da lunapop il sab mag 16, 2020 11:43 am
Buon giorno cari Colleghi. E' un po' che non intervengo, perché mi sono stancato di troppe polemiche ogni volta che qualcuno espone, giusta o sbagliata che sia, una propria idea. Ed, a volte, anche con asprezza che esula da un corretto confronto, specie fra Associati o comunque, appassionati dell'Associazione.
Detto ciò, oggi faccio una riflessione sulla situazione attuale del Calcio e sul rincorrersi di voci, idee, protocolli, intese certe o meno, che coinvolge il mondo del calcio di serie A (non so se la B sia ricompresa in tutto ciò, per non non se ne sente parlare molto).
Anche oggi, leggo su Repubblica (ma non solo) delle polemiche fra mondo federale e Lega di A, con il Governo (nel senso dei Ministri coinvolti) e l'ISS, per le norme che dovrebbero entrare in vigore da lunedi prossimo (cioè non fra x mesi, ma solo fra 2 giorni!!!) relativamente agll ripresa totale degli allenamenti di gruppo e tutto ciò che ne consegue, al fine di una ipotetica (quando auspicata da parte di FIGC e LEGA) ripresa del campionato dal 13 giugno prossimo.
Tutti a discutere delle varie situazioni atte a tutelare (giustamente) la salute medi calciatori, dei tecnici, dello staff delle varie Società, nonché quella giuridica dei Medici sportivi.
Quindi il problema dell'autoisolamento delle squadre durante il periodo di ripresa delle gare (tornare o meno a casa da parte dei partecipanti, dopo ogni singola partita o meno), controlli ematici e tamponi somministrati ad ogni calciatore, tutela penale dei Medici in caso di contagi, eventuale quarantena per l'intera squadra in caso di singola positività..........
E le Società, che certo non sono quelle Dilettantistiche (che mai potrebbero permettersi tutto ciò), ma che vogliono riprendere a giocare (non certo per "amore" dello Sport, ma per vil pecunia, diciamocelo chiaro!), che però non tollerano tutta questa pressione di norme. Della serie "voglio la botte piena e la moglie ubriaca" (rifacendomi ad un vecchio - come me - proverbio).
Parlano tutti: Presidenti, Dirigenti, calciatori (ho letto già qualcuno che si vuole ritirare), Medici (proprio di oggi la defezione del Medico del Trapani), Tommasi per l'Assocalciatori.............ma, qualcuno si chiede se esistono anche gli Arbitri e se, casualmente, senza di loro il campionato comunque non riparte???
Possibile che dal coro, nessuna voce si alzi per chiedere: scusate ma per gli Arbitri che si fa?
Lasciamo perdere la clip (per altro simpatica, ma, perdonatemi, nulla più che una favoletta, ben ne siamo consci; una cosa per sorridere di un Mondo ideale e fantastico quali le fiabe...): qui ci sono mille domande da farsi e da fare (in primis da parte di chi presiede l'Associazione.
Gli Arbitri coinvolti nelle fasi finali di questo campionato saranno anche loro in autoisolamento per tutto il periodo, o se ne vanno avanti ed indietro prima e dolo ogni gara, come fanno normalmente? Quindi, rientrando nelle loro abitazioni e nelle loro attività lavorative consuete (chi ce 'ha), chi tutela la salute, oltre che loro, anche delle persone /familiari ed altri) con i quali vengono a contatto (e fra Arbitri, Assistenti, eventuali VAR e - questo non credo - Osservatori, non proprio due/tre persone...)? Faranno anche a loro analisi e prelievi, oltre che tamponi, pre e dopo le gare?
Quali saranno i Medici che si dovranno fare carico del controllo delle condizioni di questi Colleghi e si assumeranno la responsabilità di persone che, magari a differenza dei calciatori (se autoisolati in strutture controllate), invece durante la settimana possono venire a contatto con moltissime altre persone per vari motivi?
Sia mai, facendo i debiti scongiuri, qualcuno si positivizza o si ammala, che succede? Tutta la terna/quaterna (o quant'altro) sia stata in contatto, viene messa in quarantena (compresi familiari e, magari, colleghi di lavoro?)
Non credo che sia una cosa di minimo conto e mi preoccupa che nessuna voce si sia ancora levata forte, cercando risposte chiare e certe a queste domande.
Qualcuno obietterà che anche i calciatori ed i loro staff correranno questi rischi (minori e contenuti se ci sarà l'autoisolamento): scusatemi, ma loro sono "professionisti" e, come tanti altri "lavoratori" obbligati da un contratto a lavorare anche in presenza di rischi (senza citare i meravigliosi Medici, Infermieri, Personale sanitario, parliamo anche di tutti coloro che ci hanno permesso (ed ancora ci permettono) - grazie alle loro molteplici attività "obbligate", di vivere e sopravvivere e non c'è bisogno che li citi, perché innumerevoli), perché solo lavorando portano a casa ciò che serve per vivere e far vivere le proprie Famiglie.
Per gli Arbitri di vertice non esiste un "vero" professionismo, quindi anche le tutele sono limitate e, soprattutto, nel momento in cui cessa l'attività non c'è una pensione (tantomeno, una tutela anche nel caso di infortunio causato sul o dal lavoro, che possa innescare un trattamento pensionistico idoneo: invalidità/inabilità).
Per gli Arbitri gli "investimenti" non sono certo paragonabili a quelli che ogni Società mette a disposizione per i loro calciatori (anche quelli che, magari, una gara di A non la vedranno mai, ma fanno parte della "rosa") perché sono un patrimonio (sul lato Umano ho spesso molti dubbi...).
Spero che il Presidente Nicchi ( che siede orgogliosamente in Consiglio Federale e lo rimarca molto spesso e fortemente, titolare del famoso 2%) ora faccia sentire fortemente la sua voce a favore dei Colleghi: o grandissime garanzie sotto tutti gli aspetti, o gli Arbitri se li prendano dall'estero (se ne trovano)!
La salute, la vita, dei Colleghi e delle loro Famiglie non può essere di minore importanza rispetto a chi, comunque, guadagna mille volte di più ed ha tutele del massimo rispetto.
Condividete queste mie riflessioni?
Buon fine settimana a tutti ed aspettiamo novità.
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