Le accuse a Pairetto definite «inventate» e ci sono gli audio Var di Lazio-Atalanta.
Una conferenza stampa movimentata. E, parafrasando il grande Corrado, potrebbe non finire qui, ma continuare con un 2° tempo in qualche aula di giustizia: perché l’Aia non resterà a guardare dopo le bordate lanciate ieri da Gian Piero Gasperini durante il consueto incontro con i giornalisti alla vigilia del match. Accuse pesantissime verso l’arbitro Luca Pairetto e in modo indiretto anche sul designatore Nicola Rizzoli. Il tecnico nerazzurro è stato un fiume in piena e nella parte più travolgente ha detto: «Pairetto durante la sfida col Genoa (29 aprile, ndr) mi aveva minacciato che ci saremmo rivisti a Roma dicendomi: “Non saranno concessi questi comportamenti”. Non so come potesse sapere che il Var in casa della Lazio l’avrebbe fatto lui».
REAZIONI AIA I vertici arbitrali hanno preso nota delle parole e passato il fine settimana (priorità alle partite) passeranno al contrattacco per tutelarsi dalle accuse, definite «inventate», in ogni sede possibile. E quindi anche attraverso la giustizia ordinaria. Davanti ai giudici Gasperini dovrà portare le prove di quanto sostenuto, ma intanto dalle parti dell’Aia si domandano come mai il tecnico dell’Atalanta non sia andato subito a denunciare le presunte minacce di Pairetto alla Procura della Federcalcio invece di aspettare quasi due settimane per renderle pubbliche in una conferenza stampa. Respinta al mittente anche l’accusa sulla designazione conosciuta in anticipo da Pairetto: un fatto impossibile e i dirigenti arbitrali fanno sapere di poterlo facilmente dimostrare.
LA SQUALIFICA Ritenuto assurdo anche il riferimento a quanto accaduto domenica scorsa all’Olimpico alla fine di Lazio- Atalanta, quando dopo il triplice fischio dell’arbitro Banti i giocatori sono stati invitati a rinviare il rientro negli spogliatoi e ad aspettare in campo. Il motivo? In quel momento era in corso una verifica del Var Pairetto sul possibile tocco di mani da parte di Cristante (proprio nell’ultima azione della partita) che avrebbe potuto portare a un rigore per la Lazio. Il controllo ha poi scagionato Cristante, ma l’attesa ha evidentemente innervosito Gasperini. Su tutta la gara, compreso quindi l’episodio finale, l’Aia è in possesso delle registrazioni audio effettuate all’interno della postazione Var (accade così per ogni match dall’inizio del campionato). In ogni caso, secondo l’Aia per capire come è andata basta leggere la motivazione del giudice sportivo sulla squalifica di un turno inflitta a Gasperini. Questa: «Per avere, al termine della partita, nel recinto di gioco, rivolto a un assistente espressioni gravemente offensive nei confronti del Var; recidivo».
Fonte:
La Gazzetta dello Sport del 13/05/18, pag. 12