da RSM_Assistant il gio giu 21, 2018 12:08 am
Caro Glm95,
un consiglio ed una parola di incoraggiamento ad un collega è bello e fa sempre piacere darlo.
Nel tuo caso poi, con una crisi così profonda che mi sembra trasparire dalle tue parole, dare un consiglio e un incoraggiamento è assolutamente doveroso.
Però è anche vero che gli spunti per andare avanti (o ripartire) uno deve anche avere la forza di trovarli da solo per costruire una buona base da cui rilanciarsi.
E' proprio in quest'ottica che ho fatto il "copia e incolla di un mio vecchio post del 10 maggio 2015, leggilo e penso proprio che troverai qualcosa che ti aiuterà.
"Alla fine, il momento tanto temuto da tutti gli Arbitri, per me è arrivato: dismesso per limiti di età!
Alla luce di questo evento, l’arrivo dell’ultima designazione ha per me un sapore e un valore diverso, quasi solenne, e mi accorgo con sorpresa che le due gare che ricorderò di più saranno la prima (in senso assoluto) e si, proprio questa, l’ultima.
Immediatamente mi assalgono dubbi, tristezza e paure, stupidaggini forse, ma sono lì e non mi lasciano:
- mi preoccupo di far bene anche stavolta, senza farmi vincere dall’emozione;
- ho paura di chiudere la carriera con qualche topica clamorosa;
- ho voglia di dare il meglio di me come al debutto;
- ho paura che si accorgano del tumulto emotivo che ho dentro e che pensino che posso essere in qualche modo "inaffidabile".
Arrivo al campo 1 ora e 20 minuti prima, briefing con l’Arbitro e l’altro Assistente, mi cambio e indosso la tenuta da allenamento e poi via in campo per il riscaldamento con i colleghi.
Rientro negli spogliatoi, indossiamo la tenuta di gara, effettuiamo il controllo dei cartellini e delle liste, facciamo gli appelli e si entra in campo: l’emozione mi fa sentire le gambe di pietra, le mani sudate e la bocca asciutta: "sono un arbitro!" mi dico, "devo essere lucido, concentrato, le squadre si aspettano che io sia professionale".
Controllo delle reti, è tutto ok e mi posiziono sull’ultimo difensore, prova delle bandierine elettroniche e degli auricolari, è tutto a posto e l’Arbitro fischia: ecco, è iniziata la mia ultima partita!
Mi concentro sulla gara e mi scopro stranamente calmo, concentrato, professionale:
- calcio d’angolo, la palla prende una traiettoria strana e passa la linea di fondo, è uscita. “Fuori fuori fuori”, comunico con l’auricolare, “alzo” e indico la rimessa del portiere: tutto ok, è andata;
- scatto dell’attaccante, immediata la mia reazione: “è fuori gioco, alzo!” penso, e vado su: tutto giusto, ok, è andata anche stavolta;
- tiro in porta, il portiere devia impercettibilmente con la punta dei guanti, ma l’ho visto: “se va fuori è angolo” dico al collega con l’auricolare: palla fuori, alzo e mi posiziono per il corner, giusto anche adesso!;
- l’attaccante reclama il rigore per fallo di mano ma lui ha tirato direttamente sul braccio del difensore: assolutamente involontario. “Nulla, nulla, nulla” urlo al microfono degli auricolari e la gara prosegue, buona anche questa;
- contropiede, la difesa chiede il fuori gioco ma l’attaccante era in linea, di nuovo urlo al microfono “nulla, nulla, nulla” e la partita prosegue: ho indovinato anche adesso!
Improvvisamente sento tre fischi, mi sembra di svegliarmi da un lungo sonno e realizzo: è finita la partita, la mia carriera è chiusa, da domenica prossima bandierina e scarpini saranno giocoforza sostituiti da telecomando e ciabatte: inarrestabili arrivano le lacrime.
Il portiere alla mia destra ha capito, mi abbraccia, mi da la mano e mi dice “Auguri per tutto Direttore”!
Già, “auguri Direttore”, che bello sentirselo dire, ma sono consapevole che è l’ultima volta che mi dicono questa frase e le lacrime aumentano.
Nello spogliatoio l’osservatore e i colleghi mi festeggiano tra una fetta di dolce e un bicchiere di spumante, l’Arbitro e l’altro Assistente scherzano: “mi raccomando, quando verrai a vederci da osservatore non segarci!”.
Come (bonariamente) li invidio! Loro potranno ancora sentire e provare quelle emozioni, quei rituali che io sto lasciando:
- mi mancheranno i briefing pre gara;
- mi mancherà la preparazione degli auricolari, delle bandierine elettroniche, la scelta con i colleghi del colore del completo da gara da indossare;
- mi mancheranno quelle battute e quelle chiacchiere durante il riscaldamento;
- mi mancherà quell’odore di canfora, quel caratteristico rumore dei tacchetti sul pavimento degli spogliatoi;
- mi mancherà quella scarica di adrenalina che ti arriva ogni volta (si, anche quest’ultima) quando senti il fischio d’inizio;
- mi mancherà il confronto con l’osservatore a fine gara;
- mi mancherà tutto, tutto, tutto!
Abbraccio idealmente tutti i colleghi che ancora correranno su un campo di calcio, in mezzo o di lato poco importa, vorrei essere ancora li con loro ma l’anagrafe, non il fisico, mi da torto.
Scusate, sto commuovendomi ed ho bisogno di asciugarmi gli occhi.
Vi saluto, voglio bene a tutti!"