Re: Collina: “No al VAR in Champions. E Oliver..."
Inviato: lun giu 04, 2018 12:17 pm
ERRORI – Soprattutto non vede la malafede degli arbitri troppo spesso sbandierata. “Il rendimento degli arbitri è molto alto e se ci sono degli errori non sono certo fatti apposta. Nel 2015-16, che è stata la stagione migliore, abbiamo avuto solo due partite problematiche in Champions. Certo, le cose non vanno sempre come sperato, ma i risultati sono buoni, anche se in questa stagione ci sono stati più errori di quanti speravamo. Ma prendiamo nota. Non si può dire che tutto vada bene quando si fanno sbagli, ma li abbiamo individuati“.
Bah risposta cerchiobottista e retorica. Non mi piace: gli errori non vanno mai minimizzati. Chi è al vertice ha il dovere di non cercare compensazioni (sempreché vere) col meglio antecedente. Il resto sono ovvietà.
DECIDE L’ARBITRO – E la VAR? Può aiutare? “La VAR sarà un aiuto, il paracadute perfetto. Ma, anche quando sarà a pieno regime, non ci saranno dubbi sul fatto che sarà l’arbitro a continuare a decidere. La VAR non è un giudice, non ha potere decisionale. L’ultima parola spetta all’arbitro“.
Così la pensa. Sbagliando a mio giudizio. Per il futuro inevitabile un passaggio di poteri, ma restiamo nell’opinabile.
NON È ANCORA IL MOMENTO – E quindi è ora di utilizzarla anche in Champions? No, non ancora… “Ora la VAR sarà alla Coppa del Mondo, una competizione che si gioca tutta nello stesso paese, con la stessa produzione televisiva. Se guardiamo alla Champions, si gioca in molti paesi diversi, alcuni che utilizzano la VAR e altri che non la conoscono, nè a livello arbitrale nè televisivo. Non è possibile stabilire quando sarà il momento in cui la VAR sarà implementata in Champions, ma sicuramente prima di farlo bisognerà far combaciare una serie di fattori“.
Non è che dica cose che non si sappiano. Nessuno, neppure il più sfegatato sostenitore della VAR, pretende che di punto in bianco, da domani questa arrivi nelle periferie calcistiche. Traspare però un disinteresse che disapprovo. Non si può sostenere che la classe arbitrale delle piccole nazioni sia impreparata per due semplici ragioni: non esiste obbligo alcuno che gli arbitri di quelle nazioni siano chiamati a usarla. Poi sarebbe sufficiente che, in tempi ragionevoli, chi vuole partecipare alla CL sia obbligato ad attrezzarsi tecnologicamente. Insomma una sensazione per me sgradevole di inerzia,
OLIVER NON DOVEVA USARE LA VAR – Collina è addirittura sorpreso che si parli di mancato utilizzo della VAR in casi in cui…per protocollo non si sarebbe comunque dovuta interpellare. “Si parla tanto di episodi come il rigore di Real Madrid-Juventus, in cui non è previsto l’utilizzo della VAR, perchè si tratta di una interpretazione dell’arbitro. Un’altra cosa invece è il fuorigioco di Manchester City-Liverpool, in casi del genere si raccomanderà all’arbitro di rivedere l’azione e decidere“.
Qui il discorso si protrarrebbe all’infinito. Personalmente ritengo ragionevole che in questi casi l’arbitro, pur avendo assunto la decisione giusta, dovrebbe richiedere il supporto VAR. Il formalismo trova il suo confine nel senso comune.
NIENTE DICHIARAZIONI – E per evitare ulteriori polemiche, meglio evitare che i fischietti possano rilasciare dichiarazioni post-partita… “Chiaramente si può comunicare meglio, ma non possiamo inserire gli arbitri al centro di un dibattito. Bene spiegare le azioni e le decisioni, ma non si può esporre un arbitro a quello che accade in zona mista“. Anche perchè gli arbitri devono mantenere il polso della situazione anche davanti a proteste sempre più plateali. “Devono farsi rispettare, altrimenti non vengono rispettati. L’autorità è fondamentale per un arbitro. Non va bene essere circondati ogni volta“. Collina, dunque, ha deciso. E per…stabilire se è nel giusto, non ci si può ancora appellare alla VAR.
Il consueto equivoco, voluto e strumentale a difesa delle proprie tesi. Non suo quanti richiedano libertà o addirittura obbligo di dichiarazioni a caldo. Penso qualcuno fuori di testa o che abbia interessi pecuniari. Chi è dotato di quel minimo di ragionevolezza chiede libertà di parola a freddo. Poi si può pensarla a proprio modo, ci sta, ma l’argomentazione di Collina fa riferimento a un contesto ignorando il problema nel suo complesso.
Bah risposta cerchiobottista e retorica. Non mi piace: gli errori non vanno mai minimizzati. Chi è al vertice ha il dovere di non cercare compensazioni (sempreché vere) col meglio antecedente. Il resto sono ovvietà.
DECIDE L’ARBITRO – E la VAR? Può aiutare? “La VAR sarà un aiuto, il paracadute perfetto. Ma, anche quando sarà a pieno regime, non ci saranno dubbi sul fatto che sarà l’arbitro a continuare a decidere. La VAR non è un giudice, non ha potere decisionale. L’ultima parola spetta all’arbitro“.
Così la pensa. Sbagliando a mio giudizio. Per il futuro inevitabile un passaggio di poteri, ma restiamo nell’opinabile.
NON È ANCORA IL MOMENTO – E quindi è ora di utilizzarla anche in Champions? No, non ancora… “Ora la VAR sarà alla Coppa del Mondo, una competizione che si gioca tutta nello stesso paese, con la stessa produzione televisiva. Se guardiamo alla Champions, si gioca in molti paesi diversi, alcuni che utilizzano la VAR e altri che non la conoscono, nè a livello arbitrale nè televisivo. Non è possibile stabilire quando sarà il momento in cui la VAR sarà implementata in Champions, ma sicuramente prima di farlo bisognerà far combaciare una serie di fattori“.
Non è che dica cose che non si sappiano. Nessuno, neppure il più sfegatato sostenitore della VAR, pretende che di punto in bianco, da domani questa arrivi nelle periferie calcistiche. Traspare però un disinteresse che disapprovo. Non si può sostenere che la classe arbitrale delle piccole nazioni sia impreparata per due semplici ragioni: non esiste obbligo alcuno che gli arbitri di quelle nazioni siano chiamati a usarla. Poi sarebbe sufficiente che, in tempi ragionevoli, chi vuole partecipare alla CL sia obbligato ad attrezzarsi tecnologicamente. Insomma una sensazione per me sgradevole di inerzia,
OLIVER NON DOVEVA USARE LA VAR – Collina è addirittura sorpreso che si parli di mancato utilizzo della VAR in casi in cui…per protocollo non si sarebbe comunque dovuta interpellare. “Si parla tanto di episodi come il rigore di Real Madrid-Juventus, in cui non è previsto l’utilizzo della VAR, perchè si tratta di una interpretazione dell’arbitro. Un’altra cosa invece è il fuorigioco di Manchester City-Liverpool, in casi del genere si raccomanderà all’arbitro di rivedere l’azione e decidere“.
Qui il discorso si protrarrebbe all’infinito. Personalmente ritengo ragionevole che in questi casi l’arbitro, pur avendo assunto la decisione giusta, dovrebbe richiedere il supporto VAR. Il formalismo trova il suo confine nel senso comune.
NIENTE DICHIARAZIONI – E per evitare ulteriori polemiche, meglio evitare che i fischietti possano rilasciare dichiarazioni post-partita… “Chiaramente si può comunicare meglio, ma non possiamo inserire gli arbitri al centro di un dibattito. Bene spiegare le azioni e le decisioni, ma non si può esporre un arbitro a quello che accade in zona mista“. Anche perchè gli arbitri devono mantenere il polso della situazione anche davanti a proteste sempre più plateali. “Devono farsi rispettare, altrimenti non vengono rispettati. L’autorità è fondamentale per un arbitro. Non va bene essere circondati ogni volta“. Collina, dunque, ha deciso. E per…stabilire se è nel giusto, non ci si può ancora appellare alla VAR.
Il consueto equivoco, voluto e strumentale a difesa delle proprie tesi. Non suo quanti richiedano libertà o addirittura obbligo di dichiarazioni a caldo. Penso qualcuno fuori di testa o che abbia interessi pecuniari. Chi è dotato di quel minimo di ragionevolezza chiede libertà di parola a freddo. Poi si può pensarla a proprio modo, ci sta, ma l’argomentazione di Collina fa riferimento a un contesto ignorando il problema nel suo complesso.