da gadamer il gio ago 17, 2017 12:28 pm
Farei una considerazione di carattere generale non per giudicare (interessante per me ma poco rileva), bene o male che sia, il primo step di Rizzoli. Fino a pochi giorni fa era in campo con coloro i quali si trova ora a gratificare, in cui riporre fiducia e aspettative, su cui aver acquisito convinzioni su potenzialità o limiti e così via. Persone prima ancora che arbitri coi quali ha condiviso viaggi, sprazzi di vita privata, oltre alla scontata collaborazione e, perché no? rivalità competitiva e anche diversità caratteriali. Tutto ciò che rientra nella sfera dell'umano e che inevitabilmente si riverbera nell'attività d'istituto Questa è un po' l'incognita e l'anomalia della nuova gestione. C'è chi dei 22 ne uscirà bene e chi meno, non sarà certo una passeggiata per Rizzoli ma una situazione oggettivamente delicata e nel contempo un'enorme opportunità di farsi valere e di marcare una differenza, in positivo, sostanziale rispetto alla scontata piattezza di chi lo ha preceduto
Giacqui con due signore: Vittoria e Sconfitta. Entrambe fingevano.
La prova più evidente che esistono altre forme di vita intelligenti nell'universo è che nessuna di esse ha mai provato a contattarmi.(Watterson)