Bracco 75
In ogni campo, in ogni lavoro, chi sbaglia paga; se l'avvocato sbaglia, se il medico sbaglia, se il commercialista sbaglia, paga di tasca sua.
Mica vero: in ogni attività umana l’errore è inevitabile. Le figure professionali che citi, ma ne potremmo aggiungere un’infinità, pagano se il loro errore avviene per dolo o colpa. Non tutti gli “sbagli” sono colposi cioè, ad esempio, dovuti a inosservanza di regole. Esiste un ventaglio d’interpretazioni tecnico-professionali che talvolta sono addirittura confliggenti fra loro ma che fanno parte dell’incertezza e del legittimo esercizio della propria soggettività. Potremmo anche aggiungere che la magistratura è un organo costituzionale che necessariamente gode di uno status diverso e di un riguardo adeguato ma prenderemmo il volo verso una riflessione più politica.
AssistantRef
Dispiace per l'ingiusta detenzione subìta dagli odierni assolti, che potranno chiedere un risarcimento.
Come correttamente citi nel seguito del tuo post, la legge colpisce (in osservanza di un principio generale dell’ordinamento) solo i magistrati colpevoli. Sul dolo c’è poco da discutere, sulla colpa l’innovazione consiste nella tipicizzazione dei comportamenti colposi, questo accogliendo i rilievi UE. Però e qui mi collego a quanto ho detto prima:
….nell'esercizio delle funzioni giudiziarie non può dar luogo a responsabilità l'attività di interpretazione di norme di diritto né quella di valutazione del fatto e delle prove…In attesa della motivazione della sentenza mi sentirei di escludere la possibilità di ottenere un risarcimento.
Breve nota di chiusura: i vizi del procedimento giudiziario nostrano sono talmente numerosi che sarebbe sterile elencarli né è il luogo adatto. Però mi sono da sempre posto una questione, una domanda direi filosofica del diritto: quanto e soprattutto quando è giustificabile che lo stato (nella figura del pubblico ministero) ricorra contro se stesso (nella figura del magistrato giudicante)?