da lunapop il mar nov 20, 2018 6:13 pm
In questa vicenda, come in altre negli ultimi anni, ci sono zone d'ombra che l'essenza stessa della nostra Associazione non dovrebbe consentire.
Scusatemi, ma se oltre la Procura, la Commissione Disciplinare, già Organi attivi e presenti da sempre per giudicare i comportamenti leciti o meno di tutti noi Associati, sotto questa Governance si è sentito il "dovere morale" di introdurre altri Organismi - vedi Comitato dei Garanti, Codice Etico - per "rimarcare" ancora di piu' la necessita che chi è un Associato AIA, sia quantopiu' specchiato e moralmente inattaccabile, beh, credo proprio che alcune situazioni richiederebbero un intervento che, laddove l'indagato - od ancor meglio - il rinviato a giudizio in un processo penale - non ritenga autonomamente di fare "un passo di lato", sia il Presidente dell'Associazione che gli chiede questo "sacrificio", tranne poi riabilitarlo pubblicamente ed a chiare note, laddove la sua posizione emerga come immacolata.
Invece, ho una memoria un po' distorta relativamente a casi - pur dissimili - sui quali la "giustizia domestica" è intervenuta immediatamente, anche a fronte di "chiaroscuri", utilizzando la scure ed altri "difesi a spada tratta" tranne poi essere "smentiti" da un rinvio a giudizio della Giustizia Ordinaria, a fronte di indagini lunghe ed abbastanza circostanziate.
Insomma, ricordo la difesa "strenua" di Nicchi - con "arrogante ironia" e minacce, poi trasformatesi in ritiro tessera, nei confronti di chi accusava l'ex Componente acese del Comitato Nazionale di avere tenuto comportamento minaccioso, prevaricatorio ed altro, in occasione dell'ultima tornata elettorale, assicurando che la "giustizia" avrebbe trionfato, scagionando lo stesso dai detti comportamenti: ebbene, a distanza di tempo, dopo accurate indagini, la Polizia Postale ha acclarato quei comportamenti, l'ex "vittima" è stato rinviato a giudizio, ma, nel tempo ha continuato a svolgere il ruolo di OA alla CANA - una sorta di premio per lo specchiato comportamento - oltre a ricevere riconoscimenti vari...
Il caso stesso della "gestione di Trefoloni" è parecchio ambiguo: ci sono Colleghi che, solo per il "fumus delicti" nelle vicende di Calciopoli, sono stati banditi dall'AIA, pur essendo poi completamente scagionati dalla Giustizia Ordinaria - alla quale, scusatemi, ma do maggiore credito della Giustizia Sportiva, nonostante molti errori: ma davanti ad alcune "nefandezze" della sportiva, credo che ci sano pochi paragoni! Su Trefoloni si sono lette intercettazioni riportate pari pari, dalle quali un comportamento proprio cristallino ed eticamente inattaccabile non emergeva - vogliamo ricordare le affermazioni relative al subito condizionamento da parte di Bergamo e della Fazi od alla presentazione di un certificato medico falso per evitare una certa gara? - ecco che poi lo stesso Collega - evidentemente sfortunato, laddove innocente - viene invischiato in un caso altrettanto non limpido su una gara - particolarmente di rilievo - "artefatta", così sembra, nella designazione arbitrale e nella conduzione di gara? Tanto per dire, perchè Bertini di Arezzo è stato estromesso dall'Associazione pur risultando scagionato da qualsiasi illecito, dopo avere subito la "gogna" della sospensione immediata e mai riabilitato? Questo è uno degli episodi piu' ambigui che non dimentico.
Perchè per taluni "garantismo erga omnes" e per altri condanna irrevocabile senza se e senza ma?
Se "Etica" ed "Onestà" sono due pilastri sui quali sempre piu' spesso viene invocata la forza della nostra Associazione, anche per il bene stesso del Collega Trefoloni, ritengo che in primis lui avrebbe dovuto chiedere al Presidente Nicchi di essere "sollevato" temporaneamente dal ricoprire quel ruolo così importante e delicato di Responsabile del piu' grande Organo Tecnico Nazionale. Per tutelare se stesso e gli Associati che gestisce da qualsivoglia ombre che chiunque - specie in un ambito così variegato e disomogeneo come quello del Campionato Nazionale Dilettanti - potrebbe sollevare per gettare discredito su conduzioni di gare.
Pensiamo a quante accuse spregevoli vengono già rivolte agli Arbitri in generale: sapere che chi li dirige è rinviato a giudizio per illecito, non ritenete che potrebbe essere una "bomba ad orologeria" che qualcuno, per miseri interessi - e di casi ce ne sono già a dismisura . potrebbe utilizzare per creare scompiglio, od, ancor peggio, visto il momento di per se già così critico e violento, nei confronti di quei Giovani Colleghi che vanno domenicalmente su campi che definire "caldi" è di per se un eufemismo?
Se Trefoloni e Nicchi tengono a tutelare "moralmente" e "fisicamente" gli Arbitri non mettiamo il cerino in mano ai "bombaroli": il tempo è sempre galantuomo e Trefoloni è giovane e brillante, sia come Uomo che Dirigente: se uscirà "limpidamente" - come credo tutti si augurino, per il suo bene e quello dell'Associazione -da questa triste vicenda, avrà sicuramente tempo e possibilità per rientrare alla grande.
Ma l'ombra del dubbio vogliamo escluderla a priori? Pensiamo solo per un momento se poi dovesse venire acclarata la colpevolezza e condannato penalmente....che credibilità potrebbe avere un'Associazione di Giudici che ha lasciato un "colpevole di illecito" a gestire Uomini e Società?!?
E' un sacrificio che io chiederei a Trefoloni, gli farebbe molto Onore e darebbe maggior risalto alla Persona, tanto piu' in caso di successiva assoluzione.
Questo è il mio personale pensiero....ma forse sono troppo vecchio ed ho una mentalità passata e fuori luogo.
Ma ho innato il "senso dell'appartenenza" all'Associazione ed a ciò che rappresenta da oltre 100 anni...ricordiamonece piu' spesso.
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