Ho terminato da poco la lettura del libro, comprato domenica scorsa. Proverò a dire la mia in modo molto sintetico anche se ci sarebbe davvero tanto da dire. Avviso iniziale per non rovinare la lettura a chi ancora deve iniziare, si fermi qui.
Ciò che mi ha colpito più di ogni altra cosa del racconto dell'ex arbitro di serie A è indubbiamente il rapporto col responsabile, Rizzoli. Sin dalle ultime gare, fino a poi i contatti quasi inesistenti a seguito della sentenza di reintegro. Ecco, dovendo dare un giudizio su tutti questi eventi, dico che per me Gavillucci non è stato trattato nel migliore dei modi per usare un eufemismo, ma, attenzione, non strettamente in termini di valutazioni di prestazioni ed altro, quanto di umanità e trasparenza. L'umanità infatti che traspare da quanto si è potuto leggere, dandolo per realmente accaduto(non abbiamo la controparte, ma di fronte alla pubblicazione di un libro, non c'è motivo di dubitare, francamente, per quanto mi riguarda) è quasi nulla. Si è passati da grandi incoraggiamenti da parte del bolognese, i quali ovviamente erano eccellenti presi in sé, ma relativi ad una prossima stagione la quale, forse qualcuno doveva già saperlo, non sarebbe esistita per nulla per Gavillucci; per giungere ad una assenza totale di risposte quando egli chiedeva l'esecuzione della sentenza di reintegro. Questo l'ho trovato molto brutto e mi sono chiesto se davvero i freddi numeri alla fine possano davvero cambiare così una persona. La chiusura di stagione con due prestazioni positive in Sampdoria - Napoli ed Udinese - Bologna lasciava Gavillucci apparentemente tranquillo, e posso immaginare i motivi per cui sentisse un po' di esserlo, tuttavia le parole di Rizzoli specifiche sull'anno successivo davvero le ho trovate sbagliate. Un bravo ed intelligente manager avrebbe potuto immaginare la situazione e quantomeno evitare di fare tali riferimenti.
Dall'altro lato, tuttavia, Gavillucci non doveva sicuramente cullarsi sugli allori e pensare di essere in alto in graduatoria, da non internazionale doveva immaginare di essere tra quelli in lotta, e se devo fare una critica a lui sotto questo punto di vista, pure ci starebbe, aver scritto facendo immaginare che davvero lui pensasse d'essere al sicuro al 100%. Questo in ogni caso non lo deve mai pensare nessuno, se non internazionale, almeno. Ma se un responsabile ti dice qualcosa come: "questa buona gara può essere qualcosa di propedeutico per l'anno prossimo, voglio vederti così" (o simili...), beh un po' di fiducia inizi francamente a prenderla. Capisco come la dismissione pertanto sia arrivata come un fulmine a ciel sereno ma per me nel libro questa parte è un po' romanzata, chi è addentro sa che Gavillucci deve comunque avere avuto i minimi pensieri in questo senso, anche se poi chiaramente i segnali che venivano, come detto, sembravano andare in direzione opposta. Una doppietta e due buone prestazioni per chiudere, con tanto di complimenti e appuntamento all'anno prossimo, non s'è quasi mai visto.
Insomma per riassumere, pur non volendo esprimersi sulle scelte tecniche e di valutazione della commissione (su cui, comunque Gavillucci coi documenti ha offerto spunti molto profondi e degni di estrema attenzione, ognuno si saprà fare la propria idea), il trattamento riservato all'individuo, stando ai capitoli del libro, è francamente molto brutto, per me. La battaglia per la trasparenza totale la sposo in pieno, non ci deve mai essere nulla da nascondere. Si può fare qualsiasi valutazione, ma mettendo il diretto interessato al corrente. Il risultato raggiunto da Gavillucci è che ora gli arbitri conoscono periodicamente il loro posizionamento in graduatoria e questo è sicuramente qualcosa di molto importante, che sta addirittura alla base oserei dire. Credo che almeno lui di questo sia molto fiero.
Ci sarebbe da dire anche molto altro, ma credo possa bastare qui. Anzi no, su Sampdoria - Napoli, mi ha sorpreso che Rizzoli e la commissione non abbiano per nulla analizzato la sospensione, ma comunque Gavillucci sbaglia se vuole far passare il messaggio (indiretto) che potrebbe essere stato dismesso (anche?) per quella scelta. Questo assolutamente no. Tuttavia, che non ci sia stata chiarezza su questo processo da applicare in caso di razzismo, questo sì.