Vedi ultimo messaggio Stark: «Pazzini era da arancione, ma il regolamento...»

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Fonte Tuttosport, sulla cui autorevolezza potremo discutere all'infinto, ma ve lo posto.


Intervista all’arbitro che ha espulso l'azzurro dopo 3’ nel match con l’Irlanda: «Mancava la violenza, però le regole sono chiare: si tratta di danno procurato. E non conta il momento in cui avviene»

FIUMICINO, 3 aprile - Passeggiamo con Wolfgang Stark, l’arbitro bavarese (di Landshut), dopo lo sbarco del volo che da Bari portava a Roma, nella zona transiti: lo attende l’aereo per Monaco di Baviera. Salva il suo umore il fatto di non aver letto con attenzione i giornali italiani. E’ sereno, lo spilungo­ne che ci immaginiamo con gli shorts all’Oktoberfest, e ri­sponde al giornalista provan­do a dare la spiegazione della scelta decisiva al San Nicola dell’espulsione di Giampaolo Pazzini. Che, a proposito, è un record per l’Italia del calcio (prima del Pazzo dopo 3’, Ferri­ni nel 1962 col rosso dopo 7’) ma non per Wolfangone nostro (nel senso che ha visto perdere 1-5 l’Inter contro l’Arsenal, fa­re rissa i nerazzurri a Valencia e andare in malora pure l’ulti­mo Manchester-Inter di Champions League). Non è re­cord, perché il 13 agosto Stark ha buttato fuori un americano nella sfida Usa-Nigeria all’O­limpiade, dopo 3’: una specia­lità della casa, insomma...

Buongiorno, signor Stark: ha rivisto le immagini in tv dell’espulsione di Pazzini?
«Buongiorno: sì, l’ho rivista una volta sola però».

Non crede di aver esagera­to? In Italia, Lippi e i gioca­tori dicono che lei abbia ro­vinato la gara per la fretta nella decisione, condiziona­ta dal sangue di O’Shea.
«Il gomito colpisce la testa: la Fifa su questo punto è stata chiara con noi arbitri. Quando il gomito colpisce la testa è car­tellino rosso. Anche se...»

Anche se?
«Quello di ieri sera è il classico caso da cartellino arancione: non c’è violenza, ma la casisti­ca parla di danno procurato in seguito a un’azione in cui il cor­po, anche il gomito, non viene controllato nella giusta manie­ra. Intervento sconsiderato ( reckless, ndr), perché le brac­cia creano una situazione peri­colosa e dannosa per l’avversa­rio. Non conta il minuto: era da cartellino arancione, anche se l’International Board non ha dato il via libera. Certe volte l’espulsione temporanea che c’è nel rugby sarebbe utile».

La Figc non agirà, qualcuno parlava di prova tv per evi­tare la squalifica.
«I giudici Fifa la partita in tv la guarderanno per decidere le sanzioni».

Sa che in Italia per lei in queste ore è un massacro?
«Me ne rendo conto. Non credo che Pazzini abbia agito con vio­lenza. Lo so anch’io che questo è un caso diverso da quello vis­suto da De Rossi in Germania contro gli Usa. Ma il regola­mento e le direttive della Fifa sono chiare: nessun accani­mento. Se solo avessi avuto il cartellino arancione...».

Non si sarebbe fatto la fama di Wolfgang il Rosso, visto che in Cile dal 2007 lo cercano anco­ra dopo il match contro l’Ar­gentina di Aguero e Zarate, ri­solto a colpi di cartellino nel mondiale Under 20 in Cana­da, con tanto di inseguimento sedato dalla polizia di Toronto.

Alvaro Moretti

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