Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Tutto ciò che fa discutere sul mondo arbitrale

Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda missed_approach il mer lug 25, 2018 7:16 am

Premesso che sono per la trasparenza più assoluta,dalla serie voto in spogliatoio e comunicazione della conferma/rettifica a correzione relazione da parte dell'OT in settimana, sia per AE che AA che OA. Ad ogni gara diretta, ogni settimana.
Detto questo.... se alla fine della fiera,le norme di funzionamento prevedono che le promozioni/dismissioni siano a giudizio parziale della commissione tenuto conto della classifica, che grandi cambiamenti pensate si ottenga?

Facciamo una classifica rigida "a mo' di concorso pubblico"? Avresti un aumento di visionature mirate per manipolare la classifica,peggio di oggi.
Togliere,ad esempio, dalla Can/Pro in su la classifica ed utilizzare i voti come aiuto decisionale al giudizio totalmente arbitrario e parziale della commissione e lasciare la classifica rigida in CAI e CAN/D?
Comunque e' un vero paradosso quello di voler avere la flessibilità di fare come pare ma allo stesso tempo passare da garantisti meritocratici con una "farsa" classifica. E' una ipocrisia che solo gli Italiani possono partorire.

Quindi? Alla fine cosa si vorrebbe perchè non l'ho capito ancora...
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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda robt il mer lug 25, 2018 7:30 am

Premessa: Gavillucci mi sta simpatico, e sono rimasto molto dispiaciuto quando ho letto della dismissione. Non entro nel giudizio tecnico perché a me sembrava molto bravo, ma io non sono nessuno. Alcune note:

1.Siamo sicuri che non state scrivendo per “tifo”? Fosse stato qualcuno altro ad essere stato dismesso (LP) e ad aver fatto causa, ci sarebbe stata tutto questo trasporto?

2. Le graduatorie con i voti pubbliche in Italia? E poi se il derby d’Italia o juve-milan viene affidata a Mazzoleni, che in quel momento è penultimo in classifica? Come lo giustifichi in un mondo marcio come quello calcistico italiano?

3.Il metodo delle promozioni/dismissioni (ovviamente migliorabile) è quello che ad oggi ha garantito, grazie anche al peso di OT di esperienza, una classe arbitrale migliore al mondo in tutte le categorie . Il sistema è basato su valutazioni che per quanto volete rimarranno sempre molto soggettive (pure se mettono + ad ogni scatto in campo o fanno una classifica sui tempi dello Yo-Yo). Quindi gente che si sentirà defraudata ci sarà sempre, l’ingiustizia aihme ci sarà sempre, ma parliamo comunque del 58 esimo posto della CAI, magari del 20esimo posto della Can Pro. Perché per quello che vedo io passano sempre i migliori, nei primi posti, dal Cra alla Serie A.

4. Non se ne può più di vedere gente alle riunioni ai raduni che riceve premi, fa foto con il Componente del Comitato Nazionale, e attacca pipponi come “frequentate la sezione”, e “la grande famiglia”, e stucchevoli ringraziamenti a quello e a quell’altro. Poi il giorno dopo che viene dismesso e non ha nessun posto paracadute invece è tutto una merda, complotto
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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda lunapop il mer lug 25, 2018 7:46 am

Observer ha scritto:
FDalo ha scritto:In Spagna lo fanno ogni stagione. E lì, a differenza che da noi non dismettono, ma fanno retrocedere i 'peggiori' 2/3, per non far perdere totalmente ad una persona quanto fatto nei passati 15 anni... Bisogna avere maggiore trasparenza, e gli osservatori, almeno in A ed in B dovrebbero far sapere ai diretti interessati la valutazione che gli è stata data.

Gli OA non contano un accidente, non spostano nulla nella valutazione di un Arbitro di serie A.
Difatti spesso nemmeno lo ascoltano, gli dicono dove sono le maglie e lo invitano a levarsi di torno.
Il discorso di Gavillucci è diverso. Mi intristisce molto che succedano cose come questa, però ... se succedono da almeno un paio di anni, questi sono sintomi che dovrebbero essere motivo di profonda riflessione all'interno del gruppo dirigente che manda avanti la nostra Associazione.
E questo gruppo dirigente, lo vedo un poco pachidermico quando si tratta di cambiare lo status quo.
Gli Arbitri reclamano maggiore trasparenza: occorre starli a sentire. Certo, da quando è arrivato Nicchi è stato fatto molto. Ma non basta questo, occorre guardare avanti e non indietro. Continuare a dire: prima di noi i voti e le medie erano segrete, non basta più. Occorre coraggio.
Le nomine sono nomine pavide, spesso riflettono equilibri che nulla o poco hanno a che vedere con il reale valore delle persone. Spesso dominano le appartenenze, le logiche di accontentare questo e quello. E la qualità dei formatori tecnici ne risente.
Dei ricatti dei presidenti di Sezione ho parlato, non ha senso tornarci su.
Ma anche in questo caso, non ci sono feedback dall'associazione. Ci crogioliamo su uno status quo che deriva anche dal fatto che ad oggi NON ESISTE una alternativa credibile, organica, sensata, innovativa, di peso ... rispetto all'attuale gruppo dirigente.
Ed i casi Gavillucci moltiplicheranno, perché non può essere altrimenti.
Sono molto triste. E mi dispiace per la mia povera AIA!


Complimenti caro Observer! Bellissimo post, che mi trova in assoluta sintonia.
Come vedi, quando queste sono le osservazioni non posso assolutamente essere in disaccordo ed anzi ti ringrazio per questo "grido di dolore" per l'Associazione che vorremmo e che, purtroppo, via via stiamo perdendo.
Aggiungo solo un pensiero: se invece di continuare sulla strada "dell'arroganza" nell'esaltare tutto il bene odierno, contro tutto il male antecedente, la Dirigenza attuale, Nicchi in testa, fosse più lungimirante, più "democratica", nel senso che non può essere sempre valido il motto "io sono io e gli altri nulla", probabilmente un passo avanti si potrebbe fare.
A cominciare dallo stabilire che due mandati (tecnici od Associativi) siano un limite invalicabile: dopo, anche se sei stato Presidente dell'Associazione o Responsabile della CAN, se "ami" l'AIA, continui a dare il tuo apporto in Sezione e se invece non ti va, perché cercavi solo "fama e denaro", beh, ti togli di mezzo, perché di gente così ne abbiamo piene le tasche.
Chi permane "a vita" in un ruolo (che certamente è anche sfibrante) perde di grinta, di smalto, di voglia di fare ancora di più e si adegua, come un impiegato statale.
La cecità dimostrata nel caso Greco (tra l'altro, con la solita supponenza ed arroganza di ritenersi onnipotenti ed affermare semi verità dandole al volgo quali dogmi assoluti: vedi il comunicato che l'AIA fece campeggiare dopo la questione, volendo far apparire che aveva vinto su tutti i fronti, quando ciò non era assolutamente vero....e la questione Gavillucci oggi lo dimostra!) è un altro esempio di quel ritenersi sempre dalla parte giusta e non voler prendere atto che il Mondo cambia e se si resta chiusi ed ancorati dentro i palazzi di vetro, prima o poi si va a sbattere e si perde del tutto la credibilità.
Ci si "ubriaca" di gioia perché Irrati ha fatto il VAR alla finale dei Campionati del Mondo (risibile l'affermazione che ha "salvato" gli stessi: vorrei vedere che non avesse segnalato quel fallo di mano...): ma scusate, noi dobbiamo glorificarci perché un nostro Collega ha "partecipato" da VAR?!? L'Associazione crea gli Arbitri, non i "moviolisti" ed il suo vanto è quando gli Arbitri vanno in campo e dirigono alla grande (come ha fatto Rocchi!), non quando fanno gli "spettatori" davanti al monitor: altrimenti, fra qualche tempo, potranno sostituirci con allenatori, calciatori, giornalisti ecc ecc!
Quando finirà l'Associazione "di parte" attuale, divisa in fazioni "con me o contro di me" e si cercherà, invece di abbattere gli steccati e coinvolgere tutti gli Associati e sottolineo TUTTI, per modernizzare, rendere davvero trasparente e coerente con l'essenza dell'arbitraggio (cioè la figura superiore, il Giudice, colui che per "imporre" Giustizia, deve essere per primo giusto, nei comportamenti e nei fatti).
L'Associazione è forte se tutti i 33.000 Associati remano nella stessa direzione per venire incontro al cambiamento, per aiutare gli Arbitri a crescere, ad avere certezze sul loro utilizzo, sulla meritocrazia utilizzata nella selezione, per avere la possibilità di accedere alle loro risultanze tecniche senza se e ma, per eliminare qualsiasi ombra sull'operato di chi li dirige.
Se invece, chi gestisce il potere, continua a ritenere che va bene così, tanto "o così o nulla".......prima o poi davvero la Federazione ripenserà non solo a togliere il 2%, ma che, probabilmente, quella autonomia conquistata con tante lotte, proprio non ce la meritiamo (continuo a ritenere che, con l'elezione dei Presidenti di Sezione, già è stata data ampia prova di questo demerito assoluto!).
Scusate la solita lungaggine e buona giornata.......buone ferie a chi è in vacanza.
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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda czechpoint il mer lug 25, 2018 8:18 am

jacksonfive ha scritto:
czechpoint ha scritto:Ha fatto benissimo !!
E comunque questi signori, se Il Tribunale desse ragione a Gavillucci, a cominciare da RIzzoli e a seguire dal tracotante Nicchi, dovrebbero pur pagare qualcosa nel momento in cui non applicano le linee guida fornite dal Tribunale Federale in merito al capitolo dismissioni dagli OT nazionali (caso Greco) ? Oppure va sempre bene tutto? Rizzoli prende una vagonata di soldi. E' inaccettabile che disponga in modo parziale dei destini degli arbitri della CAN contravvenendo alle regole base dell'imparzialità e della trasparenza (motivazioni addotte dal ricorso di Gavillucci).


Su questo tema sono parzialmente d'accordo.

Un discorso è la trasparenza, un altro la libertà di giudizio.

Rizzoli è a capo della commissione, ed ha il dovere di essere "parziale" su quello che è il suo indirizzo tecnico, è così che funziona.

Il discorso sulla trasparenza appartiene ad un'altra sfera, ed è legata alla totalità dell'associazione, non alla Can A.

Nel caso specifico, sono state fatte delle scelte, che io in primis giudico errate ed ingiuste, ma è un mio giudizio assolutamente personale, che non intacca la considerazione per Rizzoli.

Le due situazioni vanno assolutamente scisse, altrimenti a fare il designatore sarebbe buono chiunque.


Forse ho usato il termine "parziale" in modo improprio. E' chiaro che il designatore è colui che da un indirizzo tecnico, costruisce i percorsi di crescita e valuta lo stato di forma degli arbitri per impiegarli, ma non può (se così è stato) manipolare la graduatoria finale o addirittura intervenire affinchè si crei la graduatoria che lui desidera per confermare qualcuno al posto di qualcun'altro. Intendevo questo.
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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda Observer il mer lug 25, 2018 8:21 am

kkk ha scritto:<Gli OA non contano un accidente, non spostano nulla nella valutazione di un Arbitro di serie A.
Difatti spesso nemmeno lo ascoltano, gli dicono dove sono le maglie e lo invitano a levarsi di torno.>
Se l'etica è questa, figuriamoci il resto: giusto scoperchiare il vaso di Pandora.


te lo dico con estrema umiltà. parli credo di cose di cui non mi sembra tu abbia una esperienza diretta o di una concreta conoscenza.

i criteri di valutazione di un Arbitro di serie A non sono gli stessi di un Arbitro di CAND o di CANPRO (ci si avvicinano).

Le dinamiche sono divergenti, e soprattutto non c'è più l'area di "formazione" dell'Arbitro che è parte preponderante del percorso di consolidamento della figura di un nazionale di primo ingresso.

L'episodio, diventa elemento cardine della valutazione. E per valutare l'episodio non occorre più valutare l'angolo di visuale dell'Arbitro, ma conta solo e soltanto quando diventa "televisivo" l'episodio stesso inserito nel suo contesto.

L'Arbitro di serie A ha la differenza in valutazione non tanto sulla soglia del fallo (tutti fischiano più o meno 12-14 falli per frazione di gioco, da Irrati a Damato che erano l'anno scorso i due estremi) ma su come reggono la pressione.

Per norme di funzionamento, gli OA vanno designati, ma è un "cursus onorem" degli Osservatori stessi arrivare in serie A. Non spostano una cicca. E l'OA di successo in serie A è quell'elemento capace di essere "interiore" e "psicologo" nell'entrare nell'animo di un ragazzo sottoposto poco più che trentenne a pressioni indicibili. Di Associazione, stampa e contesto. E lo sa mettere a proprio agio, nel fare un debrief della gara onesto e netto.

Ma quando un AE di serie A entra in spogliatoio a fine gara, SA GIA' come è andata la sua gara nel 99% dei casi.

Questo è il ruolo di un OA in serie A. Essere capace di fare un ottimo debrief, saper tagliare gli episodi che poi la commissione andrà a rivedersi. Fare la relazione sulla base del video.

Perchè, che ci piaccia o non ci piaccia, conta solo quello in serie A.

Le buone intenzioni, i ragazzi le lasciano in CAN PRO.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.

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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda BlueLord il mer lug 25, 2018 9:37 am

Un altro elemento che potrebbe aver "colpito" Gavillucci, e invogliato maggiormente a far ricorso è probabilmente il numero di immissioni e dismissioni quest'anno in CAN A: da quando c'è stata infatti la scissione CAN A e B, questo è il primo anno in cui ci sono stati più di due dismessi. Infatti, in tutte le occasioni in cui c'erano stati due dismessi per limiti naturali oppure età, oltre loro, non era mai stato dismesso per motivi tecnici nessuno.
In più, a fronte di tre dismessi in serie A, i promossi dalla serie B sono stati due: evidentemente anche questo suona come elemento strano per Gavillucci.
La volontà è probabilmente da ricondurre ad una scelta di Rizzoli di diminuire l'organico di una unità: ma questo è stato deciso durante l'anno, non prima.
Forse anche questo contribuisce ad alimentare dubbi nella sua mente: e ripeto, per me sarebbe tutto risolvibile con una pianificazione chiara, dettagliata, almeno ad inizio anno.
Che cosa ne pensate?
Certo che si sono messi assieme molti elementi "particolari, che noi possiamo spiegare chiaramente, ma che, a conti fatti, sembrano proprio tutte congiunzioni "astrali" per favorire la dismissione del laziale...
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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda Observer il mer lug 25, 2018 9:55 am

Ritengo sia difficile per qualsiasi management, sapere a inizio stagione e stabilire graniticamente, di quante immissioni e di quante dismissioni avrai bisogno il 30 giugno.

Per una sommatoria di motivi:

- non puoi sapere prima se uno si romperà una gamba in moto (es. Celi anni fa) e per questo avrà necessità di una deroga perchè per un anno non ha arbitrato avendo una gamba disfatta.

- non potrai mai sapere prima, come andrà la stagione dei peggiori in graduatoria, e non puoi fissare prima una soglia sotto la quale mandi a casa per motivazioni tecniche. perché quella soglia è influenzata (quella si) dalla sensibilità degli OA. Lo ho detto mille volte: a seconda del fatto che tu immetta OA lungimiranti o spaccagambe, il numero degli 8,40 e di 8,50 aumenterà o diminuirà fisiologicamente. E' la natura umana.

- se anche si fissasse una soglia, allora davvero le dismissioni le farebbero gli OA e questo non è sano. I dismessi ed i promossi, li deve fare l'OT sulla base delle risultanze tecniche. Ma il ruolo di un OT deve essere fondamentale e prioritario, perché è l'OT che sulla base della sua esperienza, e sulla base del suo talento, CREA il talento arbitrale. Lo cura come un germoglio, lo fa sbocciare, lo aiuta a diventare una certezza.


Per questo le graduatorie da sole non determinano mai i passaggi, che sono e devono restare discrezionali da parte degli OT.

questo a mia modesta opinione, basandosi sulla struttura delle attuali NFOT.

Ciò non di meno, io vedrei con grandissimo favore l'introduzione della variante spagnola. Ovvero, se uno è ultimo in gradiatoria in CANA, scende in CANB per una stagione. Il peggiore della CANB va in CANPRO .... con la possibilità di risalire la graduatoria nel numero di anni massimo che le NFOT permettono !!!!!

Questo permetterebbe:

1) di fare vera selezione meritocratica, perché non è verosimile che non si facciano più dismissioni per motivazioni tecniche arrivati ad un certo punto.
2) nessuno verrebbe "bruciato" senza una ulteriore possibilità di riscatto, perché una stagione storta capita a tutti (perdo il lavoro, mi lascia la fidanzata, mi nasce la vocazione monastica, etc).

io la penso così.

voi che dite?
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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda rimini rimini il mer lug 25, 2018 9:57 am

Le modifiche già ci sono, ma senza consiglio federale non possono essere attuate.
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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda marblearch il mer lug 25, 2018 10:15 am

rimini rimini ha scritto:Le modifiche già ci sono, ma senza consiglio federale non possono essere attuate.


...elementare.....
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Re: Claudio Gavillucci fa causa all'AIA

Messaggioda jacksonfive il mer lug 25, 2018 2:48 pm

BlueLord ha scritto:Un altro elemento che potrebbe aver "colpito" Gavillucci, e invogliato maggiormente a far ricorso è probabilmente il numero di immissioni e dismissioni quest'anno in CAN A: da quando c'è stata infatti la scissione CAN A e B, questo è il primo anno in cui ci sono stati più di due dismessi. Infatti, in tutte le occasioni in cui c'erano stati due dismessi per limiti naturali oppure età, oltre loro, non era mai stato dismesso per motivi tecnici nessuno.
In più, a fronte di tre dismessi in serie A, i promossi dalla serie B sono stati due: evidentemente anche questo suona come elemento strano per Gavillucci.
La volontà è probabilmente da ricondurre ad una scelta di Rizzoli di diminuire l'organico di una unità: ma questo è stato deciso durante l'anno, non prima.
Forse anche questo contribuisce ad alimentare dubbi nella sua mente: e ripeto, per me sarebbe tutto risolvibile con una pianificazione chiara, dettagliata, almeno ad inizio anno.
Che cosa ne pensate?
Certo che si sono messi assieme molti elementi "particolari, che noi possiamo spiegare chiaramente, ma che, a conti fatti, sembrano proprio tutte congiunzioni "astrali" per favorire la dismissione del laziale...


L'unico motivo è il fatto che sia stato dismesso lui al posto di Pairetto.

Tutto il resto sono frasi di circostanza.
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