La verità sta nel mezzo, Aureliano pur non essendo particolarmente futuribile e pur non rubando l’occhio, ha dimostrato di poter dirigere senza difficoltà ed errori qualsiasi gara di Serie A fino alla prima fascia. È giusto bilanciare gli interessi, da una parte l’interesse di chi lo merita ad ottenere qualche gara di prima fascia come gratificazione del proprio operato e dall’altra l’interesse di chi è più giovane ad essere lanciato in qualche buon match per costruire un percorso di crescita nel tempo. Il buon designatore non dovrebbe, secondo me, privilegiare nessun interesse ma cercare di bilanciarli tendando di rimanere il quanto più possibile equidistante dalle parti. Solo questo metodo porta il gruppo ad avere un buon rendimento ed una condizione mentale migliore in tutti i suoi elementi.
Con questo non sto dicendo che Rocchi sia sempre riuscito a farlo, ognuno potrà farsi la propria idea in merito.