prossimo OA DAY

Forum dedicato al mondo degli osservatori arbitrali. Suggerimenti,metodi e approcci per avere il massimo nel confronto col direttore di gara

Re: prossimo OA DAY

Messaggioda Drazen il lun nov 13, 2017 12:47 pm

Io all'arbitro del video avrei dato 8.30 solo perché ha la divisa fuori dai pantaloncini. :D
Ma da quanto visto solo nel video, e considerando che sono Gir, si merita l'idoneità agli Allievi.
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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda javasup il lun nov 13, 2017 3:24 pm

Io invece ho concordato con l'8,40. Avrei detto al mio OT di fargli fare prima altre 2-3 giovanissimi e poi impiegarlo in allievi.
E' evidente che è un ragazzo che ha delle potenzialità, che parte con un buon bagaglio atletico e che con esperienza, consigli e lavoro ci si può costruire un bell'arbitro.
Credo che ogni presidente di sezione sogni di far uscire dai corsi arbitro dei giovani così e che probabilmente anche noi stessi alle nostre prime partite ne abbiamo combinate forse qualcuna in più e non in meno.

La maglia nei pantaloncini ovviamente va fatta notare al collega ma, secondo il mio personale giudizio, senza porsi nei suoi confronti come dei "bacchettoni".
Basta fargli notare, con semplicità, che per la nostra figura è importante apparire ordinati e dare l'esempio. Se è un ragazzo con un minimo di voglia già dalla gara successiva porterà la divisa come si conviene.
I punti sui quali focalizzare il colloquio sono ben altri secondo me, come l'aspetto tecnico ed il posizionamento/spostamento e magari una bella riflessione sulla decisione di non assumere provv. disciplinari in occasione del calcio di rigore fischiato. Sul calcio di rigore invece, abbastanza evidente ma non fischiato nel secondo tempo, gli avrei chiesto lui cosa ha visto e gli avrei semplicemente detto che per valutare al meglio l'episodio lui si trovava nel posto sbagliato e correggerlo senza addossargli chissà quali colpe infernali per la mancata concessione.
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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda kkk il lun nov 13, 2017 9:00 pm

Come dice J, a questo livello, bisogna costruire la struttura per dar successivamente corretto senso alle finiture. Semplice e lineare, direi. Mi ha molto sorpreso sentire, facendo un esempio, che nella prima slide si sarebbe dovuta porre attenzione al posizionamento della barriera sulla linea dell'area di rigore piuttosto che a dove stesse il DDG per l'occasione della ripresa di gioco. Credo ci sia bisogno di maggiore preparazione da parte di tutti quelli che appartengono ad una qualsiasi organizzazione; poi che l'organizzazione determini fatti certi per cui se ne possa continuare a farne parte. Farebbe sentire di essere bravo a chi resta con i migliori.
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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda Observer il mar nov 14, 2017 3:56 pm

Doraemon ha scritto:Sì, va bene, ma il voto di idoneità pari a 1 è ridicolo, troppo basso, uno che fa 20 errori (VENTI...su ventiquattro) e sbaglia la valutazione di 0,20 risulta idoneo: per me è pura follia a danno dei ragazzi che vanno in campo!


In un OT di selezione, sarei d'accordo con te. Occorre tenere presente però alcuni fattori.

1) La variegata frammentazione locale delle nostre Sezioni. Le Sezioni, sono per certi versi un unicum incredibile del mondo del calcio italiano. E se hanno un pregio, è quello di saper adattare il modello di comportamento alle specifiche necessità ambientali. Locali, storiche, contestuali. Per questo la preparazione media di un OA OTS di una sezione del nord italia, non è la stessa di un OA di un OA delle isole, o del sud. Per questo, occorre lavorare di cesello e con grande tatto quando si gioca con la tessera della gente, perché siccome siamo persone serie e sappiamo imparare dai nostri errori, ci ricordiamo quando a inizio degli anni '90 la rivoluzione generazionale ha portato centinaia e migliaia di Arbitri "esperti" migrati nella categoria dei Commissari Speciali "de facto". Ne sono conseguite dimissioni e NRT in massa, con la risultante che un sacco di Colleghi se ne sono andati a Arbitrare nel CSI, nelle ACLI, nella UISP, nel FENALC e in tutte le altre associazioni di promozione sportiva. Questo perché abbiamo agito con l'accetta ed abbiamo portato dei cambiamenti non graduali, perdendo un sacco di gente in gamba.

Peraltro, la povertà della classe dirigente locale delle Sezioni (e di alcuni CRA) odierna, si deve proprio a questo aspetto. Abbiamo tirato una linea troppo netta, che ha fatto scappare un sacco di gente che, se opportunamente motivata oggi potrebbe essere un eccellente OTS o un eccellente Presidente di Sezione.

2) Definire uno schema ed un modello partendo in maniera blanda, non significa che con gradualità non si possa alzare l'asticella anno dopo anno per una crescita collettiva degli OA.

3) Si ha un bel dire che gli OA sono l'anello debole dell'associazione, ma se si fa solo SELEZIONE degli OA ma non si fornisce loro FORMAZIONE ADEGUATA, come caspita si fa a pretendere che siano bravi ed in gamba. Chi insegna ad un OA a fare l'OA? Quali sono gli elementi della prestazione da attenzionare? Su cosa è lecito chiudere un occhio in chiave di crescita? Chi insegna agli OA le tattiche difensive delle squadre. I Blocchi, gli schemi di difesa, gli equilibri in campo?

4) in un OT particolare e strano come l'OTS racchiudi dentro le stesse mura diversi tipi di OA:

a) i rientri da CRA e OTN
b) i neo immessi in crescita
c) i cosiddetti "rilassati" che non hanno nulla da chiedere e poco da dare
d) gli OA a fine corsa, che non fanno più attività.

Una gestione equa e oculata vuole che ogni categoria, sia trattata come merita, ma sempre e comunque con un occhio verso la riconoscenza nei confronti di un Associato che è da decine di anni che tira la carretta. Per questo, entro certi limiti, io allargherei le maglie dell'OTS per permettere alle nostre "mascotte" di restare nell'AIA. Perchè lo meritano, perchè hanno coperto gare e sputato sangue per 30 anni con sole pioggia terreni bellissimi o spelacchiati. E meritano la nostra riconoscenza. E non un calcio nel sedere perchè non servono più e sono di impaccio. Per questo io farei una norma che permette agli over 55 di andare "fuori ruolo" mantenendo la tessera a condizione che presenzino alle RTO e paghino le quote. E facciano una minima formazione.

Capisco di aver messo molta carne al fuoco. Ma l'argomento è molto ampio.
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.

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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda Drazen il mar nov 14, 2017 7:47 pm

Sull'ultimo punto, esiste già la qualifica di "arbitro associativo", che è un arbitro che non fa attività. Di solito viene data solo a chi sia meritevole, dopo anni nell'associazione, e per motivi di salute non possa avere un certificato medico.
Basterebbe estenderlo anche a chi, oltre i 50 anni, vuole restare nella famiglia dell'aia ma non fare l'osservatore.
E tanto che ci siamo, si potrebbe mantenere una "doppia qualifica" ae-os tra i 40 ed i 50 anni per fare in modo che il passaggio sia graduale.
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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda kkk il mar nov 14, 2017 8:25 pm

Appartengo a quella "tipologia" di associato in possesso del profilo tratteggiato da Observer, per cui la riconoscenza me l'aspetto a prescindere. Chiaramente non la posso solo pretendere, ma devo continuare a meritarmela. Come ho fatto da neo osservatore, da neo immesso e senza approfittare di "titoli" al rientro da OT superiori. Diverso, credo sia il discorso degli OA a fine corsa: le norme di funzionamento già prevedono una certa età oltre la quale ci si può svincolare da attività diretta. Abbassiamone il limite, non certo a 55 anni, e determiniamo come/cosa/devono fare i "nonni": presenza alle rto, versamento delle quote, aggiornamento? Ok, ma bisogna anche dare motivo a questo impegno che non dev'essere solo la possibilità di andare a vedersi le gare gratuitamente (il caldo od il freddo se lo buscano comunque) bensì, che so, tenere il corso arbitri, lezioni tecniche mirate, collaborazioni con il direttivo che ne allieverebbe il lavoro...
I così detti rilassati, in questo modo, farebbero riflessioni proprie legate al principio di appartenere ad un associazione dai valori inequivocabili. Non se ne rendono conto dopo un primo significativo accenno? Spiace ma il calcio nel sedere te lo sei cercato. Mi rendo conto che questo mio pensiero sia crudo, spero si ragioni sul fatto che l'adagiarsi sugl'allori storicamente non ha prodotto risultati migliorativi.
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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda quagliabella il mer nov 15, 2017 8:25 am

vorrei chiedere se è possibile, in qualche modo, avere o reperire la relazione dell'organo tecnico sulla partita "campione" che è stata fatta vedere all'OA day OTS della scorsa settimana. mi è (ovviamente) sembrata molto ben fatta e potrebbe servire come riferimento per le nostre relazioni. C'è qualche "Aranzulla" che può provvedere?



Drazen ha scritto:Sull'ultimo punto, esiste già la qualifica di "arbitro associativo", che è un arbitro che non fa attività. Di solito viene data solo a chi sia meritevole, dopo anni nell'associazione, e per motivi di salute non possa avere un certificato medico.
Basterebbe estenderlo anche a chi, oltre i 50 anni, vuole restare nella famiglia dell'aia ma non fare l'osservatore.
E tanto che ci siamo, si potrebbe mantenere una "doppia qualifica" ae-os tra i 40 ed i 50 anni per fare in modo che il passaggio sia graduale.

o può essere una qualifica da dare a uno che proprio non è adatto ma per motivi diciamo di "umanità" non si mette fuori. io ne conosco almeno due che rientrano nella tipologia. uno è diventato associativo perchè proprio non è il mestiere suo, l'altro sembra una pentola a pressione pronta a esplodere, con lo sguardo vagamente folle.. io avrei fatto associativo più l'ultimo



Observer ha scritto:
Doraemon ha scritto:Sì, va bene, ma il voto di idoneità pari a 1 è ridicolo, troppo basso, uno che fa 20 errori (VENTI...su ventiquattro) e sbaglia la valutazione di 0,20 risulta idoneo: per me è pura follia a danno dei ragazzi che vanno in campo!

d'accordo ma basta domande (eccedo..) tipo se un calciatore si toglie una scarpa e un 'avversario sviene per l'odore di taleggio fermentato, come si riprende il gioco.... e poi le domande associative a cosa servono? mio ricordano quelle cavolo di domande sul motore all'esame di guida teorico. come se uno dovesse sapere riparare il motore o come funziona, per guidare un mezzo.
In un OT di selezione, sarei d'accordo con te. Occorre tenere presente però alcuni fattori.

1) La variegata frammentazione locale delle nostre Sezioni. Le Sezioni, sono per certi versi un unicum incredibile del mondo del calcio italiano. E se hanno un pregio, è quello di saper adattare il modello di comportamento alle specifiche necessità ambientali. Locali, storiche, contestuali. Per questo la preparazione media di un OA OTS di una sezione del nord italia, non è la stessa di un OA di un OA delle isole, o del sud. Per questo, occorre lavorare di cesello e con grande tatto quando si gioca con la tessera della gente, perché siccome siamo persone serie e sappiamo imparare dai nostri errori, ci ricordiamo quando a inizio degli anni '90 la rivoluzione generazionale ha portato centinaia e migliaia di Arbitri "esperti" migrati nella categoria dei Commissari Speciali "de facto". Ne sono conseguite dimissioni e NRT in massa, con la risultante che un sacco di Colleghi se ne sono andati a Arbitrare nel CSI, nelle ACLI, nella UISP, nel FENALC e in tutte le altre associazioni di promozione sportiva. Questo perché abbiamo agito con l'accetta ed abbiamo portato dei cambiamenti non graduali, perdendo un sacco di gente in gamba.

Peraltro, la povertà della classe dirigente locale delle Sezioni (e di alcuni CRA) odierna, si deve proprio a questo aspetto. Abbiamo tirato una linea troppo netta, che ha fatto scappare un sacco di gente che, se opportunamente motivata oggi potrebbe essere un eccellente OTS o un eccellente Presidente di Sezione.

2) Definire uno schema ed un modello partendo in maniera blanda, non significa che con gradualità non si possa alzare l'asticella anno dopo anno per una crescita collettiva degli OA.

3) Si ha un bel dire che gli OA sono l'anello debole dell'associazione, ma se si fa solo SELEZIONE degli OA ma non si fornisce loro FORMAZIONE ADEGUATA, come caspita si fa a pretendere che siano bravi ed in gamba. Chi insegna ad un OA a fare l'OA? Quali sono gli elementi della prestazione da attenzionare? Su cosa è lecito chiudere un occhio in chiave di crescita? Chi insegna agli OA le tattiche difensive delle squadre. I Blocchi, gli schemi di difesa, gli equilibri in campo?

4) in un OT particolare e strano come l'OTS racchiudi dentro le stesse mura diversi tipi di OA:

a) i rientri da CRA e OTN
b) i neo immessi in crescita
c) i cosiddetti "rilassati" che non hanno nulla da chiedere e poco da dare
d) gli OA a fine corsa, che non fanno più attività.

Una gestione equa e oculata vuole che ogni categoria, sia trattata come merita, ma sempre e comunque con un occhio verso la riconoscenza nei confronti di un Associato che è da decine di anni che tira la carretta. Per questo, entro certi limiti, io allargherei le maglie dell'OTS per permettere alle nostre "mascotte" di restare nell'AIA. Perchè lo meritano, perchè hanno coperto gare e sputato sangue per 30 anni con sole pioggia terreni bellissimi o spelacchiati. E meritano la nostra riconoscenza. E non un calcio nel sedere perchè non servono più e sono di impaccio. Per questo io farei una norma che permette agli over 55 di andare "fuori ruolo" mantenendo la tessera a condizione che presenzino alle RTO e paghino le quote. E facciano una minima formazione.

Capisco di aver messo molta carne al fuoco. Ma l'argomento è molto ampio.
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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda missed_approach il mer nov 15, 2017 11:59 am

Observer ha scritto:Una gestione equa e oculata vuole che ogni categoria, sia trattata come merita, ma sempre e comunque con un occhio verso la riconoscenza nei confronti di un Associato che è da decine di anni che tira la carretta. Per questo, entro certi limiti, io allargherei le maglie dell'OTS per permettere alle nostre "mascotte" di restare nell'AIA.


Ob....teniamo presente una cosa FONDAMENTALE,che viene prima di tutto: la crescita dei ragazzi.
A quello serve l''OA serve,poi molto secondariamente, serve anche per parcheggiare AE che hanno dato tanto all'Associazione.

Vi ricordate quando ci siamo indignati perchè la FIGC aveva tolto l'obbligatorietà dell'Allenatore abilitato nel Settore Giovanile e Scolastico? Giustamente ci indignammo perchè "a maggior ragione,un Allenatore deve essere qualificato,preparato,istruito,professionalizzato quando va ad agire sulla formazione tecnica e caratteriale di un adolescente. Come si fa a mettere in mano un ragazzino di 14-15 a un improvvisato che non sa nulla sia di tecnica calcistica ma soprattutto di comunicazione/formazione adolescenziale?" Ci indignammo perchè invece era paradossalmente obbligatorio in Seconda Categoria quando in un contesto amatoriale,l'esigenza del tecnico abilitato e professionale è sicuramente esima rispetto a quella degli adolescenti.

Ecco tutto sto "zibaldone" per dire.......vedete analogie con il nostro mondo OTS? Io molte,se provo a sostituire la parola Allenatore con OA OTS e immaginare quel ragazzino adolescente un arbitro invece che un calciatore,non trovo differenze.

Allora alla luce di ciò....non sarebbe meglio un discorso del tipo: "Visto che si va ad agire sull'educazione di adolescenti,considerato che non è obbligatorio fare l'OA, se uno vuol farlo DEVE essere preparato e competente.
Il problema è uno solo: non ci sono alternative all'OA. O fai l'OA o vieni buttato fuori dall'Associazione.
Allora secondo me,bisognerebbe trovare un compromesso tipo permettere chi non viene ritenuto idoneo a fare l'OA oppure non ha voglia di seguire un programma formativo impegnativo,poter transitare nella figura associativa(meglio se si chiama fuori quadro come ai vecchi tempi,associativo sa di diversamente abile) che funge come collaboratore e come tutor nei GIP.
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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda mammaAia il gio nov 16, 2017 9:12 am

missed_approach ha scritto:
Allora alla luce di ciò....non sarebbe meglio un discorso del tipo: "Visto che si va ad agire sull'educazione di adolescenti,considerato che non è obbligatorio fare l'OA, se uno vuol farlo DEVE essere preparato e competente.
Il problema è uno solo: non ci sono alternative all'OA. O fai l'OA o vieni buttato fuori dall'Associazione.
Allora secondo me,bisognerebbe trovare un compromesso tipo permettere chi non viene ritenuto idoneo a fare l'OA oppure non ha voglia di seguire un programma formativo impegnativo,poter transitare nella figura associativa(meglio se si chiama fuori quadro come ai vecchi tempi,associativo sa di diversamente abile) che funge come collaboratore e come tutor nei GIP.


E' proprio questo il punto: l'OA DEVE essere preparato e competente e quindi deve conoscere il regolamento, frequentare la sezione (e non sbuffare perchè l'OA day è obbligatorio, visto che è una grossa opportunità di formazione organizzata solo per lui).
Se a questi patti non ci vuole stare non esiste un motivo per rimanere nell'Associazione (se non la tessere per andare a vedere la serie A anzichè la seconda categoria).
La figura di "collaboratore" che tratteggiate a mio avviso non esiste: un OA che non vuole investire tempo nella sua formazione perchè dovrebbe spenderlo per collaborare con la Sezione? L'idea poi che per fare il tutor nei GIP si possa non essere aggiornati non la commento ma mi fa rabbrividire.
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Re: prossimo OA DAY

Messaggioda Observer il gio nov 16, 2017 9:34 am

Scusate, ma qualcuno "obbliga" l'Arbitro ad essere preparato e competente?

Ovviamente no, per questo basta Darwin e la teoria dell'evoluzione.

E lo stesso vale per gli OA. Gli OA che desiderano appassionarsi a questa funzione, che vi assicuro sa essere anche gratificante alle volte (non sempre, ma spesso) studia, si tiene aggiornato non solo sul regolamento del gioco del calcio, ma anche sulle tecniche delle squadre.

Studia, prepara le gare con lo stesso entusiasmo con cui le preparano gli Arbitri. Scheda sui calciatori problematici, modulo, occhio alla parte della disciplina (si guardano i comunicati per eventuali problemi ambientali, si identificano i diffidati perché in caso di ammonizione la notifica deve essere fatta in un certo modo, ecc).

Questo gli OA lo fanno già ... senza necessità che qualcuno li spinga.

La domanda è: anche un buon vino ha dei sedimenti in fondo alla bottiglia. Con i nostri sedimenti che facciamo? Li buttiamo via o li teniamo cercando di trovare loro una posizione nell'associazione?

Credo che questa sia la domanda.

Ribadisco, poi, la strettissima necessità di transitare tutti gli OA nel Settore Tecnico che deve diventare un OT designante. In modo da svincolare DAVVERO gli OA e renderli liberi di fare formazione e selezione.

Senza influenze degli OT che comunque fanno i passaggi con i loro voti.
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