da w1llys il mer mar 10, 2010 11:20 am
Faccio evidentemente parte di quella schiera, piccola o grande che sia, dei nuovi iscritti.
Faccio evidentemente parte di quella schiera, piccola o grande che sia, che ha portato sul forum argomenti che esulano dalle argomentazioni solite.
E' ovvio che tali interventi abbiano preso lo spunto dall'assurdo deferimento di Buio per poi allargarsi ad altri argomenti.
Normale: quante volte vi è capitato di passare una serata al pub, chiaccherare di calcio con gli amici per arrivare a fine serata discutendo animatamente di politica? E' normale, spesso non ci si ricorda nemmeno da dove si è partiti.
Con questo voglio dire che la dialettica, in una democrazia, è fondamentale.
Quella democrazia a cui qualcuno, su in alto, sta tentando di mettere una museruola, proprio per evitare che ci sia qualcuno che possa portare all'esterno un pensiero, una riflessione differente da quella che pretendono.
Sono d'accordo con quello che dite: in taluni casi ci sono state critiche troppo pesanti, a volte si è andati troppo oltre.
Sono d'accordo che la credibilità si acquista con la conoscenza, un nuovo iscritto non potrà mai avere la stessa credibilità di un utente storico (tipo pized, assistant, aladar, i primi che mi sovvengono). Ma è anche vero che molti di voi sono talmente giovani che non immaginano nemmeno quello che avviene da un certo punto in avanti. Mi riferisco a politica, promozioni, dismissioni, alleanze strane tra associati ed istituzioni esterne.
Quando si dice che bisogna dare spazio ai giovani io mi esalto. Che bello: forze nuove, nuovi arbitri che danno il cambio ad altri che hanno fatto abbondantemente il loro tempo (ma resistono per il loro nome o per altri squallidi motivi), nuovi dirigenti che portano idee nuove, facce nuove in questi maledetti corridoi dove si incontrano sempre le stesse facce (una volta bianche, un'altra rosse, quella dopo verdi, quella dopo ancora gialle tendenti al marroncino).
Bella la gioventù, bel ricordo per me.
Bello vedere i giovani che con tante speranze, tanta gioia, tanta passione si affacciano alla ribalta, con il sogno di arrivare là dove pochi possono aver detto di essere arrivati.
Alcuni arrivano, uno su mille. Alcuni vi rimangono, la maggior parte, dopo poco tempo, deve fare le valigie e andarsene, spesso senza sapere il perchè e sempre senza poter reagire perchè, si sa, l'AIA funziona così.
Eccoci giovani colleghi, al punto.
Queste cose non devono più accadere.
Io non voglio più sentire i MIEI giovani (della sezione, intendo) chiamarmi in lacrime dopo l'uscita dei quadri, non voglio più sentirli delusi dall'AIA, non voglio più vedere gente sorridente mentre annuncia alla stampa i nomi dei dismessi, non voglio più vedere epurazioni nelle varie commissioni alla fine di ogni tornata elettorale.
Non voglio più vedere guerre interne nelle sezioni per la nomina a presidente, non voglio più vedere gente venire alle mani per una frase in campagna elettorale, non voglio più vedere presidenti regionali che sistemano le graduatorie per far passare il soggetto w della sezione y a scapito di un giovane come voi che magari non ha il santo giusto nel paradiso giusto.
Non voglio più vedere arbitri scarsi promossi chissà come. Non voglio più vedere il regolamento dell'AIA allo stato attuale, perchè lo stesso è vecchio, obsoleto, contraddittorio, limitativo. E se il regolamento deve rimanere questo, non voglio più vedere infrazioni allo stesso.
Io, voi, buio, gli utenti vengono puniti (su iniziativa del presidente di sezione, del presidente regionale, del presidente nazionale o della procura d'ufficio) per sciocchezze. I vertici sono intoccabili, i designatori possono ottenre deroghe in barba al regolamento, il comitato nazionale invece di vigilare chiude gli occhi, il presidente si adegua (senza fiatare? Boh, certo si adegua), viene commissariata la sezione di Finale Emilia senza un motivo logico e contro il regolamento, deferiscono Buio senza nemmeno dirgli per quale motivo deve andare fino a Roma (senza poter nemmeno preparare un minimo di difesa) e noi che possiamo fare? Nulla, i soldatini che, in un primo momento siamo i giovani del futuro, poi, per delicati equilibrismi politici, diventiamo vecchi e rincoglioniti, pronti ad essere gettati giù dalla torre.
E che fare se siamo oggetto di un'ingiustizia? Nulla. Non possiamo fare nulla.
Non possiamo chiedere l'intervento della giustizia domestica perchè non siamo normali cittadini, ma semplici figuranti. Solo alcuni eletti (ed alcuni nominati) possono adire alla Suprema Corte di Giustizia nota come procura arbitrale.
Non possiamo rivolgerci alla giustizia ordinaria altrimenti ci becchiamo un deferimento in nome di quella fondamentale legge italiana che ci impedisce di tutelarci di fronte ad un danno subito. Non esiste? E' esattamente il contrario? Oh, accidenti, è vero...
Non possiamo incavolarci, prendere il telefono e perlomeno sfogarci perchè becchiamo il deferimento per lesa maestà.
Non possiamo fare nulla se non accettare supinamente e sperare di essere riciclati come dirigenti per continuare la storia dell'AIA, fatta di ritorni, uscite e rientri, facce incartapecorite che si riciclano come nuove.
Poi arriverà il giorno in cui vi renderete conto che tutto è stupendo fin quando si è in campo. Capita la "segata", capita la società che contesta, capita il bel voto, capita la società che perde e vi fa i complimenti, capita l'OT che crede in voi, capita di essere promossi, capita di avere una stagione sfortunata.
Capita di sentire al telefono giovani speranzosi piangere per essere stati messi alla porta senza nemmeno sapere perchè. E fa male, vi assicuro che fa malissimo. Ma chi se ne frega, ognuno soffra a casa sua, l'importante è che noi possiamo fare quello che ci pare e piace.
Ecco ragazzi.
Anche io sono stato giovane, di belle speranze rimaste tali.
Anche io ho rifiutato sempre i toni troppo alti, non servono a nulla.
Anche io ho cercato di calmare colleghi che stavano superando la soglia della correttezza.
Ma purtroppo mi son reso conto che non serve a nulla.
Non serve a nulla fin quando non ci sarà un cambio di rotta.
Vi assicuro una cosa, ragazzi: se anche voi vi arrendete, se anche voi vi adeguate a questo sistema di cose, abbiamo perso, l'AIA vera, quella della base, ha perso. Abbiamo perso l'occasione di rendere migliore l'Associazione.
Tra vent'anni sarete voi i dirigenti e sarete costretti a comportarvi alla stessa identica maniera, perchè senza accordi, senza cambiali, senza favori, senza promosse non si andrà mai da nessuna parte.
Perchè l'AIA è così, è sempre stata così. Quante volte avete sentito questa orribile frase?
Non siete stanchi di sentirla?