cicciopasticcio ha scritto:Secondo voi Troveremo qualcosa in merito sul sito dell’AIA?
Sbirulino_2018 ha scritto:Caro amico i passi della sentenza li ho riportati e spiegati basta leggerlo. Gavillucci ha vinto perché c’è una sentenza. Tuttavia ad avviso di un lettore medio è contraddittoria con se stessa e col pronunciato della Cassazione, quindi per me verrà riformata.
Quanto ai motivi per fare fuori Nicchi non c’erano perché ci sono state le elezioni (il cui risultato mi rattrista ma è così), infatti Greco ha trovato un accordo, i componenti del Comitato rispondono personalmente per i fatti compiuti ex se e politicamente solo per gli atti del Comitato. Siccome oggi viene certificata la mancanza di trasparenza in cui si incorre per la perseveranza dell’errore, il giudizio politico, oggi e non prima, è senza appello. Chiaramente il mio è un auspicio che possa cambiare attraverso elezioni, perché se la sentenza verrà riformata, come credo, spazio per Commissariamenti non ci sarà. Penso che il mio pensiero (opinabile ma da rispettare) adesso possa essere chiaro perfino a te... se non lo comprendi problema tuo.
Tu fai una questione come per difendere un amico io ho fatto una analisi giuridica e politica.
Questi i passaggi della sentenza:
- “arbitro è investito di fatto di un’attività avente connotazioni e finalità pubblicistiche, se non altro in quanto inserito, a pieno titolo, nell’apparato organizzativo e nel procedimento di gestione dei concorsi pronostici da parte del CONI, con il connesso impiego di risorse pubbliche”.
- “natura privatistica dell’Aia e quindi insindacabilità delle valutazioni tecniche”.
Mutatis mutandis l’AIA è equiparabile a società Autostrade per esempio che nel meccanismo di assunzione non deve rispettare i criteri di trasparenza di un concorso pubblico.
Sbirulino_2018 ha scritto:Con te è inutile. Se non conosci il diritto fermati. Certo che se licenzia per antipatia è un licenziamento illegittimo questo vale nel pubblico e nel privato, ma in questo caso non parliamo di un atto di per se illegale. La dismissione infatti è motivata e lo dice la sentenza. Il problema è che i criteri della motivazione (inopinabile) devono conoscersi prima. Questo vale nel pubblico non nel privato.
Il diritto degli arbitri alla trasparenza lo difendo pure io e non solo, ma in questo caso non basta a fare arbitrare Gavillucci.
Se continui a questo punto sei stucchevole! Chiedo aiuto a qualche altro amministratore per fare comprendere ciò che dico.
gadamer ha scritto:Sbirulino lo hai detto è inutile, io ho smesso da un po’.
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