L'intervista di Lepore (non smentita) mi lascia molto perplesso.
Diceva non più tardi di ieri: "Le vicende che stiamo seguendo - ha spiegato Lepore all'Ansa - sono molto diverse da quelle emerse nel corso dell'inchiesta nota come Calciopoli. Non sono coinvolti arbitri, per esempio, e anche i nomi dei calciatori che potrebbero avere avuto un ruolo negli illeciti non sono ancora certi" (fonte: http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... -17305369/).
In sintesi: ieri escludeva il coinvolgimento degli arbitri (come, ovviamente, mi auguro), oggi dice esattamente il contrario non escludendone il coinvolgimento.
Il problema che mi pongo (oltre alla assoluta convinzione che i magistrati non dovrebbero parlare MAI) è il seguente: perchè, se proprio ha necessità di chiacchierare, Lepore lo fa con un giornaletto come Leggo (che sarà pure gratuito e straletto ma rimane sempre una pubblicazione scadente, a mio modesto parere)? Perchè esclude, parlando con Repubblica, il coinvolgimento degli arbitri ed oggi si contraddice clamorosamente dicendo che stanno indagando sui nostri colleghi? Perchè, se non fossero indagati gli arbitri, ne fa menzione nell'intervista odierna?
Fondamentalmente credo che gli arbitri siano sotto la lente d'ingrandimento (soprattutto perchè l'eco di Calciopoli non è mai finita, sono assolutamente certo che l'AIA, direttamente od indirettamente, non c'entri nulla in questa storiaccia) ma solo per doverosi approfondimenti (e per un po' di desiderio di apparire da parte di qualche magistrato? Lasciatemi il dubbio...).
Un'ultima cosa a javasup: sai bene che mi piace discutere con te, ma la definizione spregevole di Leggo (anche per me non certo di primissimo livello) non posso condividerla. Capisco il voler difendere a tutti i costi l'AIA (e ci mancherebbe: io attacco spesso l'intellighenzia del'Associazione ma mai i singoli arbitri) ma definire in questo modo una pubblicazione lo trovo inaccettabile.
Ciao