555 ha scritto:Non capivo la tua valutazione complessiva, passavi da dire che faceva errori da A, B, C dell’arbitraggio a dire che aveva arbitrato benino. Da dire che si è fatto portare in giro per tutta la gara da Dionisi a dire che comunque è bravo. E non capivo il nesso. Ed è si una gara di play off, ma l’andata di una semifinale con il Var. E penso sia chiaro cosa voglia dire.
Comunque per chiudere, quando si dice che è uno è bravo io mi aspetto fatti. Non ‘è bravo’ perché lo dicono da anni.
Questa gara sai quanti altri ragazzi della B la avrebbero fatta meglio, pur non essendo considerati ‘bravo’? O quantomeno senza nervosismo, senza ammonire leggendo in maniera totalmente errata l’episodio di Pobega ad esempio?
Chiudo dicendo che Massimi la Cai l’ha fatta come minimo 7/8 anni fa.
mah sai se il senso del discorso è: penso che ci siano una serie di Arbitri più forti di Massimi in B oggi, ti do ragione! In pieno ... sul resto però le valutazioni sono sempre in parte soggettive.
il tale arbitro ci piace perchè ha la fisicità che noi riteniamo giusta, o perchè fa i richiami come noi pensiamo sia giusto farli.
introiettiamo, sempre!
per cui credo sia difficile essere oggettivi. ci proviamo!
UW54 ha scritto:Questa cosa del CORE per me rimarrà un mistero. Possibile che un laureato come Giua non sappia dire due parole in inglese? E poi perché Massimi e non, che so, Volpi? Anche lui problemi con la lingua? MAH.
Guarda, io non so quanti colleghi di CAN A e B conosci, ma ri dico una cosa. E sarò poco diplomatico.
Questi ragazzi si dividono in due categorie: da un lato ci sono una serie di ragazzotti poco cresciuti e spesso iper vitaminizzati che nella vita non hanno altro interesse che fare l'Arbitro di calcio. Hanno scommesso tutto su questo, e se gli togli il giocattolo sono persi. Non sanno prendersi responsabilità, hanno lavorato poco o per niente, e non sanno un accidenti di quello che succede nel mondo vero. Avranno anche una cultura universitaria, spesso corredata di una laurea presa per far contento papà o mamma, ma se li metti di fronte a un problema pratico si perdono. Sono quelli che a sportilia l'anno prima arrivavano a Sportilia con la Opel Corsa al raduno e in 4 corregionali in auto, mentre al secondo o terzo raduno di Coverciano inizi a vederli arrivare in Mercedes o BMW ritirata fresca dal concessionario.
Sono quelli che se li incontravi in Aeroporto al rientro tu dalla tua trasferta, e loro dalla loro, ci cenavi volentieri e passavi una serata in allegria parlando male del collega OA che li aveva trattati male. E gli raccontavi di come andava la tua stagione, e lui la sua. Mentre l'anno dopo, in CANB, se va bene ti riconosce e ti saluta agli imbarchi, altrimenti fa proprio finta di non conoscerti. Tanto, come vi ho detto mille volte, gli OA nell'Olimpo non contano niente.
ATTENZIONE! NON VOGLIO DIRE che "tizio" oppure che "caio" sia così. Ti sto raccontando la mia esperienza vissuta e di vita, basata sulle mie esperienze. Non personalizzarla.
E quindi, come ti dicevo, esistono un sacco di ragazzotti senza un'arte ne una parte che vivono per l'AIA e che se gli togli il giocattolo, l'unica alternativa che hanno è aprire un bar o sperare nell'eredità paterna.
E questa è una categoria.
Poi ci sono altri, gente che si fa un mazzo quadrato durante la settimana per tenersi un lavoro che sarà la sua ancora di salvezza il giorno che le cose andranno male. Gente che sa prendersi responsabilità, spesso padri di famiglia con la testa sulle spalle che la sera prima li vedi cenare nel ristorante dell'Albergo e che non escono dopo per "farsi un giro".
Non ci provano con ogni hostess che passa, sono quadrati e gente solida. Su cui puoi fare affidamento. Gente che si è costruita una professione e che non la molla per i quattro soldi che l'AIA ti passa per allenarti e correre dietro a un pallone. Perchè si rendono conto che in realtà è una carriera effimera, e che quando finisce ormai sei abituato a 10 anni di Alberghi a 4 stelle e Mercedes con il cambio automatico sotto il sedere. E poi è dura tornare alla Grande Punto ......... Ci vuole umiltà, ci vuole capacità di adattamento.
E non pensare che la differenza non si noti anche in campo. Un Arbitro sereno, che ha delle alternative nella vita, affronta l'impegno con serenità e con pacatezza oltre che con determinazione e con atteggiamento vincente.
Uno che ha scommesso la sua vita su fare l'Arbitro ... quando deve prendere una decisione gli tremano le mani, perchè fintanto che è in serie B se è un ruffiano trova sempre qualcuno che lo difende e che gli para il "popò".
Ma poi quando arrivi in serie A, i sostenitori occulti spariscono perchè sei in un circo mediatico che impone che se sbagli, paghi. Sky, DAZN, la stampa di settore, i media ti masticano e ti sputano. E nessuno si espone per te se fai una cavolata grande come un palazzo. La paghi, e basta. Per questo te ne accorgi, se conosci il sottotesto, quando uno ha scommesso tutto sul fare l'Arbitro nella vita, perchè quando prende certe decisioni gli tremano le mani. O fischia tremulo. O continua a dire in cuffia: sei sicuro, sei sicuro, sei sicuro.
Perchè non può sbagliare, perchè non ha alternative nella vita. SE è fuori ... è finito!
Questa è una rappresentazione un po' cruda, e ripeto non CUCITELA ADDOSSO a nessuno. E' un discorso general generico. Ma vi assicuro che è così!
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)