Vedi ultimo messaggio Salati: «Ora punto a far crescere i giovani»

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Arbitri Parla il nuovo presidente regionale dopo la non riconferma nella Can A-B


Denis Salati, dopo la delusione per la non riconferma, le è stato offerto l'incarico di presidente regionale dell'Associazione arbitri di calcio. Qual è il suo obiettivo?
«Non Le nascondo che in questo momento mi avrebbe fatto molto più piacere risponderle che mi stavo preparando per la nuova stagione. L'opportunità che mi è stata concessa mi ha dato la motivazione per ricominciare. Il mio obiettivo è quello di far crescere tutto il movimento, cercando di puntare sui giovani».

Cosa Le mancherà maggiormente dell' attività arbitrale?

«Dell'attività arbitrale mi mancheranno i raduni, le trasferte e il vivere quotidiano con alcuni colleghi, con i quali ho condiviso più di 10 anni di percorso arbitrale».

In Trentino uno dei problemi più grandi è quello del reperimento di nuovi arbitri. Alla luce della sua esperienza come motiverebbe un giovane ad avvicinarsi all'Aia?
«Il problema del reclutamento è un problema nazionale. Credo che essere arbitro di calcio aiuta a crescere nei rapporti interpersonali, a saper prendere decisioni difficili, in ambienti spesso ostili, a crescere come uomo. Rappresenta un modo diverso di fare sport, facendo non solo attività tecnica ma partecipando anche alla vita associativa delle sezione».

La sua uscita dalla Can potrà avere delle ripercussioni negative sul movimento regionale?
«Rispondendo con sincerità penso che dalla mia esclusione abbia perso tutto il movimento regionale e questo è un aspetto che negli anni è stato un po' sottovalutato dai dirigenti regionali. Ritengo che l'attività degli arbitri nazionali debba essere il faro per tutta la base. Credo nell'importanza di arbitri di caratura per far crescere in termini tecnici e comportamentali i più giovani. Un grande arbitro lo si costruisce nel tempo, grazie al contributo di tante persone e all'esperienza di colleghi che militano nelle categorie superiori».

Adesso l'Aia a livello regionale è ben rappresentata alla Can/C. Secondo lei chi può fare il grande salto nei prossimi anni?

«Non c'è dubbio che l'AIA regionale sia ben rappresentata a livello nazionale; abbiamo due ottimi arbitri alla Can C come Stefano Bellutti al suo secondo anno di militanza e il nuovo immesso Giuseppe Cisaria. Non mancano gli assistenti alla Can C: Romina Santuari di Trento al suo quinto anno, Paolino Deriù anch'egli di Trento al suo terzo anno e il nuovo immesso Simone Albino di Rovereto. Mi auguro che presto qualcuno riesca a fare il salto di categoria anche se l'impresa non è facile».

Ci racconta un episodio che ricorda ancora oggi con molto piacere e una persona alla quale si sente molto legata nell'Aia?
«Sono tanti. Quello che ricordo con molto piacere è alla fine di una gara amichevole si presenta negli spogliatoi il capitano di una squadra di serie B che oltre a salutarmi mi regala un suo libro autobiografico con una dedica particolare nella quale si felicita del mio esordio in serie A. All'interno dell'associazione sono tante le persone a cui sono legato ma per i sacrifici e per le rinunce fatte devo ringraziare solo me stesso».


Fonte: "l'Adige" del 16 luglio 2008

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