marblearch ha scritto:E quindi se una persona , in maniera anonima (tanto che necessita un indagine della polizia postale) compie un' azione penalmente perseguibile e tuttavia fa parte di un vasto gruppo dirigente, tutti sono indegni e devono vergognarsi.
Bel modo di ragionare. Non me ne meraviglio, peraltro. Mi meraviglio di Lunapop che preso dalla voglia di rivincita morale (ma quale?) afferma che D'anna sia stato premiato inserendolo nell' organico della CAN B, quando è un qualcosa che spetta a lui come da Norme vigenti (cosi come spetta ad un presidente di Sezione essere inserito nella CAI se ha fatto 4 anni nel ruolo di OT).
Personalmente non ho mai espresso alcun parere sulla vicenda, in attesa che la giustizia facesse il suo corso. Ricordo, inoltre, che questa è un' azione della Procura e quindi attendo pure il pronunciamento di un Giudice. Ma detto questo ed evitando sofisticazioni giuridiche utili per eventuali strumentalizzazioni degli "etici" qui scriventi, affermo senza alcuna remora che azioni come quella descritta sono aberranti e da condannare per direttissima.
Rimango tuttavia davvero colpito e ritengo stupefacenti tutte le cose che ho letto qui sopra. Quindi nella logica degli "etici" (sacerdoti della vera morale e purezza di animo e di comportamento che oggi, da setta perseguitata, vive nei sottoscali dell'' AIA) non esiste nesso tra causa ed effetto.
Cosa vuol dire?
Che nel momento in cui questa persona sarà condannata per azioni criminali, l' AIA procedrà nei suoi confronti così come previsto dalle norme attuali.
Risibile, ridicolo e vergognoso prendere a pretesto un comportamento anonimo, ripeto anonimo, e quindi ontologicamente parlando , nascosto, non osservabile, fraudolento per dare degli indegni a tutti sparando a 360°.
Questo atteggiamento sinceramente non solo lo ritengo senza senso ma davvero sciocco. Dato che in un board XY c'è un ladro, tutti sono ladri e devono vergognarsi; non solo , si devono vergognare pure quelli che si sono fidati di quella persona e di quel board. Così, in un effluvio di giustizialismo insensato.
Magari pure, tanto per ricordarlo, quel ladro del board pur volendolo non è stato ripresentato alle ultime elezioni dell' assemblea dei soci.
Personalmente, avendo appoggiato la governance Nicchi per mille e una ragione, non solo non ho nulla di cui vergognarmi (essendo una persona onesta, integerrima ed eticamente affidabile e questo me lo dico da me) ma, anzi, non desidero prendere lezioni da nessuno di cui viceversa non conosco la eticità e la dirittura morale, essendo tutti, qui dentro, "uno, nessuno e centomila". Ci sono nella governance Nicchi decine di persone brave, oneste, appassionate, ottimi dirigenti, ottimi istruttori, ottimi arbitri.
E' miserabile accomunare tutti questi in un unica melma per fini sopi di antagonismo rancoroso che dura da anni e che non ha mai (purtroppo per loro) trovato sfogo elettivo soddisfacente.
Qualora quella persona abbia commesso un' azione penalmente perseguibile, sia perseguito e abbia la giusta pena in sede penale e nell' associazione.
Per il resto , sfogatevi pure.
marblearch ha scritto:E quindi se una persona , in maniera anonima (tanto che necessita un indagine della polizia postale) compie un' azione penalmente perseguibile e tuttavia fa parte di un vasto gruppo dirigente, tutti sono indegni e devono vergognarsi.
Bel modo di ragionare. Non me ne meraviglio, peraltro. Mi meraviglio di Lunapop che preso dalla voglia di rivincita morale (ma quale?) afferma che D'anna sia stato premiato inserendolo nell' organico della CAN B, quando è un qualcosa che spetta a lui come da Norme vigenti (cosi come spetta ad un presidente di Sezione essere inserito nella CAI se ha fatto 4 anni nel ruolo di OT).
Personalmente non ho mai espresso alcun parere sulla vicenda, in attesa che la giustizia facesse il suo corso. Ricordo, inoltre, che questa è un' azione della Procura e quindi attendo pure il pronunciamento di un Giudice. Ma detto questo ed evitando sofisticazioni giuridiche utili per eventuali strumentalizzazioni degli "etici" qui scriventi, affermo senza alcuna remora che azioni come quella descritta sono aberranti e da condannare per direttissima.
Rimango tuttavia davvero colpito e ritengo stupefacenti tutte le cose che ho letto qui sopra. Quindi nella logica degli "etici" (sacerdoti della vera morale e purezza di animo e di comportamento che oggi, da setta perseguitata, vive nei sottoscali dell'' AIA) non esiste nesso tra causa ed effetto.
Cosa vuol dire?
Che nel momento in cui questa persona sarà condannata per azioni criminali, l' AIA procedrà nei suoi confronti così come previsto dalle norme attuali.
Risibile, ridicolo e vergognoso prendere a pretesto un comportamento anonimo, ripeto anonimo, e quindi ontologicamente parlando , nascosto, non osservabile, fraudolento per dare degli indegni a tutti sparando a 360°.
Questo atteggiamento sinceramente non solo lo ritengo senza senso ma davvero sciocco. Dato che in un board XY c'è un ladro, tutti sono ladri e devono vergognarsi; non solo , si devono vergognare pure quelli che si sono fidati di quella persona e di quel board. Così, in un effluvio di giustizialismo insensato.
Magari pure, tanto per ricordarlo, quel ladro del board pur volendolo non è stato ripresentato alle ultime elezioni dell' assemblea dei soci.
Personalmente, avendo appoggiato la governance Nicchi per mille e una ragione, non solo non ho nulla di cui vergognarmi (essendo una persona onesta, integerrima ed eticamente affidabile e questo me lo dico da me) ma, anzi, non desidero prendere lezioni da nessuno di cui viceversa non conosco la eticità e la dirittura morale, essendo tutti, qui dentro, "uno, nessuno e centomila". Ci sono nella governance Nicchi decine di persone brave, oneste, appassionate, ottimi dirigenti, ottimi istruttori, ottimi arbitri.
E' miserabile accomunare tutti questi in un unica melma per fini sopi di antagonismo rancoroso che dura da anni e che non ha mai (purtroppo per loro) trovato sfogo elettivo soddisfacente.
Qualora quella persona abbia commesso un' azione penalmente perseguibile, sia perseguito e abbia la giusta pena in sede penale e nell' associazione.
Per il resto , sfogatevi pure.
Vedo caro Collega - e non me ne meraviglia leggendo tutto il tuo "accorato sfogo - che hai la coda di paglia, come si dice...........
Io non ho accomunato TUTTI negli "scorretti" che in questi anni hanno VOMITATO a più riprese fango su chi ha amministrato l'Associazione prima della attuale governance.
Anzi, sono stato, pur fra i critici, quello che spesso si è mantenuto a toni abbastanza bassi.
Eppure, e tu oggi nel tuo acrimonioso (e per questo colpevole, si, lo ripeto colpevole) intervento, ancora getti discredito personale.
Non ho, non cerco, né penso di desiderare nessuna tipo particolare di considerazione, né presente, né futura (e, in "questa" Associazione, perdonami la "superbia", neppure la vorrei...)
Continua pure. mischiando le carte, buttando tutto in mezzo alla rinfusa, da buon politicante (perché nella totale confusione si agitano meglio le coscienze...) a non volere ammettere ciò che era abbastanza chiaro allora ed oggi è stato chiarito, non da "sussurri di gente malata, che è rosa dalla bile, che vuole restaurare la dittatura perduta o riconquistare poteri", ma da una indagine della Polizia Postale che ha ACCLARATO (forse la cosa ti sfugge) che le mail vessatorie, intimidatorie e ricattatorie erano inviate da quella persona, non da un ANONIMO.
Forse la memoria non ti sovviene: quando allora qualcuno provò a denunciarlo, a ribellarsi, ebbene il signore in questione fu difeso strenuamente, chi si era ribellato ha perso la tessera e solo per la forza e l'insistenza di un Dirigente di enorme spessore e qualità morale, quale è l'ING. Nicolosi, che è andato avanti nella sua denuncia, oggi la verità è stata ristabilita.
Ora chi ridarà la tessera a quei Colleghi, ai quali, grazie a sentenze "amiche" è stata ritirata, dopo che è venuto a galla che le loro denunce erano veritiere?
Ma questo per te è indifferente, meglio essersele tolte di torno le persone che "rompevano", vero???
Ben modo di gridare la propria etica e moralità!
D'Anna fu fatto "ritirare" dalla competizione perché chi doveva sapere, sapeva e forse era troppo il tirare la corda fino alla fine.
Pensa se oggi fosse stato nel Comitato Nazionale: probabilmente l'AIA sarebbe stata commissariata e correre questo rischio non valeva la pena!
Non nascondiamo la testa sotto la sabbia, non fare finta di cadere dalle nuvole caro Collega: troppe volte avete "condannato" moralmente chi vi da fastidio solo perché non la pensa come voi:
Non fare il finto moralista con me e se ti venti toccato dal mio grido di VERGOGNA............beh, peggio per te!
Oggi sono livoroso, si, lo ripeto: OGGI, non ieri.
Oggi, perché se tutti sapevano ma c'era chi negava, chi osava criticare è stato vilipeso e, come spesso, accusato di "odio" verso i puri!
Oggi chi ha usato quel comportamento volgare, dovrebbe chiedere scusa e riconoscere che non c'è tutta immondizia da una parte e tutto oro dall'altra.
Quella persona, sapendo bene in alto loco che quello che era successo era VERO (inutile continuare a mistificare) doveva essere messa in un angolo non premiata (lasciamo perdere quanto "permettono" le Norme: quelle stesse norme che devono tenere in conto anche la linearità dei comportamenti!
Non continuare a mistificare: io non accomuno "uno, nessuno, centomila" a differenza di chi, come te, nei tuoi commenti ha sempre sprezzatamente unito tutti coloro che hanno amministrato l'AIA in precedenza.
Il mio VERGOGNA è rivolto SOLO ED ESCLUSIVAMENTE a coloro che hanno sempre difeso - e constato senza meravigliarmene - continuano imperterriti a difendere l'interezza, la assoluta moralità, la superiorità intellettuale davanti a questo misfatto ed altri, avvenuti e sempre pervicacemente negati, rivoltando ogni volta le situazioni addosso agli altri.
Bene, io mi sono rotto le scatole davanti all'assoluta arroganza di coloro che, parafrasando il Marchese del Grillo, dicono IO SONO IO E VOI NON SIETE UN C...................
L'Onestà, l'Etica, la Dirittura Morale non appartengono solo ad una parte, chi vuole a tutti i costi affermare ciò si rende ridicolo!