ATAF ha scritto:Ecco allora non meravigliamoci che poi al piano di sopra dismettono arbitri al primo anno
missed_approach ha scritto:L'argomento è interessante:
Come fai però a (pretendere di) trattenere in Sezione, a GRATIS , un top arbitro di 45 anni ,dopo 10 anni di 730 da 150.000€/200.000€(quindi con un determinato tenore di vita), che si trova disoccupato? Con i rimborsini da 30€?
Una cosa che non ho mai tollerato di noi associati di base,è quello di pretendere che un Romeo rimanga in sezione a "restituire quello che gli è stato dato". Non gli è stato dato proprio un bel nulla: decenni in cui ha sacrificato/trascurato moglie e figli, sempre in giro per alberghi,raduni etc, non lo restituisce nessuno. Se poi si ha la fortuna di avere i Pierpaoli della situazione che, dismessi dalla A, ti vanno in Terza Categoria ad arbitrare o a vedere il ragazzino nei GIP.... CHAPEAU.....però tutto riguadagnato. Non biasimo chi ,arrivato a fine carriera,decida di chiudere con l'Associazione per fare altro nella vita o per cercarsi un lavoro.
La base dell'Associazione è puro volontariato,in cui non gira un euro e con pretese da professionisti...questo è il problema a mio avviso....
Guadagnano una 20ina di tizi....e decine di migliaia fanno a gratis.
O ci accontentiamo ritenendoci fortunati ad avere così tanta disponibilità di lavoro a gratis, oppure si inizia a far girare "il grano" alla base ristrutturandola totalmente.
I costi maggiori però non sono sono quelli monetari ,attenzione, ma sociali perchè dovresti avvicendare molte persone poco competenti (che però ti dedicavano tempo e disponibilità senza chiedere nulla in cambio) e chiudere molte Sezioni(che svolgono un ruolo di aggregazione) : varrebbe la pena?! :-/
Observer ha scritto:ATAF ha scritto:Ecco allora non meravigliamoci che poi al piano di sopra dismettono arbitri al primo anno
ho detto quelli scaltri ... caro collega!
non ho detto che lo avrei fatto io!
detto questo, avrei tante cose da dire sull'argomento, ma temo che andremmo fuori tema.
per cui mi taccio.
ATAF ha scritto:..invece vorrei ascoltarti...o meglio leggerti. Perché anche io avrei qualcosa da dire. Per carità io non voglio gettare fumo o criticare a prescindere. Avendo fatto parte dell' Aia per 30 anni (ebbene sì sono un ex associato ma senza rancore che per motivi familiari non ha più disponibilità di tempo per partite o relazioni notturne) comprendo che ad oggi siamo di fronte ad un nuovo cambio epocale e vorrei che certe scelte non si facessero più per amicizia ma esclusivamente per quello che si vede sul terreno di gioco. Poi è vero che se sei veramente bravo arrivi. Ma concordo nel dire che la maturità arbitrale e umana non sono rigidi protocolli applicabili a chiunque.
Fino a 20 anni fa la prima scelta funzionava benissimo, gli arbitri si preparavano ugualmente, lavoravano, prendevano 300mila lire per una gara di A, era una soddisfazione anche economica ma nessuno mollava il lavoro. E una volta finito il campo, quegli arbitri rimanevano quasi tutti nel giro: Pieri, Mattei, Lanese, Casarin (e mica tutti andavano in A... qualcuno di questi ha fatto anche il Cra o categorie OTn di passaggio)
Una cosa che non ho mai tollerato di noi associati di base,è quello di pretendere che un Romeo rimanga in sezione a "restituire quello che gli è stato dato". Non gli è stato dato proprio un bel nulla: decenni in cui ha sacrificato/trascurato moglie e figli, sempre in giro per alberghi,raduni etc, non lo restituisce nessuno. Se poi si ha la fortuna di avere i Pierpaoli della situazione che, dismessi dalla A, ti vanno in Terza Categoria ad arbitrare o a vedere il ragazzino nei GIP.... CHAPEAU.....però tutto riguadagnato. Non biasimo chi ,arrivato a fine carriera,decida di chiudere con l'Associazione per fare altro nella vita o per cercarsi un lavoro.
gad ha scritto:Fino a 20 anni fa la prima scelta funzionava benissimo, gli arbitri si preparavano ugualmente, lavoravano, prendevano 300mila lire per una gara di A, era una soddisfazione anche economica ma nessuno mollava il lavoro. E una volta finito il campo, quegli arbitri rimanevano quasi tutti nel giro: Pieri, Mattei, Lanese, Casarin (e mica tutti andavano in A... qualcuno di questi ha fatto anche il Cra o categorie OTn di passaggio)
Observer ha scritto:
L'AIA è uno spaccato della vita. Come nella vita ci sono i furbi e i fessi, nell'AIA ci sono gli uni e gli altri.
Come nella vita ci sono gli onesti e i disonesti, così vale nell'Associazione.
Io posso dirti per oltre che trentennale esperienza (so vecchio) che io ho trovato molta gente onesta, qualche manigoldo, alcuni incompetenti e tanta gente un sacco competente che mi ha insegnato moltissimo. sia dal punto di vista arbitrale, che umano.
Io ho molti amici nell'associazione, mi piace e la frequento dall'inizio degli anni '80. Penso che continuerò a farlo.
Perchè preferisco guardare al bene delle cose, piuttosto che al male.
Fino a quando in un associato persevera questo atteggiamento, allora fa bene a restare nel nostro mondo. Quando invece inizia a pesare l'ingiustizia, o il presunto torto che si ritiene di aver subito, allora è il momento di fare altro la domenica.
Io la penso così.
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