Rizzoli, basta fischi. Diventa subito il designatore di A.
Colpo di scena: ilmiglior arbitro italiano si ritira Nicchi gli affida la Var e il ricambio generazionale.
C’era un solo modo per strappare Nicola Rizzoli alla sua voglia di arbitrare ancora un anno: dargli in gestione la Can A. E alla fine Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, e il Comitato nazionale hanno deciso di compiere questa svolta. E quindi oggi pomeriggio sarà annunciato ufficialmente l’inizio di una nuova era, affidata al fischietto italiano più famoso dopo Pierluigi Collina e non solo per le tanti finali dirette (Mondiale, Champions, Europa League più la semifinale Francia-Germania dello scorso anno all’Europeo considerata più «pesante» dell’ultimo atto). Rizzoli alla Can A in un momento decisivo per tutto il movimento: c’è da gestire insieme con Roberto Rosetti il debutto della Var. Non sarà semplice. E poi ci sono tante altre sfide, incominciando dal ricambio generazionale che ultimamente si è un po’ arenato.
DAL NO AL SÌ Sono stati giorni frenetici all’interno dell’Aia. La scelta, condivisa con Federcalcio e Lega, di affidarsi nel prossimo campionato di A alla tecnologia aveva dato il la ad alcune riflessioni. Poi c’è stato il lutto inatteso e tremendo che ha aperto una voragine alla Can B: la morte di Stefano Farina. A quel punto Nicchi ha pensato subito a Rizzoli: un anno di transizione per poi approdare alla Can A visto che il designatore in carica Domenico Messina non poteva andare oltre il giugno 2018 (il regolamento consente al massimo 4 mandati in una Commissione). Rizzoli ci ha pensato e poi ha declinato la proposta: tra la B e il campo, meglio il secondo. A questo punto Nicchi ha rivisto tutto l’impianto. Troppo importante il progetto Var per rischiare con un designatore a fine mandato come Messina. Al contrario Rizzoli rappresenta una garanzia in una stagione così diversa. Ecco che allora il presidente Aia ha alzato la posta: sabato Nicchi ha annunciato le tre promozioni in A di Abisso, Manganiello e Pasqua dicendo in conferenza stampa una piccola bugia («Aumentiamo l’organico di A»), mentre in realtà aveva già in mente la mossa successiva. Rizzoli è rimasto a dormire a Roma e gli è stato presentato il rilancio: la Can A. Scacco matto: l’ok del bolognese è stato pieno di entusiasmo.
ECCO MORGANTI A questo punto per completare il puzzle occorreva scegliere il nuovo designatore della Can B: una volata che ha visto protagonisti Emidio Morganti (era vice di Messina alla Can A) e Alfredo Trentalange (responsabile del settore tecnico). Il prescelto è stato l’ex arbitro di Ascoli Piceno, tra l’altro molto amico di Rizzoli. E quindi, pur con la totale autonomia riservata alle due Can, si prefigura un lavoro in totale raccordo tra due Commissioni che iniziano in contemporanea il cammino. Oltre alla Var (che tocca anche i fischietti di B: saranno chiamati spesso davanti ai monitor) c’è da portare avanti il percorso di crescita delle nuove leve. Non solo, per quanto Nicchi abbia smentito durante la conferenza di sabato scorso, difficile pensare che in futuro non ci sia in agenda una riflessione seria sulla riunificazione della Can A e della Can B. Staremo a vedere. Di sicuro Rizzoli (la sua ultima gara in A resterà Palermo-Empoli dello scorso 28 maggio che ha sancito la retrocessione in B dei toscani) dovrà subito mettersi al lavoro per preparare il raduno di Sportilia (inizia il 27 luglio) e ancora prima le amichevoli precampionato dove la tecnologia sarà testata.
Fonte:
La Gazzetta dello sport del 04/07/17, pag. 17