La Gazzetta di Reggio - Pagina 42 - Sport
L'osservatore arbitrale della sezione Aia di Reggio Emilia ha iniziato la sua nuova avventura da Sampdoria-Lazio
Grisendi, il reggiano che dà le pagelle agli arbitri di serie A
L'esordio con Orsato
Roberto Giampietri - REGGIO EMILIA
Ha esordito il 17 ottobre visionando la squadra arbitrale guidata da Daniele Orsato. L'avventura in serie A dell'osservatore reggiano Gianfranco Grisendi, 56 anni, è iniziata così. Dalla gara diretta dal fischietto di Schio. E così la sezione Aia di Reggio, oltre all'assistente Mattia Scarpa, può contare su un altro tesserato nell'olimpo del panorama calcistico nazionale.«Una grande soddisfazione - racconta con orgoglio il presidente dei fischietti reggiani, Alessandro Ruini - Per Gianfranco e per tutti noi. Ha coronato un sogno, raggiungendo un traguardo importantissimo che è, allo stesso tempo, l'inizio di un nuovo percorso».Grisendi, di professione dirigente alla Clean Service di Reggio, dal 2002 è osservatore arbitrale. Alle spalle un'ottima carriera tra i fischietti. Che l'ha portato anche a essere per diverse stagioni assistente in serie C.
«Poi - spiega Ruini - la trafila da osservatore. Prima in provincia e in regione. A seguire quattro stagioni in serie D, cinque in C, tre in B. E quest'anno il salto alla Can, con l'esordio in Sampdoria-Lazio diretta da Orsato, coadiuvato da Meli e Bresmes. Se si è emozionato? Diciamo non troppo. Anche perché non ha nemmeno fatto in tempo a emozionarsi. La designazione è arrivata il giovedì, il sabato c'era il match». Ruolo fondamentale quello dell'osservatore. Ma di cui poco si conosce. «Visiona la terna arbitrale, la valuta. E a sua volta viene valutato dai componenti degli organi tecnici. Capita così a tutti i livelli: dai campi di provincia alla serie A.
È un giudizio complessivo quello dell'osservatore, non del singolo episodio.
Discorso opposto invece per la serie A, soprattutto dopo l'introduzione del Var: qui è soprattutto la gestione del singolo episodio a determinare la valutazione complessiva della squadra arbitrale» chiarisce Ruini. Quindi, come si è mosso Grisendi? «In pratica ha dovuto visionare due partite: la prima direttamente al Ferraris, la seconda a casa, attraverso le riprese video. Arriva il file dell'intera partita la sera stessa o, al più tardi, il giorno successivo. E l'osservatore rivede tutti gli episodi rilevanti (anche il singolo cartellino) e li rivaluta tutti: uno ad uno. Dopodiché spedisce in via telematica la propria relazione in modo da agevolare il lavoro dell'organo tecnico che compie, a sua volta, un'ulteriore analisi del match».