da ansa.it
ROMA - Fuorigioco sì, fuorigioco no. Le regole scritte sono chiare ma spesso è l'interpretazione arbitrale quella che conta e che ogni domenica fa discutere. A fare chiarezza sugli ultimi casi di gol da annullare o meno è lo stesso designatore degli arbitri Pierluigi Collina che ha ribadito come l'azione finalizzata da Trezeguet, che ha regalato il derby torinese alla Juventus, fosse regolare, mentre la rete di Iaquinta a Firenze era invece da annullare. Nonostante questi due ultimi episodi legati alla Vecchia Signora ed altre comprensibili sviste il bilancio della nuova e giovane classe arbitrale è "positivo". Soddisfatto delle spiegazioni dell'ex arbitrio di Viareggio il tecnico granata Novellino.
Polemico il presidente del Livorno Spinelli. "Credo che l'episodio fosse chiaro nella sua dinamica - aggiunge Collina - Gussoni si è espresso in maniera chiara, d'altra parte è doveroso da parte mia cercare di difendere i miei 'giocatori', così come un allenatore difende i suoi. La posizione di Trezeguet però era tale da essere sanzionata, il gol andava annullato". Gli errori, ricorda Collina, sono da mettere in preventivo: soprattutto lì dove rimane il margine di discrezionalità. Secondo Collina le prime sette giornate dei suoi arbitri sono da promozione.
"Ripeto, il gruppo è giovane e molto disponibile, non dimenticate che sui 40 arbitri ne sono stati impiegati in B ben 39: c'é tanta voglia di far bene". Quanto alle parole di Spinelli, che ha detto di cercare da una settimana Collina per protestare, l'ex arbitro di Viareggio non commenta: "Dei rapporti con i club ha parlato Gussoni: esistono dei ruoli, e vanno rispettati". Per il presidente dell'Aia "i rapporti delle società con gli arbitri sono uguali a zero, anche se c'é stato un tentativo da parte di una società che però è stato subito rintuzzato. I presidenti delle società - ha chiarito Gussoni - hanno un loro organo rappresentativo, la Lega, il cui presidente può interloquire col presidente dell'Aia. Tentativi di contatto a livello personale, tranne uno, non ne sono stati fatti".