Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

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Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda valiant il mer lug 15, 2009 6:06 pm

Il presidente degli arbitri Marcello Nicchi è finito sulla graticola, ieri in Consiglio Federale, , per le nomine fatte “in piena autonomia” una settimana fa. Ad accendere i falò delle critiche il vicepresidente federale e presidente dei Dilettanti, Carlo Tavecchio, ed il presidente della Lega Pro, Mario Macalli. Nel Gran Consiglio Nicchi è rimasto isolato con quella sua “autonomia” che sta per decadere.
SI CAMBIA – Martedì 21 è convocato il gruppo di lavoro destinato ad occuparsi della “riforma dello statuto”, che un’apposita Assemblea approverà entro la fine dell’anno. In quella sede, Tavecchio e Macalli, con la benedizione di Abete, porteranno avanti la modifca che riporterà la situazione anti calcio scandalo del 2006. “Le nomine di competenza dell’Aia verranno fatte dal Presidente Federale, sentito il Presidente Aia ed i presidenti delle Leghe”.
Così sarà riscritto lo statuto per l’investitura dei dirigenti arbitrali. Si cambia con la gestione 2010-2011.
ETICA I motivi di tanta agitazione e dissenso vanno ricercati nelle recenti nomine targate Nicchi. Il primo ad usare i termini di “violazione etica” è stato il vicario della Figc Tavecchio, che è partito da lontano, ricordando lo scandalo del 1997 quando la gara dei dilettanti Rieti - Pomezia, valida per il Totogol, venne data conclusa, ma doveva essere sospesa. Due tesserati squalificati all’epoca quali responsabili del pasticcio (D’Elia e Ramicone) sono stati recuperati come commissari da Nicchi. Ma c’è dell’altro. Perché Tavecchio si è risentito pure per non aver ricevuto “neanche una telefonata”, quando Nicchi con un blitz gli ha sostituito del 14 presidenti regionali Aia su 19. Sulla questione etica è saltato su anche Macalli, che si è ritrovato come designatore della Can Pro l’ex dirigente del Siena, Stefano Braschi, arbitro stimato ma senza alcuna esperienza in materia. Un’autonomia esagerata, quella di Nicchi. Destinata a durare poco.”

da gazzetta
valiant
 
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda Saverio il mer lug 15, 2009 9:32 pm

Ecco il mio pensiero :
AIA ATTACCATA !
NICCHI NON MOLLA !
Telefono rovente, stamane, quello di Marcello Nicchi dopo la pubblicazione, dalle colonne della “Rosea” dell’ennesimo attacco all’autonomia dell’Associazione.
Il presidente Nicchi al telefono non commenta e non rilascia dichiarazioni preferendo in questo momento – secondo noi – non buttare benzina sul fuoco acceso – per chissà quale recondito motivo – dai due dirigenti federali.
Che la Federazione non avesse gradito la candidatura di Nicchi e che fino al giorno stesso delle elezioni avesse chiaramente espresso le altre preferenze, è fuor di dubbio ed è testimoniato anche da tante dichiarazioni ufficiali.
Ma che si continuasse a contestare le scelte fatte da un Presidente e da un Comitato Nazionale liberamente eletto, ci risulta francamente difficile da comprendere. E tornano alla mente alcuni resoconti dell’epoca elettorale in cui si vociferava che Nicchi sarebbe durato poco e che l’Aia sarebbe stata nuovamente commissariata.
Ed allora appare sinceramente un abuso la voglia di voler nuovamente cambiare lo statuto.
Ti ho dato lo strumento per essere libero, però siccome la tua libertà la devi prima confrontare con me e non hai fatto quello che più mi aggrada, ti tolgo la libertà.
Questo più o meno il senso del ragionamento fatto in Federcalcio, questo il senso della storia degli anni passati che si vuole far ritornare in auge.
Onestamente siamo esterrefatti di fronte a tale evenienza e crediamo che lo saranno tanti di quei tifosi che in questi anni si sono schierati dalla parte dell’Aia. Per non parlare dello stato d’animo di molti arbitri, testimoniato sui vari blog in rete!
Questo voler considerare l’Aia come patrimonio personale della Federazione ci sembra – inoltre – un altro pasticciaccio che tra l’altro in passato ha portato più di un danno. Non erano nomine fatte dalla Federcalcio quelle che hanno portato alla luce “Calciopoli” ? Non erano dirigenti di federazione e di società che si confidavano con arbitri e dirigenti arbitrali per ottenere questo o quel vantaggio?
Se il calcio vuole rimanere pulito e si vuole continuare a fare le cose alla luce del sole, si cerchi di non buttare fango sul pianeta Arbitrale e lo si lasci crescere con forza propria, senza voler a tutti i costi controllarne lo sviluppo. L’arbitro (e quindi tutta l’Aia) non può sentirsi controllato da chi invece è il protagonista delle scelte arbitrali in campo. Il controllore non può essere il controllato ! E’ una delle prime massime del diritto !
Nicchi ed il Comitato Nazionale saranno dunque chiamati a rispondere a questo ennesimo attacco. Per il momento si affidano alla intelligenza del popolo sportivo che certamente saprà leggere quanto sta succedendo. Ma riteniamo abbiano anche in animo di studiare risposte concrete e decise che possano difendere quell’automia che invece di “destinare a durare poco” dovrebbe essere totale, super partes e oltre ogni interesse personale di amici o di amici degli amici……
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda ccni17 il gio lug 16, 2009 3:32 pm

Se l'autonomia dell'AIA porta a quello che sta facendo Roberto Bettin in Veneto, viva la schiavitù !!!
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda osservatore il gio lug 16, 2009 3:53 pm

ccni17 ha scritto:Se l'autonomia dell'AIA porta a quello che sta facendo Roberto Bettin in Veneto, viva la schiavitù !!!




e dall'alto della bellezza di 7 giorni (c'è compresa anche una domenica!) di metà luglio a capo del CRA, il buon bettin che cosa avrebbe fatto di cotanto biasimevole ?
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda President il gio lug 16, 2009 3:54 pm

ccni17 ha scritto:Se l'autonomia dell'AIA porta a quello che sta facendo Roberto Bettin in Veneto, viva la schiavitù !!!


Giusto per curiosità, cosa sta facendo?

Ho visto ora il messaggio di osservatore: ecco, volevo esattamente dire la stessa cosa!
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda conticuereomnes il sab lug 18, 2009 11:22 am

Ciò che sta accadendo è eufemisticamente abominevole... per non usare termini non adeguati al contesto di questo forum.
Ieri sera abbiamo avuto il Direttivo in Sezione e sembra che nessuno dei componenti si preoccupi più di tanto della probabile futura svolta in vista.
Personamente, sono stufo di essere preso in giro. Già lo sono stato in passato dai vari personaggi che a livello nazionale ci hanno fatto vergognare di essere arbitri. Se dovesse andare in porto ciò che ha in mente la Federazione, allora sono pronto a dare battaglia su tutti i fronti. Io sono semplicemente un Osservatore e in sezione sono un semplice componente del Direttivo ma non appena passerà la linea della FIGC abbandonerò sia in ranghi nazionali in cui milito come osservatore sia darò le dimissioni dal Consiglio Direttivo. Lo farò inannzitutto per me stesso, per non essere preso per i fondelli un'altra volta, lo farò per dare un segnale (che poi nessuno se ne fregherà, pazienza!) che l'onestà intellettuale è il rispetto delle regole non sono solo parole per me ed in ultimo lo farò nella speranza che molti, almeno nella mia sezione, seguano l'esempi di chi è in associazione da 25 anni e ha dovuto sempre subire.
Saluti
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda ccni17 il dom lug 19, 2009 12:24 am

Ha semplicemente dimostrato il rancore della nuova AIA. Che ha vinto per un niente ed intende dettare legge azzerando uno dei CRA migliori d'Italia che, peraltro, aveva sostenuto il vincitore.
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda watcher il dom lug 19, 2009 11:33 am

Come cantavano gli Abba, "the winner takes it all". Nell'ambito delle competizioni politiche, di qualunque genere, è giusto che il vincitore, fosse anche per un solo voto, decida di strutturare il sistema in modo a lui conforme.
Il problema dell'indipendenza dell'Aia è storico, risale circa agli inizi degli anni '60 dello scorso secolo quando Umberto Agnelli, presidente federale (dal '59 al '61: se non ricordo male, tre scudetti juventini) nel Consiglio FIGC del 19 ottobre 1959 suggerì l’istituzione del Settore Arbitrale, al quale sarebbero stati assegnati compiti e funzioni di natura tecnica e disciplinare all'Aia.
Inoltre, erano state fatte alcune sostanziali modifiche alla struttura associativa. Bruno Zauli, neo-commissario straordinario lavorò per ridisegnare l’Associazione arbitri in maniera profonda. Creò nuovi Organi tecnici e nuove qualifiche, secondo i seguenti criteri:
1. abolizione del sistema elettorale nell’AIA, mantenuto solo a livello sezionale. Le cariche di ogni tipo nell’Associazione sarebbero state fatte secondo il criterio delle nomine, ovvero nominativi da proporre alla Federazione che avrebbe espresso parere vincolante;
2. cambio di denominazione degli organi tecnici. La CAN divenne Commissariato Arbitri presso la Lega Professionistica (CAP), fu creata la CASP (Commissariato Arbitri presso la Lega Semiprofessionisti) per operare in Serie C, mentre le strutture regionali divennero Commissariati Arbitri presso i Comitati Regionali (CAR). I primi due venivano nominati dal Consiglio Federale dietro proposta dell’AIA, mentre gli altri incarichi erano assegnati dalla Presidenza Federale;
3. le qualifiche degli arbitri venivano suddivise in tre categorie, cioè Arbitri Benemeriti, Arbitri Effettivi e Aspiranti Arbitri. La qualifica di Benemerito (assegnata dopo quindici anni di ininterrotta e lodevole attività) era indispensabile per accedere agli Organi tecnici nazionali. Ne erano disponibili solo un centinaio per ogni biennio ed erano fatte secondo il solito schema, ovvero proposta dell’AIA e parere vincolante del Consiglio Federale.
Come si può evincere, chi diceva che la storia si ripete sempre aveva ragione.
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda osservatore il lun lug 20, 2009 3:11 pm

ccni17 ha scritto:Ha semplicemente dimostrato il rancore della nuova AIA. Che ha vinto per un niente ed intende dettare legge azzerando uno dei CRA migliori d'Italia che, peraltro, aveva sostenuto il vincitore.




perdonami. in Italia per 2 anni e mezzo abbiamo avuto un governo retto da un presidente del consiglio che "ha vinto" per circa 21.000 voti. Nonostante ciò, la legge italiana, gli ha consentito di (provare a) governare. le regole delle elezioni del presidente dell'aia, erano e sono abbastanza chiare, chi ottiene il 50%+1 dei voti vince. Vince e "governa"; ovviamente come meglio crede.
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Re: Il caso arbitri. Macalli e Tavecchio attaccano Nicchi

Messaggioda President il lun lug 20, 2009 3:49 pm

ccni17 ha scritto:Ha semplicemente dimostrato il rancore della nuova AIA. Che ha vinto per un niente ed intende dettare legge azzerando uno dei CRA migliori d'Italia che, peraltro, aveva sostenuto il vincitore.


Penso di capire che il soggetto sia Bettin: senza dubbio il CRA in questione era, come tu dici, uno dei migliori d'Italia (ed, infatti, Serena è diventato componente CAN), ma la democrazia è anche questa. Chi vince, anche se per un solo voto, fa le nomine di propria competenza e chi è nominato fa le ulteriori nomine che gli spettano. Ciò provoca, naturalmente, dei cambiamenti.
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