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Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

MessaggioInviato: mer gen 03, 2018 5:50 pm
da Dode
gadamer ha scritto:quando mi trovai di fronte analogo problema di chiamata in causa di un lavoratore dei pubblici servizi che, pur agendo in conformità ai regolamenti interni, privò un cittadino di un diritto che poteva definirsi addirittura costituzionale

Ma la colpa in questi casi è del lavoratore o del pubblico servizio?

Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

MessaggioInviato: mer gen 03, 2018 8:46 pm
da divisarossa
gadamer ha scritto:
divisarossa ha scritto:beh ma tu società quando ti iscrivi al campionato accetti che ci sia un giudice terzo, imparziale, che decida in maniera autonoma.

Non è la società a ricorrere a vie giudiziarie ma un gruppo di privati cittadini. La società non potrebbe per la clausola compromissoria.


ma si infatti, lo fanno fare ad altri perchè loro non possono. ma parte tutto dalla società

gadamer ha scritto:Quante valutazioni? 1,10, 100.... Via vuoi dare all'arbitro la licenza di commettere impunemente anche infiniti errori danneggiando terzi? Non esiste per nessun cittadino in uno stato di diritto.
Leggi con attenzione i post e capirai che che vado sostenendo che Giacomelli e Di Bello giustamente non corrono rischi ma non per la ragione tua e non solo. Semplicemente per il motivo che i loro errori (ammesso ma non concesso che i loro errori siano tanto colposi) ma perché rientrano in un quantitativo fisiologico, normale.


ma se ne commettesse 100 sarebbe dismesso a fine stagione, le commissioni esistono per questo motivo.
Non correrebbero rischi neppure se ne facessero 100 di avere grane giudiziarie.
Un giudice non può certo entrare in merito a questo

Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

MessaggioInviato: mer gen 03, 2018 11:22 pm
da gadamer
Se lo dici tu...... con la competenza giuridica che sicuramente hai, amen mi rassegno.

Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

MessaggioInviato: gio gen 04, 2018 7:28 pm
da divisarossa
gadamer ha scritto:Se lo dici tu...... con la competenza giuridica che sicuramente hai, amen mi rassegno.


ma no è una mia opinione. ritengo che nessun giudice possa perdere tempo dietro ad una class action perchè un arbitro ha sbagliato. Cioè...tempo e anni verrebbero persi, conoscendo la lentezza tipica italiana, ma a che pro?

Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

MessaggioInviato: gio gen 04, 2018 8:14 pm
da gadamer
Dode ha scritto:
gadamer ha scritto:quando mi trovai di fronte analogo problema di chiamata in causa di un lavoratore dei pubblici servizi che, pur agendo in conformità ai regolamenti interni, privò un cittadino di un diritto che poteva definirsi addirittura costituzionale

Ma la colpa in questi casi è del lavoratore o del pubblico servizio?

Nel caso la colpa fu del lavoratore. Un regolamento interno si ferma sempre quando norme di gerarchia superiore cioè statale non sono rispettate. Nello specifico rifiutò, come da norma interna, di far salire (senza biglietto) su mezzo pubblico un invalido, malato che doveva andare fuori città per terapie. Questi querelò l'addetto per lesioni colpose. Dimostrò che il ritardo nella cura gli aveva provocato danno fisico, che il suo stato di malattia era palese e chiese il risarcimento alla società gestrice. Non si arrivò in giudizio perché velocemente proposi una transazione con ritiro querela, convinto delle ragioni del querelante e, quel che più conta, filtrò che il giudice gli avrebbe dato ragione.

Re: La procura indaga sul profilo Facebook di Giacomelli

MessaggioInviato: gio gen 04, 2018 8:26 pm
da bracco75
gadamer ha scritto:
Dode ha scritto:
gadamer ha scritto:quando mi trovai di fronte analogo problema di chiamata in causa di un lavoratore dei pubblici servizi che, pur agendo in conformità ai regolamenti interni, privò un cittadino di un diritto che poteva definirsi addirittura costituzionale

Ma la colpa in questi casi è del lavoratore o del pubblico servizio?

Nel caso la colpa fu del lavoratore. Un regolamento interno si ferma sempre quando norme di gerarchia superiore cioè statale non sono rispettate. Nello specifico rifiutò, come da norma interna, di far salire (senza biglietto) su mezzo pubblico un invalido, malato che doveva andare fuori città per terapie. Questi querelò l'addetto per lesioni colpose. Dimostrò che il ritardo nella cura gli aveva provocato danno fisico, che il suo stato di malattia era palese e chiese il risarcimento alla società gestrice. Non si arrivò in giudizio perché velocemente proposi una transazione con ritiro querela, convinto delle ragioni del querelante e, quel che più conta, filtrò che il giudice gli avrebbe dato ragione.

L'ho sempre pensato...un buon avvocato deve saper raccogliere i segnali che filtrano dalle segrete ;-)