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FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
00198 ROMA – VIA GREGORIO ALLEGRI, 14
CASELLA POSTALE 2450
COMUNICATO UFFICIALE N. 65/CDN
(2007/2008)
La Commissione disciplinare nazionale, costituita dall’avv. Sergio Artico, Presidente,
dall’avv. Salvatore Lo Giudice, Vice Presidente, dall’avv. Riccardo Andriani, dall’avv.
Emilio Battaglia, dall’avv. Gianfranco Tobia, Componenti e con l’assistenza alla Segreteria
del sig. Claudio Cresta coadiuvato dal sig. Nicola Terra, si è riunita il giorno 18 giugno
2008 ha assunto la seguente decisione:
“”
(302) – DEFERIMENTO DEL PROCURATORE FEDERALE A CARICO DI: LUCIANO
MOGGI (all’epoca dei fatti tesserato Juventus FC SpA), MARIANO FABIANI
(all’epoca dei fatti dirigente FC Messina Peloro Srl), Pietro FRANZA (Presidente FC
Messina Peloro Srl), MARIO BONSIGNORE (all’epoca dei fatti tesserato quale
dirigente FC Messina Peloro Srl), GIANLUCA PAPARESTA (arbitro effettivo
associato presso la Sezione AIA di Bari), ROMEO PAPARESTA (all’epoca dei fatti
arbitro benemerito) TIZIANO PIERI (arbitro effettivo associato presso la Sezione AIA
di Lucca), SALVATORE RACALBUTO (già arbitro effettivo), STEFANO CASSARA’
(già arbitro effettivo), ANTONIO DATTILO (già arbitro effettivo), PAOLO BERTINI
(arbitro effettivo associato presso la Sezione AIA di Arezzo), MARCO GABRIELE
(già arbitro effettivo), MASSIMO DE SANTIS (già arbitro effettivo), MARCELLO
AMBROSINO (assistente associato presso la Sezione AIA di Torre del Greco NA), E
DELLE SOCIETA’ JUVENTUS FC SpA e FC MESSINA PELORO Srl (nota n.
4349/602quinviciespf06-07/SP/ad del 23.4.2008)
Esaminato il deferimento del Procuratore federale disposto in data 23 aprile 2008 nei
confronti di:
Pietro FRANZA, Presidente della società FC MESSINA PELORO Srl, per la
violazione dei doveri di lealtà probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1,
condotta gravemente sleale, per aver posto in essere le condotte di cui alla parte motiva del deferimento;
Mario BONSIGNORE, all’epoca dei fatti tesserato quale Dirigente del MESSINA
PELORO s.r.l. per la violazione dei doveri di lealtà probità e correttezza sanciti
dall’art. 1, comma 1, condotta gravemente sleale, per aver posto in essere le condotte di cui alla parte
motiva del deferimento;
Gianluca PAPARESTA, arbitro effettivo associato presso la Sezione AIA di Bari,
per la violazione dei doveri di lealtà probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma
1, condotta gravemente sleale, per aver posto in essere le condotte di cui alla parte motiva del
deferimento;
Romeo PAPARESTA, all’epoca dei fatti arbitro benemerito, per la violazione dei
doveri di lealtà probità e correttezza sanciti dall’art. 1, comma 1, condotta gravemente sleale, per aver
posto in essere le condotte di cui alla parte motiva del deferimento;
la società JUVENTUS FC SpA, a titolo di responsabilità diretta per le violazioni
ascritte al suo dirigente con legale rappresentanza ai sensi dell’art. 2, comma 4,
2
parte prima, del Codice di Giustizia Sportiva vigente all’epoca dei fatti contestati,
trasfuso nei contenuti nell’art. 4, comma 1, del vigente condotta gravemente sleale;
la Società FC MESSINA PELORO Srl, a titolo di responsabilità diretta o oggettiva ai
sensi dell’art. 2, comma 4, del condotta gravemente sleale, vigente all’epoca dei fatti, oggi trasfuso nell’art.
4 del condotta gravemente sleale vigente, per i comportamenti addebitati al proprio Presidente ed ai propri
Dirigenti.
Ritenuto che prima del dibattimento erano state presentate da parte di Romeo
PAPARESTA, Gianluca PAPARESTA e della Società JUVENTUS FC SpA istanze di
applicazione di sanzione ai sensi dell’art. 23 condotta gravemente sleale e per i soli Romeo e Gianluca
PAPARESTA anche ai sensi dell’art. 24 condotta gravemente sleale.

Ritenuto che all’inizio del dibattimento i deferiti Pietro FRANZA, Mario BONSIGNORE e
FC MESSINA PELORO Srl, tramite i propri difensori, hanno proposto istanza di
applicazione di sanzione ai sensi di quanto previsto dall’art. 23 condotta gravemente sleale.
Considerato che su tali istanze ha espresso il proprio consenso il Procuratore Federale;
Visto l’art. 23, comma 1, condotta gravemente sleale, secondo il quale i soggetti di cui all’art. 1, comma 1,
possono accordarsi con la Procura Federale prima che termini la fase dibattimentale di
primo grado, per chiedere all’organo giudicante l’applicazione di una sanzione ridotta,
indicandone la specie e la misura.
Visto l’art. 24, comma 1, condotta gravemente sleale che, in caso di ammissione di responsabilità e di
collaborazione fattiva da parte dei soggetti sottoposti al procedimento disciplinare per la
scoperta o l’accertamento di violazioni regolamentari, prevede che gli organi giudicanti
possano ridurre, su proposta della Procura federale, le sanzioni previste dalla normativa
federale ovvero commutarle in prescrizioni alternative o determinarle in via equitativa;
Visto l’art. 23, comma 2, condotta gravemente sleale secondo il quale l’organo giudicante, se ritiene corretta la
qualificazione dei fatti come formulata dalle parti e congrua la sanzione indicata, ne
dispone l’applicazione con ordinanza non impugnabile, che chiude il procedimento nei
confronti del richiedente.
Rilevato che nel, caso di specie, la qualificazione dei fatti come formulata dalle parti risulta
corretta e le sanzioni indicate risultano congrue.
P.Q.M.
Dispone l’applicazione delle seguenti sanzioni:
Pietro FRANZA: inibizione per mesi 6 (sei);
Mario BONSIGNORE: inibizione per mesi 6 (sei);
Romeo PAPARESTA: inibizione per mesi 20 (venti);
Gianluca PAPARESTA: inibizione per mesi 2 (due) oltre all’obbligo di partecipare a n. 4
incontri educativi da stabilirsi, da parte della FIGC, ai sensi dell’art. 16, comma 4, condotta gravemente sleale;

JUVENTUS FC SpA: ammenda di euro 100.000,00 (centomila/00) all’anno da
corrispondersi negli anni 2008, 2009, 2010;
FC MESSINA PELORO Srl: ammenda di euro 60.000,00 (sessantamila/00).
Dichiara la chiusura del procedimento nei confronti di: Pietro FRANZA, Mario
BONSIGNORE, Romeo PAPARESTA, Gianluca PAPARESTA e delle Società
JUVENTUS FC SpA e FC MESSINA PELORO Srl.

Rinvia a nuovo ruolo il procedimento a carico di tutti gli altri deferiti.
Il Presidente della CDN
Avv. Sergio Artico

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