BlueLord ha scritto:Beşiktaş Park, Istanbul, Turchia - 14/08/2019, 21:00 CET
Liverpool FC - Chelsea FC
Referee: Stéphanie Frappart (FRA)
Assistant Referee 1: Manuela Nicolosi (FRA)
Assistant Referee 2: Michelle O'Neill (IRL)
Fourth Official: Cüneyt Çakır (TUR)
VAR : Clément Turpin (FRA)
AVAR1 : François Letexier (FRA)
AVAR2 : Mark Borsch (GER)
AVAR3 : Massimiliano Irrati (ITA)
Io penso sinceramente che la trovata pubblicitaria, da un punto di vista del marketing, sia geniale. Rivitalizza ascolti moribondi di una gara di cui non importa un accidente a nessuno, e ottiene il risultato che si prefigge, ovvero attirare l'attenzione sulla UEFA in un momento in cui essa non brilla certamente.
Detto questo, io credo sinceramente nella parità di opportunità tra uomo e donna. Per questo, se una donna merita di arrivare in serie A ci DEVE poter arrivare scevra da pregiudizi e retropensieri tipo: le donne vanno bene solo per il calcio femminile.
Ad onor del vero, devo dire che le donne che attualmente calcano gli scenari nazionali le ho visionate tutte nel tempo e nelle categorie. E devo dire che un Arbitro da serie A ... è fatto molto diverso. Molte brave e volenterose ragazze, miste ad alcune che definisco "pericoli pubblici" e che infatti vengono utilizzate per gare di nullo valore o coefficiente di difficoltà nelle categorie e OT di impiego, ma nulla di più.
Anche in questo siamo ostaggio della politica. Se imponiamo ai test atletici limiti diversi alle donne rispetto che agli uomini, per permettere loro di arrivare alla CAI o alla CAND ... è ovvio e patente che non avremo mai di quelle "atlete" come la Cristina Cini o la Spinelli che avevano la "forza" di andare oltre i loro limiti morfologici con allenamento e sacrifici, riuscendo a primeggiare nelle categorie di loro utilizzo. Le cosiddette "quote rosa" sono solo uno specchietto per le allodole che serve a mettere in pace la nostra coscienza, ma che non ci aiutano a trovare quel talento, o quei talenti che possono emergere per davvero.
In ultima analisi, trovo corretta l'argomentazione di chi afferma che, uomo donna gay o trans c'è tutta una lunga lista di colleghi che ha dedicato una carriera per poter iscrivere a curriculum vitae una finale diretta. E che sono scavalcati da questa ragazza che, sarà anche potenzialmente un cannone, ma non ha ancora DIMOSTRATO di meritarsela questa finale.
Tutto questo non è giusto.
Se invece la guardiamo da un punto di vista di marketing politico, chapeau!
bracco75 ha scritto:Le discriminazioni si combattono con gesti forti come questi. Certo, c'è del populismo. Ma il gesto resta tant'è vero che ne hanno parlato tutti. Pazienza, gli altri aspetteranno. Non crollerà il mondo se Lahoz o chi per lui non dirigerà la Supercoppa. Con buona pace di Marelli.
permettimi di dissentire. Le discriminazioni si combattono dando all'arbitro che se lo merita la partita più adatta. Sia esso uomo donna o qualsiasi altra declinazione di genere.
combattere la discriminazione ha significato infrangere con Collina la barriera insulsa che l'arbitro senza capelli non deve arbitrare.
combattere le discriminazioni significa permettere agli arbitri sikh di mettere il turbante, per loro simbolo di vita.
questo gesto, come hai detto giustamente, è una trovata populista che serve a accendere un faro su una gara di scarso interesse in un mese moscio.
a mio modesto modo di vedere, ovviamente.