La domanda è ovviamente senza una risposta, ma mi chiedo come farà il calcio a ripartire dove per calcio non intendo la serie A ma i giovanissimi, gli allievi... o anche l'eccellenza.
Se al mare dovremmo stare a distanza, se le scuole saranno un problema, un ragazzo di 16/20 anni che va ad arbitrare e si ritrova in uno spogliatoio da condividere con almeno due colleghi delle gare precedenti e successive, una terna che condivide docce e spogliatoio unico e modesto nella gran parte dei casi, spostamenti coi mezzi pubblici comunque difficoltosi e costosi, saranno le vere problematiche del giorno dopo.
Se fossi il genitore di un ragazzo/a che a 18 anni va ad arbitrare francamente sarei perplesso nel mandarlo adesso specie se, magari senza patente, deve usare mezzi pubblici per farlo ambito provinciale e se poi aggiungiamo che magari potrebbero pensare alle scuole con turni anche pomeridiani o anche al sabato per recuperare e limitare le classi ecco che abbiamo perso i ragazzi.
E i nuovi corsi? Online puoi fare molto ma poi l'esordio sul campo col tutor lo riesci a fare?
Le riunioni tecniche si possono fare virtuali, le elezioni si possono fare online ma arbitrare non si può fare in smart working e per le serie minori e i campionati giovanili la vedo dura specie senza quel poco di pubblico che, in alcune società, portava qualche euro di incasso ai biglietti e altri euro di incasso ai bar interni.
E chiaramente non ho parlato di Sportilia... da sempre croce e delizia dei raduni con 2/3 colleghi assieme in camera.
I test regolamentari li facciamo online... ma quelli atletici? tante domande... Poche risposte... Qualche spunto di conversazione. Nessuna polemica.