidiabile come possibilità di gestione del proprio tempo), possano seguire i ritmi richiesti.
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