da Observer il sab feb 09, 2019 8:56 pm
Carissimi amici,
l’analisi della situazione dell’AIA non può prescindere da una analisi parallela anche dello stato di salute della FIGC, essendo l’AIA a pieno diritto una delle sue componenti.
Lo stato di salute della FIGC è comatoso. I risultati sportivi, penso siano sotto gli occhi di tutti. Quasi tutte le leghe sono o sono state commissariate. Le varie leghe, poi, in maniera diversa hanno rapporti di monopolio o di subordinazione con l’AIA.
Se le leghe maggiori, la Lega di A e di B, praticamente hanno le commissioni in mano perché gestiscono il rubinetto dei soldi e per questo possono permettersi di andare contro la logica, e contro il buonsenso imponendo due CAN (divide et impera del resto era un motto della Roma antica dai millenni) la LND è subordinata e subalterna alle strutture AIA. Perché è costretta a ospitare Sezioni o CRA anche quando non ne ha alcuna voglia (l’esempio della Sezione di Milano cacciata a pedate dalla FIGC è solo l’ultima di una lunga serie di incomprensioni) fornendo loro strutture e infrastrutture (telefoni, internet, etc) ma soprattutto è succube dell’AIA perché non essendoci una leva economcia a mastice del cosiddetto associazionismo, ogni qualvolta succede qualcosa (aggressioni, intimidazioni, minacce chissà come mai sempre e solo in gare organizzate dalla LND) AIA minaccia di sospendere la designazione degli Arbitri, e se così fosse il calcio si fermerebbe.
Ma in che stato di salute è il calcio? Comatoso anche lui. È sotto gli occhi di tutti la farsa dei ritiri delle squadre. E si arriva fino alla Lega Pro con squadre che iniziano il campionato e non arrivano a Natale senza saltare per aria. E se succede in serie di semi professionismo, immaginate cosa possa succedere nel calcio dilettantistico. I comuni senza soldi tagliano sempre di più i fondi allo sport, lasciando sole le società calcistiche. Le stesse società sono costrette a fondersi per restare a galla, e nonostante questo non ce la fanno a iscrivere tutte le squadre ai campionati FIGC. Perché iscrizioni, sportass, e cartellini hanno costi esorbitanti oggi giorno. Con il risultato che un sacco di squadre nei campionati di Giovanissimi e Allievi si ritirano dopo poche gare. E alle volte manco si presentano. Del resto le squadre sono quasi “obbligate” a iscriversi perché da un lato, una squadra che ha un numero di iscritti più alto avrà più voce in capitolo nella designazione dei vertici delle Delegazioni Provinciali e Regionali della FIGC stessa. E dall’altro perché la FIGC stessa pone in essere ogni genere di incentivo per aumentare il numero delle squadre che si iscrivono ai campionati.
Quale è la morale della favola, che ci riguarda? Sono due:
1) Abbiamo sempre meno budget;
2) Le gare da Arbitrare diminuiscono ogni anno.
3) La piaga dei dirigenti arbitri aumenta a dismisura. Fino a 30 anni orsono, l’AIA designava gli arbitri per le gare di Pulcini, e Primi Calci, e Esordienti. La mia prima gara diretta, fu una gara di Esordienti. Oggi iniziamo dai giovanissimi. Perché?
Ma come impegnano i propri Budget quelli dell’AIA … si sono chiesti ad un certo punto in FIGC!?!? L’AIA destina circa un budget “minimo” di 25000/30000 euro ogni anno all’esistenza delle Sezioni. Le Sezioni AIA sono quel posto dove ci si ritrova la sera del lunedì per aspettare che escano le designazioni, si gioca a carte, si guarda la TV, si fa associazionismo insomma.
Ma servono le Sezioni al giorno d’oggi? Secondo me no, oggi le Sezioni sopravvivono alla loro utilità per tutta una serie di motivi.
1) Le Amministrazioni comunali non concedono più spazi in locazione alle associazioni, se non a canoni di mercato. Il che significa, per un ufficio di 100 mq in una realtà abitativa di media entità (diciamo in una città di 100000 abitanti) un esborso di una forbice che va dai 7000/9000 euro di affitto solo per la sede. E restano fuori i centri sportivi, le piste per allenarsi, e tutto il resto. Sono sempre di meno le Sezioni che sono ospitate dalla “politica” o dal “sociale” e dove questo avviene, ci sono sempre dietro dei rapporti personali che sono il collante. L’associato impegnato in politica, l’amministrazione amica che poi viene a fare comizietti elettorali in Sezione.
2) Parte di quegli spazi, sinceramente non servono più. Una Sezione con una sala per le plenarie da 100/200 persone è un sogno (a memoria mia solo a Milano, Firenze e Roma e Bari ne ho viste) e lunedì a parte dove i colleghi possono fruire degli spazi sezionali, per il resto della settimana le Sezioni sono deserte. Nel senso che ci vanno solo i collaboratori Sezionali, e gli associati che hanno qualche bisogno (la richiesta per il certificato medico con timbro e firma, versare le quote, compilare un referto). Vale la pena chiedersi, in un’Italia in 20 anni di recessione economica, a che cosa ostia servono dei locali che vengono usati da pochi intimi, per poche ore alla settimana.
3) La Sezione è oggi un centro di potere politico. Il che significa che il Presidente di Sezione, che ogni quattro anni va a Roma a pigiare un bottone, diviene sempre di più un politicante, e sempre di meno un tecnico che si occupa della formazione dei ragazzi. In questo senso, assistiamo negli anni preelettorali a scouting incredibili di Sezioni che si anabolizzano per avere il secondo delegato, o il terzo. Per poi vedere la forza associativa sfiorire a elezioni passate, in modo assolutamente ridicolo.
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Ma esistono modi diversi di organizzare l’attività arbitrale? Ma certo che si, non occorre inventarsi niente. Basterebbe settorizzare gli Arbitri, esattamente come fanno tutte le federazioni nazionali. Come? Aumentando l’Organico del Settore Tecnico, sottraendo agli OT il corpo degli Osservatori Arbitrali. Da un lato.
E settorizzando le categorie degli Arbitri, nel secondo caso. Cioè l’AIA gestisce in prima persona solo gli Arbitri di potenziale, i cosiddetti neo immessi di belle speranze. Quelli che hanno una buona preparazione atletica, quelli che mostrano di consocere il regolamento, quelli che dimostrano di essere brillanti. Ecco, quegli Arbitri di potenziale dovrebbero venire aggregati a macro “comitati” (me ne immagino 1 per ogni regione, salvo casi rari geograficamente di Regioni molto estese come la Lombardia o la Sicilia o il Lazio o l’Emilia Romagna). E questi vengono seguiti con un polo di allenamento, con un preparatore atletico, con materiale tecnico adeguato.
Gli altri, quelli non futuribili, vengono “gestiti” centralmente dal comitato per le designazioni, ma non vengono seguiti nella crescita perché non hanno potenziale. Vengono convocati con cadenza mensile o bimensile per Lezioni Tecniche di Aggiornamento a cura del Settore Tecnico. Vengono convocati 1 o 2 volte all’anno per le prove atletiche. E soprattutto, viene abolito il vincolo dei 45 anni per poter continuare ad Arbitrare all’OTS. Questa è una scemenza auto lesionistica che ci fa perdere ragazzi “stra” in gamba che se ne vanno al CSI o alle ACLI per continuare a fare quello che a loro piace, Arbitrare.
Mio papà diceva sempre che è meglio fare un contadino per amore, piuttosto che un professore per forza. Si riferiva al fatto che non tutti amano studiare, e che è perfettamente logico che le persone siano assecondate a far quello che amano. Chi lavorare, chi studiare. E questo dovrebbe valere anche da noi: obbligando gli AE a uscire dai quadri, creiamo una generazione di OA rancorosi e collerici perché per restare in AIA fanno una cosa che a loro non va “obtorto collo”. Ma che potrebbero continuare a dare il loro contributo, in campo. Con un certificato di idoneità agonistica sempre rinnovato.
Sapete quanti soldi ci farebbe risparmiare questa riforma? Sarebbe eccezionale, non avremmo corsi per cassieri, riunioni per segretari, e finalmente potremmo concentrarci sullo sfruttamento di una piattaforma nata in maniera dilettantistica come sinfonia4you per farlo diventare un programma vero, che gestisca tutta la fase del gioco del calcio. Dal caricamento dei referti di gara, fotografando le distinte, al caricamento delle relazioni degli Osservatori Arbitrali, che devono essere spedite entro il giorno successivo in via telematica, poi firmate e inviate all’OT di competenza formato lettera.
Poste Italiane ringrazia, ma occorrerebbe dire ai nostri vertici che a parte qualche ottantenne nostalgico che manda cartoline, siamo rimasti solo noi a usare i francobolli tanto vero è che molti Tabaccai nemmeno li tengono più. Ma capite come man mano che ci addentriamo nel nostro modo di fare le cose, emergono ridondanze palesi (210 segretari e cassieri 1 per ogni sezione nonostante ci sia Sinfonia4you e Finaia4you) condite da arcaismi indegni della miglior associazione arbitrale del mondo. A partire dei 90 giorni che ci mettono i rimborsi dei nostri ragazzi ad arrivare. Cioè … siamo ancora ai pacchi di note spese? Ma vi rendete conto di che mondo c’è là fuori o no?
E perché tutto questo? Perché i presidenti di Sezione oggi tengono in ostaggio il management. ATTENZIONE! Non sto dicendo che tengono in ostaggio “questo” management, piuttosto che fare un discorso “ad personam”. Sto dicendo “qualunque” management, da chi c’era prima a chi ci sarà dopo indistintamente a meno che non si faccia qualcosa per cambiare questo stato di cose. Perché il management per governare l’associazione altro non può fare se non ricercare il consenso, e il potere politico dei vecchietti lancia becchime nei parchi sta tutto nel fare in modo che nulla cambi. Più cose cambiano, e più i centri di potere periferico perdono potere. E quindi scalciano, fanno fuoco e fiamme alle riunioni, e si cerca un “taglia e medica” per accontentare tutti, e far si che alla fine nulla cambi.
Ma in realtà, da quanti anni vi dico che è una forzatura idiota trattare gli Arbitri in selezione come i vecchietti a fine carriera. Gli arbitri fuori fascia sono una risorsa straordinaria per “coprire le gare” che, nel caso soffriste di amnesie, è ancora uno dei fini statutari dell’AIA quando all’articolo 1 si dice:
“1.L’Associazione Italiana Arbitri (AIA) è l’associazione che, all’interno della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), riunisce obbligatoriamente tutti gli arbitri italiani che, senza alcun vincolo di subordinazione, prestano la loro attività di ufficiali di gara nelle competizioni della FIGC e degli organismi internazionali cui aderisce la Federazione stessa”
Il fatto che non si riesca a coprire con arbitri AIA parte dei campionati, è una nostra anomalia. Ed è una anomalia perché le nostre regole tendono solo a guardare una parte del mondo del calcio. Gli Arbitri non selezionabili, a loro richiesta, potrebbero perfettamente essere aggregati alle società calcistiche del loro paese, come avviene in UK, allo scopo di poter fruire delle strutture per allenarsi, e arbitrare. E potrebbero essere Arbitri nostri, formati e gestiti.
Chi fa reclutamento? Ma se abbiamo stoppato persino i corsi Arbitri nazionali, perché Abbiamo più Arbitri che partite da gestire!!! Ma se nel Sud Italia ci sono percentuali di non ammissioni agli esami a due cifre. Da sempre, mica da oggi. Il problema del reclutamento Arbitrale era un problema tutto settentrionale, ma che si è superato da solo con la fuga delle società dai campionati FIGC verso campionati a più buon mercato, come appunto il CSI. In ogni caso il reclutamento sarebbe curato, nel mio modello, dal Settore Tecnico potenziato dei veri e capaci formatori Arbitrali che oggi lavorano nelle sezioni, attraverso la convenzione con il MIUR, e tenendo loro stessi corsi presso le scuole. Alla bisogna, e dove serve e non a tappeto dove un presidente di sezione si mette in testa che siccome deve fare 150 associati, raccatta la qualunque.
Chi fa la formazione? Il Settore Tecnico, potenziato dai vari formatori Arbitrali che oggi sono negli OTS asfissiati da politica e burocrazia. Ce ne sono tanti, e sono bravissimi. Anche a loro, ovviamente, sarebbe chiesto un grande sacrificio ovvero di stare sotto le sgrinfie di Alfredo Trentalange, e vi assicuro che ci sono cose più agevoli nella vita. Ogni riunione del ST, inizia con visual quiz, e non 20 come per noi ma 40 interattivi e guai se ne sbagli uno di troppo. Reprimende non se ne fanno, ma l’anno successivo lasci il posto a qualcuno più bravo di te. Vi assicuro che il Settore Tecnico, almeno il modulo tecnico quello che va nelle sezioni ed ai raduni, al 90% è formato da persone altamente professionalizzate e motivate. E per il 10% da gente che è li per contumelia politica.
Sapete quanto costa iscrivere una squadra ad un campionato Giovanissimi – Allievi – Juniores FIGC? 750 euro ed in più c’è il costo del tesseramento calciatori e dirigenti, ed il conguaglio assicurativo a seconda di quanti calciatori e dirigenti tesseri. Se fai la 3 categoria arrivi quasi a 2000 euro. In eccellenza diventano 5500. Ovvio che con queste cifre la gente scappi via.
È un sogno? Forse … ma per me è un’alternativa.
Che ne pensate?
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)