sandrolone ha scritto:Salve a tutti, nel caso di dimissioni con l'associato non in regola con il pagamento della quota, il presidente può rifiutare le dimissioni? Cosa accade nel caso di ripetuta morosità? Grazie!
Espressione inesatta: le dimissioni di un collega non in regola con il pagamento delle quote associative, non sono accettabili ne ratificabili per cui il presidente di Sezione, se fa tutto nel modo giusto le riceve, le protocolla, non da loro seguito ma scrive una lettera al collega riferendo che, stante la condizione di mancato pagamento delle quote associative non può dar seguito alla manifestazione di volontà del collega.
a questo punto il collega che vuole lasciare l'AIA può:
- versare le quote e dimettersi il giorno seguente
- attendere l'istruttoria di rito abbreviato (mi pare art. 8 delle norme di disciplina AIA).
NORMALMENTE i colleghi che desiderano mollare il colpo alla svelta, lo fanno per tornare a giocare a pallone, devono pagare le quote e dimettersi altrimenti aspettano 3-4 mesi se non sono stati ancora deferiti. La trafila corretta difatti in questo caso è:
- scadenza del termine avvertimento bonario
- poco tempo dopo lettera
- 60 gg dopo la lettera, deferimento con richiesta del rito abbreviato.
In ogni caso, per levarsi di torno un moroso, ci vogliono .... circa ... 4 mesi se va bene!
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Ah a proposito ... se qualcuno prova a tesserarsi per una società FIGC mentre è ancora associato, il CONI rifiuta il tesseramento. Dovrebbe essere così anche in altre strutture federali affiliate (tipo ad esempio il CSI) ma per esperienza diretta di molti miei arbitri posso assicurarvi che se vi tesserate come calciatori al CSI accettano il tesseramento anche se siete ancora tesserati AIA).
E' assurdo dividere le persone in buoni o cattivi. Le persone o sono affascinanti o sono noiose.
(O. Wilde)