Russo verso il no alla CAN PRO

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda skorpys il ven lug 14, 2017 8:00 am

Marblearch ha ragione. Non li si può biasimare se accettano incarichi fuori dall'AIA. È pur vero che hanno avuto molto dall'Associazione e hanno restituito poco in termini di formazione delle generazioni successive (ammesso che per il solo fatto che hanno operato alla CAN A siano dei bravi maestri), ma se parliamo di remunerazione, non so quanti di noi opererebbero un'altra scelta.
Potrò anche non condividere il loro operato ma lo capisco.
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda Salt il ven lug 14, 2017 8:05 am

Russo ha fatto benissimo ad accettare un incarico esterno: trovo poco carine solo le modalità. Poteva dirlo prima di farsi nominare membro della Commissione Can Pro, evitando questa ennesima figura barbina all' Aia.
Russo, come altri dismessi, a poco più di quarantanni e deve mantenersi per molti anni: è ovvio che con i soldi della Can Pro fai la fame o poco più. Quindi o hai un altro lavoro che hai mantenuto negli anni (magari qualche azienda di famiglia) o se no è un po' difficile trovarsi un altro lavoro a 42 anni (per lui come per qualunque altra persona).
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda Zantaf il ven lug 14, 2017 8:45 am

La sensazione è che esiste un modello associativo basato sul denaro. Non mi permetto di contestare le scelte di vita di nessuno e dunque auguri ai fuoriusciti. noto, però, una certa discrasia con ciò che ci racconta ogni giorno mamma AIA dalla rivista, dal sito e dai social con ciò che accade a fine - o inizio - Stagione.
In realtà capsico benissimo queste persone che dopo anni passati a non fare null'altro che l'Arbitro di calcio si trovano improvvisamente davanti alla realtà di tutti i giorni con il conseguente collegamento del pranzo con la cena. Sarebbe ora che il vertice pensasse a un piano di uscita - una sorta di liquidazione - per chi smette dalla CAN A e B (e non è Collina o Rizzoli...). Personalmente, però, sono convinto che coloro che ora smettono non hanno nessuna competenza specifica per operare a livello nazionale se non quella di aver diretto gare a distanza di anni luce - per difficoltà e contesti - dagli OT dove vanno vanno a operare. Vuoi la dirigenza? Prima vai a operare nel "fango" della Regione o dell'OTS (ti diamo la buonauscita apposta) e poi, se resisti, ti mettiamo in una commissione nazionale. Ma se poi devi andare, vai...
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda missed_approach il ven lug 14, 2017 9:16 am

Salt ha scritto:è ovvio che con i soldi della Can Pro fai la fame o poco più.


Con oltre 30k l'anno fai la fame? E' il CUD del lavoratore medio in Italia.... :icon-neutral:
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda Indice il ven lug 14, 2017 9:38 am

il problema è stato centrato da molti utenti: se un uomo giunto ad arbitrare in serie B (ad es. dai 28/30 anni in poi ) mette al centro della propria vita lavorativa/professionale solo e solamente l'arbitraggio dedicandovi anima e corpo in quanto non può trovare né il tempo né energie mentali per dedicarsi ad altra attività lavorativa, capiterà ovviamente che a 45 anni terminati gli anni di permanenza in serie A ci si ritrovi di punto in bianco a dover sbarcare il lunario in qualche maniera. Se non ha fatto precedenti investimenti in attività di tipo commerciale, sicuramente a 45 anni le uniche competenze ed esperienze che potrà spendere in ambito lavorativo sono quelle maturate in ambito calcistico. Orbene è assolutamente legittimo che un disoccupato scelga l'attività lavorativa che maggiormente lo gratifichi in tutti i sensi e pertanto non trovo né aberrante né immorale che a 45 anni si facciano scelte di vita diverse. Ed inoltre non è detto che chi lascia l'AIA lo faccia a cuor leggero....potrebbe essere , anzi certamente è, una scelta anche sofferta (non voglio esagerare ma penso a chi è costretto a lasciare le proprie città per trovare lavoro o crescere professionalmente).
Ciò detto, quindi, a mio avviso ciò che distingue e nobilita poi un uomo è il suo comportamento e nel caso specifico il modo di "uscita": se mi viene chiesta disponibilità per un ruolo tecnicamente delicato e decido di prendere l'impegno beh...allora almeno per il primo anno quell'impegno lo mantengo anche se successivamente mi arrivano proposte diverse. Il nodo è qui! non nell'aver scelto un'altra strada lavorativa ma nel non aver mantenuto fede ad un impegno o una parola data mettendo in difficoltà l'Associazione. Se all'atto della richiesta di disponibilità di far parte di una commissione nazionale Russo avesse declinato l'offerta dicendo che aveva altri progetti lavorativi, credo che nessuno avrebbe potuto eccepire nulla della sua scelta, ma invece.....
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda cartellino68 il ven lug 14, 2017 9:56 am

Vista l'attuale organizzazione tra serie A e B vengono prodotti ogni anno 5/6 disoccupati, probabilmente qualche raduno in meno(tanti) e un po più di libertà permetterebbe agli arbitri di lavorare e di non trovarsi in mezzo ad una strada a 40/42 anni.
Certo se poi andare alla Casertana è un buon affare lo vedremo....ma credo proprio di no....ad agosto i propositi sono buoni per tutte le società, che devono arrivare a fine stagione poi....
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda napisan il ven lug 14, 2017 10:00 am

Credo che sarebbe anche opportuno, quando si parla di cifre, aggiungere l'aggettivo "lorde".

Vi siete mai chiesti perché degli assistenti anche di elevatissimo livello nessuno (o quasi) abbandona?
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda robt il ven lug 14, 2017 10:08 am

Forse stiamo ingigandendo la questione più del dovuto.
Stiamo parlando di privilegiati che, con merito e molti sacrifici, si sono guadagnati l’accesso al professionismo per un tot di anni. Alla fine parliamo di 30/50 associati su 30.000 che si guadagnano da vivere con l’arbitraggio e che poi a fine carriera scelgono altri lidi per soldi, per aspirazioni personali, o semplicemente perché non hanno niente di meglio da fare. Rispecchiano (in piccolo e con le dovute proporzioni) quello che fanno i calciatori, che hanno i soldi per fare le guerre, ma che poi sentono il bisogno comunque di fare qualcosa: allenatori, i ds, gli opinionisti etc. Quindi Russo ha fatto non bene, ma benissimo (a parte il fatto che le squadre di lega pro sono “ballerine” e quindi oggi ci sono domani chissà).
Forse il problema è questo associazionismo esasperato al limite della massoneria o di scientology che porta alcuni di voi a classificare come “mercenari” o “irriconoscenti” quelli che scelgono altre strade. Come non va mitizzato eccessivamente chi dopo anni di serie A va a fare OTS fino a 97 anni (comunque molto apprezzabile), non va denigrato chi fa altre scelte.
Sulle tempistiche che quasi sempre non coincidono (prima la nomina, poi il rifiuto) concordo con tutti voi
robt
 
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda UmbertoIII il ven lug 14, 2017 10:31 am

missed_approach ha scritto:
Salt ha scritto:è ovvio che con i soldi della Can Pro fai la fame o poco più.


Con oltre 30k l'anno fai la fame? E' il CUD del lavoratore medio in Italia.... :icon-neutral:


I miei genitori prendono meno di 17mila e siamo in 5 con mio padre in disoccupazione...
Se uno se ne va per motivi economici è libero di farlo, però la cosa che da fastidio che prima ti fai nominare dando una disponibilità poi prendi e te ne vai lasciando un posto in meno nell'Organo Tecnico.
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Re: Russo verso il no alla CAN PRO

Messaggioda BlueLord il ven lug 14, 2017 10:35 am

UmbertoIII ha scritto:
I miei genitori prendono meno di 17mila e siamo in 5 con mio padre in disoccupazione...
Se uno se ne va per motivi economici è libero di farlo, però la cosa che da fastidio che prima ti fai nominare dando una disponibilità poi prendi e te ne vai lasciando un posto in meno nell'Organo Tecnico.

Esattamente e il punto focale per me resta quello evidenziato prima: c'è una benedetta sorta di chiamata esplorativa prima di riportare il nome del dismesso in una commissione? Fossi io, chiamerei e appurerei la volontà dell'interessato, chiedendo anche direttamente: "Se hai la minima intenzione di accettare qualche altra proposta, è meglio che non accetti per nulla, mi raccomando".
Ma è così difficile? Sembra che tutto sia scoordinato.
Se poi così deve essere la prassi, allora alzo le mani.
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