da gad il ven apr 06, 2018 11:22 am
I due tipi di allenamento, seppur entrambi portino a stabilizzare uno sforzo aerobio, rimangono comunque diversi questo vuol dire che in entrambi i casi cuore e polmoni staranno benissimo ma l'effettore (le gambe) lavorerà peggio durante la prestazione arbitrale con questo tipo di allenamento. Per esemplificare mentre con l'allenamento per arbitri si ottiene il motore di una ferrari che spinge le ruote di una ferrari; con questo tipo di allenamento si ottiene il motore di una ferrari con le ruote di una panda.
L'allenamento ideale per un'arbitro prevede 2/3 sedute setimanali di corsa sulle brevi e lunghe distanze in modo da creare una buona componente di "fondo" di base sulla quale implementare la componente dello scatto.
I due mondi sono a mio avviso mal conciliabili da questo punto di vista sopratutto al crescere del livello arbitrale (correre dietro ai giovanissimi, non è come correre dietro all'eccellenza). Il consiglio migliore che posso dare è quello di rivolgersi al referente atletico sezionale che dovrebbe saperti indicare il percorso di allenamento migliore da seguire (anche in funzione del tempo che hai a disposizione, delle ambizioni, età, categoria,ecc,ecc) magari riuscendo a preservare il fatto che si tiene il piede in due scarpe.
Un cartellino rosso è come l'esplosione di una bomba;il giallo l'accensione di un timer. Possiamo dare al pubblico 15 secondi di sorpresa o 15 minuti di suspence. -A. Hitchcok-