Grecia

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Messaggioda bracco75 il lun lug 06, 2015 10:25 am

Che ne pensate della situazione greca? Io credo che il risultato del referendum sia un sostanziale schiaffo alla trojka europea, in particolar modo a questo imperante e latente "pangermanesimo" che ciclicamente ritorna. Premesso che la Grecia ha responsabilità enormi, in termini di mancate riforme, di governi insipienti (un pò come i nostri), e di scarsa consapevolezza del baratro in cui si sono cacciati, penso che l'Unione Europea, e l'euro, così come sinora concepiti, non vanno proprio.
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Re: Grecia

Messaggioda AssistantRef il lun lug 06, 2015 11:31 am

Non sono un esperto di economia e di finanza, ed esprimo solo delle mie opinioni personali un po' sparse.
Va detto che nessun paese europeo era obbligato ad entrare nell'Euro Zona (alcuni paesi europei, pur restando nel quadro dell'Europa politica, non l'hanno fatto), dove a fronte del rispetto di determinati parametri, si potevano avere determinati benefici.
La Grecia, come poi ammesso a posteriori (e questo è stata una delle concause della crisi del suo debito), ha falsificato i bilanci forniti all'Unione Europea pur di entrare.
La crisi particolarmente acuta che ha colpito il suo debito nel 2009 non è legata all'euro.
Alcuni paesi (tra cui l'Italia) hanno sostenuto ingenti sacrifici sia per rispettare i parametri per rimanere nell'eurozona, sia per rientrare in un quadro di stabilità quando la crisi li ha colpiti in modo più virulento, sia per finanziare i prestiti concessi alla Grecia.
Sono d'accordo sul fatto che l'Unione Europea debba fornire alla popolazione greca, nel caso di crisi umanitaria e in nome del principio di solidarietà, tutti gli aiuti possibili.
Ma in questa vicenda, io vedo anche l'esigenza di far rispettare delle regole che un paese ha scientemente non rispettato, mentre altri paesi han fatto di tutto per rispettare. E non si tratta di un rispetto delle regole fine a sé stesso: se tutti i paesi, come forse avrebbero interesse a fare, aumentassero la spesa pubblica per prepensionamenti, assunzioni e sussidii (in Grecia mi pare si sia assistito anche a questo negli ultimissimi mesi), io non credo che la moneta avrebbe una sua stabilità tanto facile.
Se invocare il rispetto di queste regole significa essere filo-tedeschi, allora anche io sono filo-tedesco.
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Re: Grecia

Messaggioda bracco75 il lun lug 06, 2015 12:39 pm

Il tuo discorso presenta moltissimi aspetti che condivido. Io aggiungo qualche considerazione sparsa, più legata ad un fattore "umanistico e culturale" che economico e giuridico.
1)l'Unione Europea così come concepita sino ad oggi non funziona, ed è percepita dalla stragrande maggioranza dei cittadini, quantomeno dei Paesi economicamente più problematici, come una maxi Germania piuttosto che veri e propri Stati Uniti d'Europa;
2)l'introduzione dell'EURO è stata gestita in maniera vergognosa, quantomeno in Italia (ma immagino lo stesso in Spagna o Grecia o Portogallo), se è vero che abbiamo assistito ad un raddoppio dei prezzi al consumo ed un dimezzamento del potere d'acquisto;
3)capitolo riforme: su questo nulla quaestio, l'Italia DOVEVA intraprendere una strada di riforme, e, seppur in modo ancora incompleto e, all'italiana, raffazzonato, l'ha fatto (a differenza della Grecia, e questo va ammesso), anche se, come spesso scrive Beppe Severgnini, peggio della burocrazia italiana vi è solo quella europea...;
4)è inconcepibile ed inammissibile che la Merkel voglia arrogarsi il diritto di gestire in autonomia qualsiasi problematica che invece andrebbe gestita nella collegialità di tutti i Paesi facenti parte dell'U.E. ed ancor più dell'unione monetaria;
5)si è pensato che dotare qualche decina di milione di cittadini europei della stessa divisa fosse sufficiente per fare di tanti Paesi individualisti e spesso antagonisti, un "sol cuore", come accade negli USA: ma negli Stati Uniti, a parte le differenze sostanziali di architettura politica e giuridica, quando un cittadino, sia esso del Vermont o dell'Alabama, vede la bandiera "stars and stripes" si commuove e si mette sull'attenti; noi europei, se vediamo la bandiera blu con le stelline gialle al massimo ci tocchiamo!
6)immagina un referendum simile a quello greco, celebrato però in Italia (e già si parla di raccolte di firme in Austria, dico in Austria, per promuoverne uno analogo, e non dimentichiamoci che in Autunno si voterà per le politiche in Spagna): io credo che il rischio di un risultato analogo non sia così remoto..
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Re: Grecia

Messaggioda aladar il lun lug 06, 2015 12:39 pm

Mah, sull'utilità di politiche di austerity a svantaggio di altre monetaristiche (con i rischi inflazionistici del caso), ci sarebbe da discutere e non poco. Come sul rispetto delle regole. Dogma per alcuni, scherzo per altri (tanto é vero che Francia e Germania nei loro periodi di maggior crisi hanno sforato il famoso rapporto debito/PIL per poter far fronte alle problematiche). Per non parlare dei "debiti'. La Germania stessa nel dopoguerra e nel periodo della riunificazione hanno usufruito di vantaggi economici per meglio affrontare questi problemi. C'é poi da aggiungere come buona parte dei prestiti ottenuti dalla Grecia siano andati a foraggiare il salvataggio delle banche a base franco-tedesca.
Il problema é politico. L'unione monetaria senza una armonizzazione fiscale e legislativa non serve a niente (se non a comperare su Amazon senza preoccuparsi della dogana). E tutto questo non serve a nulla senza una unione dei debiti sovrani. Perché piaccia o non piaccia, per fare uno stato europeo unico, quantomeno in fase iniziale, si dovrebbero uniformare un sacco di cose in campo economico e legislativo. La cessione di sovranità dovrebbe essere ancora più vasta e questo va fatto in un quadro di pari potestà economica. Se ad ogni stato viene lasciato il debito che ha senza farlo confluire in un debito comune europeo (al quale poi si fa fronte con politiche comunitarie efficaci), ci saranno sempre posizioni di dominanza e di sottomissione che regoleranno gli indirizzi decisionali dell'unione.
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Re: Grecia

Messaggioda bracco75 il lun lug 06, 2015 12:52 pm

Infatti, il cuore del problema è proprio questo; oggi le Banche centrali dei singoli stati membro, non avendo più possibilità di "stampare" moneta in eccedenza nei periodi di crisi, devono, sostanzialmente cedere sovranità e scelte alla BCE; probabilmente alla Merkel non dispiacerebbe mettere un proprio uomo a capo di ogni nazione "indisciplinata", come del resto pare abbia fatto con il governo Monti...
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Re: Grecia

Messaggioda aladar il lun lug 06, 2015 12:54 pm

Mah...la Merkel deve fare molta attenzione perché appena un paese diventa più appetibile per gli investimenti (magari con una valuta "svalutata") la Germania fa presto a perdere il proprio strapotere. E poi mi ripeto, Germania e Francia devono ricordarsi che loro hanno fatto i loro porci comodi quando serviva, sforando il rapporto Debito/Pil. Ora non possono ergersi a difensori del rigore assoluto.
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Re: Grecia

Messaggioda bracco75 il lun lug 06, 2015 1:14 pm

Io sono un antiberlusconiano da sempre; ma quando ricordo i sorrisini ebeti della Merkel e di Sarkozy che si davano di gomito alle sue spalle, beh mi fa salire il sangue alla testa!
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Re: Grecia

Messaggioda AssistantRef il lun lug 06, 2015 1:33 pm

Non so dire quanta parte dei prestiti concessi alla Grecia sia servita per sostenere le banche creditrici presenti in quei paesi, ma è un dato di fatto che ora che gli aiuti economici non stanno arrivando più, a farne le spese sono i servizi pubblici, che evidentemente venivano finanziati grazie ai soldi europei.
La Grecia ha già beneficiato di una ristrutturazione del suo debito nel 2012, e in tante occasioni le sono state concesse proroghe. Non mi pare si possa dire che abbia avuto un trattamento di particolare severità.
Stati come Spagna e Portogallo (tengo fuori l'Italia per non aprire dibattiti collaterali) hanno attuato le riforme richieste da stati loro creditori, e la loro situazione economica non sembra così compromessa come era un tempo.
In questi estenuanti mesi di trattativa per un accordo sul debito, i governanti greci si sono distinti per comportarsi in modo diverso nei consessi europei ed una volta tornati a parlare in patria, arrivando a dire che la colpa del tracollo degli ultimi giorni è colpa dell'Europa: di fronte a questi slogan populistici, che possono giusto consentire la vittoria nelle votazioni locali, io mi sentirei indignato se si desse ulteriormente corda.
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Re: Grecia

Messaggioda advocat82 il lun lug 06, 2015 2:27 pm

La Grecia è, ahimè, soltanto la prima dimostrazione di una Politica Europea inesistente.
Credo che l'assunto di base, quello che porta alla nascita della vecchia CE, fosse quello di creare i famosi Stati Uniti d'Europa. Per far questo però, la condizione necessaria e assolutamente inevitabile, secondo il mio modesto parere, era quella di creare prima un'europa di popoli, fatta di regole e norme precise per tutti e soltanto dopo un'unione monetaria che favorisse il commercio all'interno dell'eurozona. E' stato folle, per me, iniziare il processo dalla fine: impensabile creare un'unione monetaria fra N stati totalmente differenti fra loro, con politiche economiche diverse, con banche centrali fortemente politicizzate in alcuni stati ed invece rivolte alla reale politica economica in altre. Da un'Europa unita nel nome degli Stati si è partiti da un'Europa comandata fondamentalmente dalla BCE. Se non si attuano programmi comuni in termini di visione politica, militare, in tema di immigrazione, riconoscimento di diritti civili nelle varie latitudini, l'unità monetaria è una pia illusione che si regge su un castello di sabbia: iniezione di denaro spropositato da parte della BCE che non solo non favorisce lo sviluppo e l'aumento del PIL, non solo non stimola i consumi non garantendo l'uscita da una fase recessoria (o almeno stagnante) ma arricchisce soltanto le Banche centrali (e quelle nazionali) che a loro volta non concedono credito.
Credo che il concetto di Europa, così come attuato ora e non come concepito all'epoca, vada profondamente rivisto, con tutti gli annessi e connessi che ne conseguono
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Re: Grecia

Messaggioda AssistantRef il lun lug 06, 2015 2:43 pm

Purtroppo il percorso verso gli stati uniti d'Europa venne bloccato bruscamente con la bocciatura della neonata costituzione europea in occasione dei referendum in Francia e Paesi Bassi circa un decennio fa: fu una "mano democratica" a dire di no. Da allora si sono assunte decisioni di armonizzazione politica e militare solo al ribasso.
Si auspica possa essere ripreso in agenda questo tema, ma visto lo sprigionarsi delle spinte nazionalistiche ed euroscettiche in giro per l'Europa e la ripresa economica che è ancora solo all'orizzonte, non credo che nessuno Stato Nazionale penserebbe ad una battaglia di questo tipo per i prossimi anni.
C'è per il momento principalmente l'unione monetaria, che ora potrebbe diventare a rischio.
Non so quale elemento possa far invertire questa rotta di euroscetticismo; non so neppure se la fuoriuscita dalla Grecia dalla Zona Euro, con le drammatiche conseguenze che la maggior parte dei commentatori immagina, potrebbe far ricredere molti degli attuali euroscettici.
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