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Tagliavento "Aiuterò gli arbitri da dirigente di club"

MessaggioInviato: mer lug 04, 2018 8:49 am
da BlueLord
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L’ex fischietto va alla Ternana: «Le manette di Mourinho? Dimostrai di poter arbitrare al top»

A volte basta una piccola cosa per dare la misura di un grande cambiamento. «Certo che facciamo l’intervista, ma serve l’autorizzazione… Giusto, non occorre più». Paolo Tagliavento ha appena iniziato una seconda vita, la prima, quella da arbitro, è finita domenica scorsa: 28 anni in giro per i campi di calcio del mondo. Ha detto sì alla proposta dell’Unicusano: collaborerà con l’università e soprattutto si occuperà della Ternana (stessa proprietà) a stretto contatto col presidente, in un ruolo molto simile al direttore generale.

Allora Tagliavento, quanto è pesato restituire la tessera all’Aia?
«Moltissimo, la definirei la scelta più difficile della carriera. E decisioni importanti ne ho prese diverse».

E allora perché ha compiuto questo passo?
«L’Unicusano mi permette di fare qualcosa d’importante per la mia città, Terni, restando vicino alla famiglia. E poi parliamo di una realtà incredibile: oltre 17mila studenti, campus eccezionali e strutture in costruzione all’avanguardia».

Però la Ternana è appena retrocessa in Lega Pro.
«Il calcio non è matematica, capita. Ma c’è voglia di ritornare subito in B, i progetti sono ambiziosi».

Marcello Nicchi, presidente Aia, ha usato parole al miele nei suoi riguardi: “Paolo resterà sempre uno di noi”.
«Mi sono commosso ad ascoltarlo, ma vuol dire che ho lasciato un buon ricordo. L’Associazione arbitri è qualcosa di particolare, da vivere. Ci sono entrato a 17 anni e mi ha dato tantissimo, facendomi diventare uomo».

Come è maturata questa passione?
«Giocavo centrocampista: lungagnone, bravino tecnicamente e molto lento. Ma ogni volta che entrava l’arbitro a fare la chiama, lo guardavo affascinato. A 12 anni avevo deciso che quella era la mia strada. È una scuola di vita, la consiglio a tutti i ragazzi».

Ha diretto 221gare in A, più tante altre in campo internazionale: ci dica quella rimasta nel cuore?
«Sono tante, ma Scozia-Inghilterra per le qualificazioni mondiali è davvero al primo posto. Mi vengono i brividi pure ora a ripensarla».

Come mai?
«Si giocava a Glasgow, stadio stracolmo. La Scozia non batteva l’Inghilterra in match ufficiali non so da quanto tempo: va sotto, pareggia e al novantesimo passa avanti. La gente impazzisce, lo confesso: mi sono messo a guardarli per un paio di secondi. Poi al 92’ l’Inghilterra fa 2-2 e dalla bolgia totale si è passati al silenzio di tomba ».

Carriera importante con alcune situazioni storiche. La prima: le manette di Mourinho in Inter- Sampdoria. Vi siete rivisti dopo?
«No, mai più incontrato. Quella è stata la partita della svolta, ho dimostrato di poter dirigere a grandi livelli. E in campo ero tranquillo, sapevo di aver preso le decisioni giuste, comprese le 2 espulsioni interiste».

Poi c’è la rete fantasma di Muntari, in Milan-Juventus.
«Sembra un secolo fa, perché oggi quella situazione sarebbe risolta in un secondo. Avevo la sensazione che il pallone avesse varcato del tutto la linea, se vedete le immagini ho già il braccio a indicare il centrocampo. Ma serviva l’ok dell’assistente che era nella posizione migliore, mentre io era al limite dell’area. Era concentrato sul fuorigioco e si perse il gol, mi disse che Buffon aveva parato sulla linea. Peccato».

Che cosa pensa della Var?
«Un grandissimo aiuto, il Mondiale lo sta confermando. E le dico che all’inizio ero scettico, ma usandola i dubbi sono stati spazzati via: gli errori diminuiscono in modo drastico e il clima in campo è più tranquillo. E poi è perfetta come deterrente, pensate alle proteste o alle simulazioni».

È cambiato molto l’arbitraggio da quando ha iniziato?
«Al mio esordio in A avevamo di tecnologico solo le bandierine col bip. Poi sono arrivati: auricolari, addizionali, Goal line e Var. In 15 anni sono stati fatti cambiamenti epocali dopo che per mezzo secolo si era mosso poco o nulla».

Se potesse tornare indietro quale errore arbitrale cancellerebbe?
«A parte Muntari, un Juventus - Inter 1-3 diretta molto male. E poi il gol tolto al Crotone contro il Cagliari nell’ultimo campionato: potevamo fare molto meglio».

Ora gli arbitri li incontrerà da dirigente…
«Porterò la mia esperienza per far capire che possono sbagliare e vanno aiutati. La crescita culturale di una Paese passa pure da qui».

Fonte:
La Gazzetta dello Sport del 04/07/18, pag. 28

Re: Tagliavento "Aiuterò gli arbitri da dirigente di club"

MessaggioInviato: mer lug 04, 2018 10:53 am
da Observer
un grande uomo. Un grande Arbitro!

Re: Tagliavento "Aiuterò gli arbitri da dirigente di club"

MessaggioInviato: mer lug 04, 2018 11:14 am
da phileasfogg
È un grande, sia sul campo che non.

Re: Tagliavento "Aiuterò gli arbitri da dirigente di club"

MessaggioInviato: gio lug 05, 2018 1:11 am
da thedruyd
In bocca al lupo Paolo, una persona di grande semplicità.