FDalo ha scritto:In Spagna lo fanno ogni stagione. E lì, a differenza che da noi non dismettono, ma fanno retrocedere i 'peggiori' 2/3, per non far perdere totalmente ad una persona quanto fatto nei passati 15 anni... Bisogna avere maggiore trasparenza, e gli osservatori, almeno in A ed in B dovrebbero far sapere ai diretti interessati la valutazione che gli è stata data.
Gli OA non contano un accidente, non spostano nulla nella valutazione di un Arbitro di serie A.
Difatti spesso nemmeno lo ascoltano, gli dicono dove sono le maglie e lo invitano a levarsi di torno.
Il discorso di Gavillucci è diverso. Mi intristisce molto che succedano cose come questa, però ... se succedono da almeno un paio di anni, questi sono sintomi che dovrebbero essere motivo di profonda riflessione all'interno del gruppo dirigente che manda avanti la nostra Associazione.
E questo gruppo dirigente, lo vedo un poco pachidermico quando si tratta di cambiare lo status quo.
Gli Arbitri reclamano maggiore trasparenza: occorre starli a sentire. Certo, da quando è arrivato Nicchi è stato fatto molto. Ma non basta questo, occorre guardare avanti e non indietro. Continuare a dire: prima di noi i voti e le medie erano segrete, non basta più. Occorre coraggio.
Le nomine sono nomine pavide, spesso riflettono equilibri che nulla o poco hanno a che vedere con il reale valore delle persone. Spesso dominano le appartenenze, le logiche di accontentare questo e quello. E la qualità dei formatori tecnici ne risente.
Dei ricatti dei presidenti di Sezione ho parlato, non ha senso tornarci su.
Ma anche in questo caso, non ci sono feedback dall'associazione. Ci crogioliamo su uno status quo che deriva anche dal fatto che ad oggi NON ESISTE una alternativa credibile, organica, sensata, innovativa, di peso ... rispetto all'attuale gruppo dirigente.
Ed i casi Gavillucci moltiplicheranno, perché non può essere altrimenti.
Sono molto triste. E mi dispiace per la mia povera AIA!
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)