da gadamer il ven lug 14, 2017 4:41 pm
Ma che si pretende da un'associazione che paga i suoi top piuttosto bene, diciamo al livello di un dirigente d'impresa di buon livello? È un problema strutturale dovuto all'ambiguita' organizzativa. O ti organizzi come un impresa che paga, seleziona, promuove, licenzia secondo criteri di produttività almeno essenzialmente, oppure ti rassegni a esigenze e scelte individuali ed invocare fedeltà è abbaiare alla luna. Così com'è inevitabile il depauperamento tecnico dei quadri se non sei concorrenziale nelle retribuzioni. Chiaro che AIA non godendo di autonomia economica non può organizzarsi come un imprenditore. Qui è il cuore della questione con buona pace dei sentimentalismi e degli ideali. Non è che si debba per questo negare l'amore per la propria attività e un certo grado di legame affettivo verso il mondo in cui si è cresciuti e vissuti, ma nel conflitto con il richiamo del guadagno le sconfitte non si contano. Poi esiste la gestione di esse da parte dei protagonisti e nel caso penso che si dovrebbero conoscere meglio fatti e antefatti prima di alzare o abbassare pollici.
Giacqui con due signore: Vittoria e Sconfitta. Entrambe fingevano.
La prova più evidente che esistono altre forme di vita intelligenti nell'universo è che nessuna di esse ha mai provato a contattarmi.(Watterson)